8:00 am, 14 Novembre 25 calendario

La Dea bendata: significato, mito e simbolismo della fortuna

Di: Luigia Cornacchia
dea bendata
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La Dea bendata è da secoli una delle immagini simboliche più potenti legate al concetto di sorte. Identificata nelle tradizioni antiche come Tyche nella cultura greca e come Fortuna nel mondo romano, questa divinità rappresenta la fortuna cieca, quell’aspetto imprevedibile del destino che può elargire doni o prove senza apparente giustificazione. Il tratto distintivo della Dea è la benda sugli occhi, simbolo dell’imparzialità con cui dispensa successi o fallimenti.

La sua immagine è spesso associata a una ruota – la ruota della fortuna – che gira in modo casuale, portando alcuni alla gloria e altri alla rovina. Ma dietro questa casualità apparente si cela un significato profondo: la Dea della fortuna non segue logiche umane, ma agisce secondo un ordine più grande, spesso invisibile alla mente razionale.

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Il significato della Dea della fortuna bendata nella cultura simbolica

dea della fortuna

Quando si parla del significato della Dea bendata o della fortuna, si fa riferimento a diversi livelli interpretativi. Sul piano simbolico, la benda rappresenta la neutralità del caso, il suo essere estraneo a meriti o colpe. Non importa chi siamo o cosa abbiamo fatto: la fortuna può sorriderci o voltare le spalle senza alcun criterio apparente.

In questo senso, la Dea bendata non è né giusta né ingiusta, ma impersonale. È un principio che invita all’umiltà, al riconoscimento che non tutto è sotto il nostro controllo. Viviamo in un mondo dove pianificazione e razionalità contano, ma c’è sempre un margine di imprevedibilità che può stravolgere le carte in tavola. La fortuna, proprio perché cieca, agisce senza favoritismi.

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La fortuna cieca tra storia e società

Nel corso della storia, la Dea della fortuna è stata rappresentata in modi diversi. Nella Roma antica veniva venerata con templi, statue e riti pubblici. Era considerata protettrice della città, dispensatrice di prosperità ma anche portatrice di rovesci improvvisi. Durante il Rinascimento, la sua immagine veniva utilizzata per sottolineare l’instabilità del potere e la precarietà della condizione umana.

Oggi, la figura della Dea bendata sopravvive nel linguaggio quotidiano e nella cultura popolare. La troviamo citata nei giochi d’azzardo, nelle lotterie, nella politica, nei proverbi. Dire “speriamo nella Dea bendata” è un modo per affidarsi a qualcosa che sfugge alla volontà, ma che si spera possa intervenire a nostro favore. È un modo per mantenere la speranza, anche quando la logica lascia poco spazio all’ottimismo.

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La Dea bendata nella psicologia e nello spirito

Sul piano interiore, la Dea bendata può essere letta come un archetipo dell’inconscio collettivo, un simbolo che incarna la parte della vita che non possiamo controllare ma da cui possiamo imparare. Rappresenta il caos creativo, la possibilità che qualcosa di inatteso entri nella nostra esistenza per trasformarla.

Accettare la presenza della Dea della fortuna significa lasciare andare il bisogno ossessivo di controllo, accogliere l’incertezza e coltivare la fiducia. È un invito alla resa consapevole, non alla passività. La fortuna non arriva a caso, ma spesso si manifesta quando siamo aperti al cambiamento e capaci di cogliere le opportunità, anche quelle che non sembrano tali a prima vista.

In ambito spirituale, la Dea bendata può essere vista come una guida paradossale: ci aiuta a riconoscere che i colpi del destino non sono sempre negativi, ma talvolta servono per rimetterci sulla strada giusta, anche se al momento non lo comprendiamo.

La Dea bendata oggi: superstizione o forza interiore?

Nel mondo contemporaneo, dominato dalla scienza e dalla razionalità, parlare di fortuna cieca può sembrare anacronistico. Eppure, il bisogno di affidarsi a una forza più grande di noi continua ad abitare la psiche collettiva. Che si tratti di un biglietto della lotteria o di una decisione importante affidata al caso, il gesto rituale resta lo stesso: aprirsi alla possibilità dell’imprevisto.

La Dea bendata continua a vivere in ogni scelta incerta, in ogni tentativo, in ogni speranza che non dipende interamente da noi. Riconoscerla non significa credere nella superstizione, ma onorare l’imprevedibilità della vita. Accettare che il cammino umano è fatto di ragione e intuizione, di pianificazione e mistero.

E forse, proprio quando smettiamo di cercare di forzare le cose, è allora che la Dea della fortuna decide di sorriderci.

14 Novembre 2025 ( modificato il 12 Novembre 2025 | 17:23 )
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