8:20 am, 24 Dicembre 25 calendario

🌐 File Epstein, Schumer e Clinton chiedono la pubblicazione integrale

Di: Redazione Metrotoday
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In un clima di forte tensione politica, il Senatore Chuck Schumer e l’ex presidente Bill Clinton spingono per la pubblicazione integrale dei file Epstein, denunciando una divulgazione “incompleta e fortemente redatta” da parte del Dipartimento di Giustizia e accusando omissioni che potrebbero nascondere informazioni rilevanti sui potenti collegati al finanziere condannato.

È un nuovo capitolo nella saga di Jeffrey Epstein, l’imprenditore e finanziere coinvolto in un macabro giro di abusi sessuali e traffico di minori, la cui morte nel 2019 non ha affatto messo fine alle domande e alle pressioni politiche. Dopo la pubblicazione di una prima tranche di documenti da parte del Dipartimento di Giustizia (DOJ) — prevista per legge entro il 19 dicembre 2025 — si è scatenata una reazione di sdegno bipartisan per la natura parziale, pesantemente censurata e incompleta dei file resi pubblici. In questo contesto, Chuck Schumer, leader della minoranza al Senato degli Stati Uniti, e Bill Clinton, ex presidente e figura ritratta in molte delle foto dei file, si schierano apertamente per la pubblicazione integrale dei documenti, denunciando quello che definiscono un tentativo di occultamento di fatti e connessioni politiche di alto profilo.

Un rilascio travagliato che alimenta dubbi e polemiche

📌 La disputa attuale trae origine dall’adozione del Epstein Files Transparency Act nel novembre 2025, una normativa approvata all’unanimità dal Congresso che imponeva al DOJ di rilasciare tutti i documenti e i materiali investigativi relativi a Jeffrey Epstein e alla sua co‑conspiratrice Ghislaine Maxwell entro 30 giorni, con limitate eccezioni per la protezione delle vittime. Sebbene il Dipartimento avesse annunciato la pubblicazione di centinaia di migliaia di documenti in più fasi, il rilascio effettivo è stato criticato come un’esigua frazione del materiale complessivo, fortemente redatto e talvolta rimosso dalle piattaforme pubbliche senza spiegazioni chiare.

Le prime carte divulgate comprendono foto, note investigative, rubriche telefoniche e registrazioni di interviste, molte con volti e dettagli oscurati, e ritraggono Epstein e Maxwell con numerosi personaggi di spicco della politica, dell’industria e dell’intrattenimento. Alcuni scatti mostrano l’ex presidente Bill Clinton in ambienti privati con Epstein e Maxwell, immagini che hanno suscitato particolare attenzione e critiche per la mancanza di contesto e spiegazioni.

Uno degli aspetti più controversi è stata la temporanea rimozione di alcuni materiali dal sito del DOJ, incluso un foto con l’allora presidente Donald Trump, poi ripristinata dopo le proteste pubbliche, con la giustificazione ufficiale che si stava verificando se i file includevano vittime identificabili. Tali episodi hanno rinvigorito le accuse di manipolazione politica della divulgazione.

Schumer: “Una copertura, non trasparenza”

Per Chuck Schumer, le azioni del Dipartimento di Giustizia non rispettano lo spirito né la lettera della legge appena approvata. Con una risoluzione introdotta al Senato, Schumer invita l’aula a sostenere azioni legali contro l’amministrazione Trump e il DOJ per costringerli a rendere pubblici tutti i documenti non classificati senza tagli o omissioni ingiustificate. Secondo Schumer, il rilascio parziale e redatto “è una palese copertura e una violazione dei diritti del pubblico di conoscere la verità”.

La risoluzione proposta non è solo simbolica: mirerebbe a intimare legalmente al DOJ di conformarsi alla legge o affrontare contenziosi, sanzioni e probabilmente una richiesta di deposizione del Procuratore Generale se non verranno rispettati i tempi e i criteri di trasparenza. La disputa è destinata a proseguire non appena il Senato tornerà in sessione, in gennaio, con possibili ricorsi giudiziari e audizioni pubbliche.

Clinton: “Rilasciare tutto per evitare insinuazioni”

Parallelamente alla critica politica di Schumer, l’entourage di Bill Clinton ha chiesto apertamente la divulgazione completa dei materiali che lo riguardano, sostenendo che parziale trasparenza alimenta “insinuazioni e sospetti” su relazioni e comportamenti che non sono stati provati nei tribunali. Secondo fonti vicine all’ex presidente, la pubblicazione integrale è necessaria per dissipare dicerie e fornire alla cittadinanza un quadro completo dei fatti.

La richiesta di Clinton ha aggiunto una dimensione inedita alla controversia: mentre molte critiche erano concentrate sulla lentezza e sulle censure del DOJ, l’intervento di un protagonista delle immagini pubblicate pone l’accento sul rischio reputazionale e politico di una divulgazione parziale e strumentalizzata di documenti così sensibili e potenzialmente compromettenti.

Survivors e attivisti: tra protezione delle vittime e verità pubblica

Non meno importante è la voce delle vittime di Epstein e dei loro rappresentanti, che hanno criticato l’approccio del DOJ da due angolazioni: da un lato, denunciano la mancata rimozione adeguata di taluni nomi che potrebbero violare la privacy delle sopravvissute; dall’altro, sottolineano come le redazioni e le omissioni sembrano proteggere i potenti piuttosto che tutelare realmente i sopravvissuti. Alcuni gruppi di avvocati hanno espresso preoccupazione perché, con i nomi delle vittime censurati ma i nomi delle figure potenti potenzialmente ancora nascosti, non si raggiunge la trasparenza giusta per affrontare pienamente la portata delle reti criminali di Epstein.

Le critiche includono anche lettere scritte al Congresso da parte di sopravvissuti che chiedono maggiore responsabilità e chiarezza nell’uso delle redazioni, sostenendo che troppi importanti dettagli sono stati tenuti segreti senza giustificazione pubblica valida. Inoltre, alcuni sopravvissuti hanno ricevuto minacce in relazione alla divulgazione dei file, rendendo più fragile e complesso il dibattito pubblico.

Un braccio di ferro istituzionale

Il conflitto tra il legislativo e l’esecutivo attorno alla pubblicazione dei file Epstein non riguarda solo un caso specifico, ma riflette un tema più ampio: chi controlla l’informazione in un sistema democratico e fino a che punto il governo può limitare l’accesso del pubblico a documenti giudiziari e investigativi. La vicenda, nelle sue pieghe politiche e giudiziarie, incrocia questioni legali delicate — tra privacy delle vittime, obblighi di legge, prerogative esecutive e diritto all’informazione pubblica.

Dopo anni di attesa, di denunce parlamentari e di pressioni bipartisan per la pubblicazione dei documenti, la battaglia per ottenere la pubblicazione integrale dei file Epstein sembra appena all’inizio. Con Schumer pronto a mobilitare il Senato e Clinton a richiedere trasparenza anche per la sua immagine, la questione promette di dominare il dibattito politico americano nei prossimi mesi, mettendo sotto i riflettori non solo il passato oscuro di Epstein, ma anche le tensioni istituzionali sul futuro della trasparenza e della giustizia nel paese.

24 Dicembre 2025 ( modificato il 23 Dicembre 2025 | 17:26 )
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