8:02 pm, 13 Giugno 25 calendario

Origini e storia del Quartiere Coppedè

Di: Redazione Metrotoday
quartiere coppede roma
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Il Quartiere Coppedè prende il nome dall’architetto fiorentino Gino Coppedè, incaricato nel 1915 di realizzare un isolato residenziale destinato all’alta borghesia e a sedi diplomatiche, tra piazza Buenos Aires e il quartiere Trieste. I lavori, interrotti durante la Prima Guerra Mondiale, si conclusero nel 1927, anno della morte di Coppedè; a completare il progetto fu il genero Paolo Emilio Andrè. Il risultato fu un insieme architettonico eclettico in cui si trovano influenze liberty, art déco, gotico, barocco, medievale, greco e romano – un vero esperimento artistico nella Roma moderna.

Posizione e strutture principali

Pur occupando una superficie ridotta, il Coppedè rappresenta un “quartiere” unico. Al suo interno si trovano 18 palazzi e 27 villini, disposti intorno alla centralissima piazza Mincio, cuore sociale dell’area. L’ingresso principale in via Tagliamento è segnato da un grande arco decorato con un lampadario in ferro battuto, che collega i Palazzi degli Ambasciatori. All’interno della piazza spicca la celebre Fontana delle Rane, realizzata nel 1924 da Coppedè in stile neobarocco: quattro coppie di figure sostengono conchiglie da cui zampilla acqua sotto rane ornamentali.

Ulteriori elementi architettonici di grande fascino sono i cosiddetti Villini delle Fate, arricchiti da dipinti di Dante, Petrarca, simboli fiorentini e veneziani, come il Leone di San Marco, e il Palazzo del Ragno, così chiamato per la decorazione a ragno sopra il portone principale. È tra i luoghi più suggestivi e tra le cose da vedere a Roma particolari

Atmosfera, simbolismi e cinema

Il quartiere, noto anche come “isola felice” nel caos cittadino, è pieno di simbolismi esoterici, tra cui api, ragni, falchi, segni zodiacali e l’Albero della Vita: si dice che Coppedè fosse massone e abbia disseminato tali simboli per evocare significati misticit. Il fascino surreale di Coppedè lo ha reso celebre come set cinematografico: ha fatto da sfondo a film come “Inferno” e “L’uccello dalle piume di cristallo” di Dario Argento, “Il profumo della signora in nero”, e persino sequenze di “Il presagio” di Richard Donner.

Conservazione e fruizione attuale

Oggi il quartiere è perfettamente conservato; la coesistenza di abitazioni private e ambasciate (come quelle del Marocco, della Bolivia e del Sudafrica) convive con passanti e turisti. Progettazione interna molto curata, caratterizzata da mosaici pompeiani, cucine in maiolica, legni pregiati e soffitti a cassettoni, rimane in gran parte intatta nelle abitazioni storiche.

Orari di visita

Il Quartiere Coppedè non ha un orario ufficiale: è una zona residenziale aperta al pubblico h24. Tuttavia, per ammirare la Fontana delle Rane in funzione, è consigliabile visitarla di giorno. Alcune ville o residenze potrebbero essere accessibili solo in occasione di visite guidate organizzate.

Come raggiungerlo

Il quartiere è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici:

  • Metropolitana linea B, fermata Policlinico, poi un breve tratto a piedi o tram.
  • Tram linee 3, 19, scendere in V.le Regina Margherita/Nizza o Piazza Buenos Aires.
  • Autobus 38, 63, 80, 82, 83, 88, 89, 90, 92, con fermate a via Tagliamento o Piazza Buenos Aires.

In alternativa, il quartiere è raggiungibile a piedi con una passeggiata di circa 15 minuti da Villa Borghese o da Termini.

Il Quartiere Coppedè è un gioiello inaspettato nel tessuto urbano di Roma: un’oasi di immaginazione architettonica sospesa tra stili e simboli. Visitandolo, si percepisce l’intento di Coppedè di creare un “mondo” nel cuore di Roma, sospeso tra art nouveau, mistero e storia. Ideale per appassionati di architettura, amanti della fotografia e fan del cinema, merita una visita approfondita—magari abbinata a un tour dedicato per svelarne ogni segreto.

Spero che questa descrizione ti aiuti a raccontare e valorizzare questo angolo poetico della Capitale!

13 Giugno 2025
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