Clivo di Scauro a Roma: l’antichità a cielo aperto

Il Clivus Scauri, o semplicemente Clivo di Scauro, è una scalinata-strada romana che collega la depressione tra il Palatino e il Celio, salendo lungo il fianco orientale di quest’ultimo fino all’attuale Piazza della Navicella. Le prime citazioni risalgono all’VIII secolo e a un’iscrizione imperiale, il che conferma la denominazione antica. Il nome deriverebbe probabilmente da Marcus Aemilius Scaurus, figura della gens Aemilia, censore nel 109 a.C., che potrebbe aver promosso l’apertura della via.
Clivo di Scauro: tracciato e aspetto attuale
Un aspetto sorprendente del Clivus Scauri è la fedeltà al tracciato originario: persino oggi, nel tratto iniziale, la strada conserva nome e percorso di duemila anni fa. Il tratto è definito da muri in opus latericium collegati da archi in laterizio, rinnovati in epoca medievale ma già presenti nell’età tardo-imperiale. Questi archi, eleganti e suggestivi, danno un effetto “antico surreale”, in cui si percepisce distintamente il passato mentre si cammina .
Attualmente il percorso parte dalla chiesa di San Gregorio al Celio, passa sotto i contrafforti medievali della Basilica dei Santi Giovanni e Paolo, e arriva alla Porta Caelimontana – identificata con l’Arco di Dolabella, impiegato originariamente per sostenere un ramo dell’acquedotto Claudio. È tra le cose più particolari da vedere a Roma a cielo aperto.
Resti archeologici da non perdere
Lungo la salita si incontrano resti lapidei e strutturali che raccontano millenni di storia.
- Criptoportico e casa a più piani: vicino alla chiesa di San Gregorio, sotto l’oratorio di Santa Barbara, si osservano resti di un criptoportico e di un’abitazione a tre piani del III secolo.
- Muri repubblicani: affiorano anche strutture murarie in opera quadrata tufacea coeva all’epoca repubblicana.
- Tabernae e insulae: di fronte a Piazza Santi Giovanni e Paolo emergono basi di botteghe con un piano superiore, testimonianza della vita commerciale dell’epoca imperiale.
- Tempio del Divo Claudio: presso il campanile della basilica si notano resti visibili del podio del tempio dedicato all’imperatore Claudio divinizzato.
- Biblioteca di papa Agapito I: l’oratorio di Sant’Andrea custodisce un’aula absidata che sarebbe stata l’antica biblioteca papale del VI secolo.
Le case romane del Clivus Scauri
Sotto la basilica si snoda un suggestivo museo sotterraneo: le Case Romane del Celio. Scoperte nel XIX secolo e restaurate nel tempo, queste antiche domus e insulae coprono quattro fasi di utilizzo dal II al IV secolo d.C. Una delle domus nobiliari sorgeva al livello superiore, dotata di terme private, mentre le insulae più tarde ospitavano abitazioni con esercizi al pianterreno.
La visita agli ambienti sotterranei: mosaici, pareti affrescate e strutture in muratura, offre un’esperienza immersiva nelle origini della cristianità e della vita urbana tardo romana, circondati da affascinanti reliquie come il martyrium dei santi Giovanni e Paolo .
Per visitare il Clivus Scauri si consiglia di raggiungere San Gregorio al Celio (fermata metro B Circo Massimo o Colosseo), quindi percorrere la strada fino alla basilica dei Santi Giovanni e Paolo, dove si accede al sito archeologico.
Il percorso è breve ma intenso: bastano 30–45 minuti per apprezzare in autonomia le emergenze, ma per una narrazione completa e coinvolgente una guida specializzata può offrire un notevole valore aggiunto.
Atmosfera e valore turistico del Clivio
Il Clivus Scauri è uno dei luoghi più autentici del Celio: camminarvi trasmette la sensazione di attraversare un compendio dei millenni, immersi in un paesaggio urbano che è al contempo archeologico e vitale. Il silenzio dei mattoni in laterizio, le arcate sopravvissute, l’incontro diretto con le vestigia dell’antica Roma lo rendono meta ideale per chi cerca un’esperienza diversa dal solito flusso turistico.
Non è solo una passeggiata: è un tuffo nel passato. Unendo il percorso più i sotterranei, il Clivus Scauri fornisce una visione a 360° della trasformazione urbana, religiosa e quotidiana tra antico e alto medioevo, fino alla Roma barocca – testimoniata anche dai contrafforti ricostruiti nel XVII secolo e dal portale del 1607 vicino all’oratorio.
La visita al Clivo di Scauro è un’esperienza essenziale per chi vuole conoscere Roma nel profondo, fuori dalle rotte più frequentate e con un punto di vista denso di stratificazioni storiche.
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