8:41 am, 24 Dicembre 25 calendario

🌐 Arabia Saudita, si blocca il progetto della megacittà nel deserto

Di: Redazione Metrotoday
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Negli ultimi giorni Reuters, Bloomberg e numerose testate internazionali hanno raccontato un deterioramento significativo delle prospettive della megaprogettazione voluta dal principe ereditario saudita Mohammed bin Salman (MBS): la grandiosa megacittà del futuro nel deserto, nota come NEOM, è sotto pressione. Si tratta di una battuta d’arresto che non riguarda un singolo cantiere, ma l’intera visione di diversificazione economica del regno saudita, al centro del programma Vision 2030, capace di attrarre miliardi di dollari e l’attenzione del mondo intero.

Da sogno futuristico a realtà incerta

Nel 2017 MBS aveva svelato al mondo NEOM, una megacittà futuristica sulla costa del Mar Rosso, finanziata con investimenti pubblici e privati stimati in oltre un trilione di dollari, destinata a diventare simbolo dell’uscita dell’Arabia Saudita dalla dipendenza dal petrolio e centro globale di innovazione, tecnologia, turismo e cultura.

Al cuore del progetto c’era “The Line”, una città lineare lunga oltre 170 km composta da edifici a specchio, trasporti sotterranei ad alta velocità e target di 1,5 milioni di residenti entro il 2030.

Tuttavia, la realtà dei fatti sembra aver sorpassato la visione: le autorità saudite hanno recentemente rivisto al ribasso le aspettative di popolazione e sviluppo, con una porzione minima – pochi chilometri – di The Line prevista per il 2030 e un obiettivo di residenti drasticamente ridotto a centinaia di migliaia anziché milioni.

Saudi’s megacity Neom in disarray after CEO leaves

Questo ridimensionamento non è un dettaglio tecnico: rappresenta un significativo colpo d’immagine per MBS, il quale aveva presentato NEOM come il progetto bandiera di Vision 2030, volto a trasformare l’economia saudita e attirare capitali globali. La diminuzione degli obiettivi di popolazione e di scala è anche indicativa di sfide finanziarie e di investimenti mancati dal mercato internazionale, che aveva inizialmente garantito una certa fiducia nel progetto.

Le conseguenze di questo pragmatismo emergono in diverse aree del progetto: alcune aziende di consulenza e parte della forza lavoro sono state ridimensionate, segnalando interruzioni nei lavori e leadership in transizione.

Un piano troppo grande per tempi brevi

Più di una fonte riporta che il progetto NEOM – compresi i suoi segmenti di turismo, residenza e tecnologie avanzate – è diventato un’impresa ancora più costosa e complessa del previsto. Si parla di cifre potenziali che supererebbero di gran lunga le capacità di spesa annuale del paese, portando a un’estensione del calendario di realizzazione di decenni piuttosto che anni.

Il tentativo di attrarre investitori stranieri non ha portato i risultati sperati in termini di fondi diretti, spingendo il governo saudita a riconsiderare la propria strategia di finanziamento. E mentre alcuni segmenti del progetto – come resort di lusso e aree turistiche limitate – possono procedere, la scala iper-ambiziosa dell’intera città richiede una revisione più profonda.

NEOM non soffre solo di problemi finanziari. Diverse parti del piano includono opere ingegneristiche ardue:

  • Trojena, la destinazione montana all’interno di NEOM con stazioni sciistiche nel deserto, rischia seri ritardi e potrebbe non essere pronta per eventi internazionali come i Giochi Asiatici Invernali 2029, mettendo in discussione anche questa parte dell’agenda.

  • La tecnologia, i trasporti e le infrastrutture di base per sostenere centinaia di migliaia di residenti stanno procedendo più lentamente del previsto, anche a causa di ostacoli logistici e climatici tipici di una regione desertica.

Vision 2030

Il caso NEOM fa emergere un dilemma più ampio per Riyadh: come bilanciare l’ambizione globale con la realtà economica e geopolitica? Vision 2030 è un progetto di trasformazione nazionale che comprende diverse iniziative, dalla crescita del turismo culturale alla realizzazione di nuovi hub urbani come Rua Al Madinah o New Murabba a Riyadh.

Questi progetti, pur rimanendo allineati con la diversificazione economica, mostrano un approccio più tradizionale rispetto alla struttura radicale di NEOM. Il successo o il fallimento relativo di NEOM influenzerà la percezione internazionale del Regno come luogo di innovazione e investimenti.

Le ambizioni di MBS 

Mohammed bin Salman ha posto NEOM come esempio di modernità e futuro, estendendo la narrativa oltre i confini del petrolio per includere tecnologia, cultura e stili di vita futuristici. Tuttavia, con la revisione delle stime di popolazione, l’allungamento dei tempi di costruzione e il lento afflusso di capitali privati, la visione di una città del futuro prende una piega più sobria e pragmatica.

Non si tratta solo di una questione di infrastrutture: è un test sulla sostenibilità di un modello di sviluppo top-down, basato su grandiosi piani visionari in un mercato globale incerto e con gli investitori sempre più cauti.

Nonostante le difficoltà, Riyadh non ha abbandonato ufficialmente NEOM né i suoi progetti collaterali. Alcuni segmenti sono ancora in corso e l’obiettivo di trasformare l’economia saudita resta centrale per la leadership. Tuttavia, la lezione di questo momento è chiara: una megacittà nel deserto può richiedere decenni più di quanto annunciato, investimenti più ingenti di quanto preventivato e uno sforzo diplomatico maggiore di quanto previsto.

24 Dicembre 2025 ( modificato il 22 Dicembre 2025 | 15:48 )
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