Italia eccellenza per i rifiuti a livello europeo
L’Italia si erge come baluardo europeo nell’arte del riciclaggio, toccando una percentuale del 72% nella trasformazione dei rifiuti. Questa nazione, con la sua abilità nell’elaborazione degli imballaggi, raggiunge vette ineguagliabili. Tale scenario è stato delineato durante la Conferenza nazionale sull’industria del riciclo, un evento organizzato dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile in sinergia con il Conai (Consorzio nazionale imballaggi) e il progetto ‘Pianeta 2030’ del ‘Corriere della Sera’.
Il Bel Paese si distingue per le sue eccellenti prestazioni, non solo nella preparazione ma anche nel riutilizzo e riciclo dei rifiuti. Il tasso di riciclo, che comprende sia i rifiuti speciali che quelli urbani, ha raggiunto il 72%, superando la media europea del 58%.
In un contesto di resilienza e innovazione, l’industria italiana del riciclo ha affrontato un anno non privo di sfide. Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, sottolinea che, nonostante le difficoltà, il settore ha mostrato una notevole capacità di adattamento e consolidamento. Ignazio Capuano, presidente del Conai, ribadisce l’importanza vitale dell’economia circolare, riconosciuta anche nell’ultima versione del Regolamento europeo sugli imballaggi.
Il rapporto ‘Il riciclo in Italia 2023’, presentato durante la Conferenza, mette in luce 19 filiere del riciclo. Gli imballaggi mostrano un’efficienza notevole, con tassi di recupero che pongono l’Italia all’avanguardia in Europa. La carta, il vetro e l’acciaio si distinguono con un tasso di riciclo dell’81%, mentre gli imballaggi in legno e alluminio registrano rispettivamente il 63% e il 74%. Gli imballaggi in plastica, con un tasso del 48,6%, si avvicinano all’obiettivo UE del 50% entro il 2030. L’Italia vanta anche il primato nel riciclo dei rottami ferrosi in Europa, con 18,6 milioni di tonnellate nel 2022, producendo l’85% del proprio acciaio.
Le altre filiere mostrano scenari diversi. I Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) presentano una situazione critica con un tasso di riciclo del 34%, lontano dall’obiettivo UE del 65% fissato per il 2019. Invece, gli inerti da costruzione e demolizione hanno raggiunto un tasso di recupero dell’80%. Inoltre, sono state rigenerate 178mila tonnellate di oli minerali usati, pari al 98% del raccolto, ben al di sopra della media UE del 61%. Il tasso di riciclo di pile e accumulatori portatili è del 33,5%, in leggero calo rispetto al 2021.
Fonte e foto LaPresse
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