“Per imagines”: un viaggio tra classici latini e libri d’artista

Una mostra che unisce classici latini e libri d’artista 

Fino al 5 ottobre 2025, il Museo Civico Medievale di Bologna ospita la mostra “Per imagines”, curata da Francesco Citti e Daniele Pellacani.

Questo evento, organizzato dal Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica – FICLIT e dal Centro Studi “La permanenza del classico” dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, in collaborazione con la Biblioteca Universitaria di Bologna – BUB e i Musei Civici d’Arte Antica di Bologna, esplora il profondo legame tra i grandi classici della letteratura latina e lo sviluppo dell’arte e della letteratura europea.

La mostra adotta un’angolazione innovativa, mettendo in luce il libro d’artista contemporaneo come un elemento cruciale di interazione tra testo e immagine. Attraverso questa scelta, l’esposizione si propone di evidenziare come la letteratura e l’arte possano dialogare, trasformando il codice verbale in espressioni visive.

Tra i pezzi esposti, alcuni esemplari sono forniti dalla Biblioteca di Busseto di Cariparma, dalla Biblioteca Universitaria di Bologna e da artisti e collezionisti privati. Il percorso espositivo offre una narrazione transmediale che attraversa epoche e stili, mostrando come artisti di diversa estrazione culturale abbiano reinterpretato i modelli letterari antichi. Opere come l’Apuleio simbolista di Max Klinger e le Metamorfosi di Pablo Picasso rappresentano punti di svolta significativi nella storia del libro d’artista, influenzando opere successive come le Georgiche di Giacomo Manzù e il De rerum natura di Enrico Baj.

La selezione di libri esposti riflette stili e periodi variabili, con opere di Orazio e Virgilio realizzate da artisti come Aristide Maillol e Filippo De Pisis, fino a lavori contemporanei di Giulia Napoleone. Inoltre, la mostra include reinterpretazioni moderne di testi antichi, come nel caso del Virgilio-Valéry di Jacques Villon e del Properzio-Pound di Fausto Melotti.

Per arricchire ulteriormente l’esperienza del visitatore, “Per imagines” accosta ai libri d’artista anche antiche edizioni illustrate dei classici latini, tra cui il Terenzio di Albrecht Dürer. Questa scelta curatoriale crea un contrasto deliberato, evidenziando continuità e discontinuità nel secolare dialogo tra testo letterario e rappresentazione artistica.