🌐 Il momento cruciale della Juventus
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ToggleTorino — Nel giro di pochi giorni, la Juventus si è trovata al crocevia di vicende che spaziano dal campo alla governance dirigenziale, delineando un momento tanto delicato quanto strategico per il futuro del club. Da un lato, l’infortunio di Dusan Vlahović rappresenta un’altra grana per Luciano Spalletti; dall’altro, le tensioni societarie tra Exor e Tether che mettono in discussione equilibri finanziari e di potere.
Questo è il quadro che emerge dalle ultime novità, dopo la decisione del Consiglio di Amministrazione di dare il via libera a un aumento di capitale.
Il campo: Spalletti medita strategie
📌 Sul fronte sportivo, la Juventus affronta un momento decisivo. Vlahović, infortunatosi con la sua nazionale, solleva preoccupazioni e i controlli al J Medical hanno evidenziato varie patologie, una notizia che certamente preoccupa tifosi e dirigenza.
Spalletti, che in carriera ha dimostrato di saper gestire attaccanti di peso, dovrà decidere se rischiarlo ancora o lasciarlo in infermeria.
In caso di forfait di Vlahović, il tecnico ha in mente diversi scenari alternativi: da un ballottaggio tra Loïs Openda e Jonathan David, fino a una possibile variante di modulo con Kenan Yildiz sulla trequarti, affiancato da Francisco Conceição o Edon Zhegrova. Il gruppo è in fermento, e Spalletti è chiamato a scegliere con oculatezza sia gli uomini che l’assetto tattico: modulo a tre o a quattro dietro, scelte offensive che potrebbero influenzare non solo la partita imminente, ma l’identità della squadra.
Importante anche il ritorno di Juan Cabal in gruppo, insieme a Lloyd Kelly. La rosa dunque cresce a disposizione di Spalletti, ma la pressione resta alta: la Juventus non può permettersi passi falsi, né sul piano sportivo né su quello societario.

Società & finanza: la partita di Exor e Tether si fa incandescente
Sul fronte del board societario e dell’equilibrio azionario, la Juventus è immersa in una fase di confronto intenso tra Exor, il socio di maggioranza legato alla famiglia Agnelli, e Tether, la società delle criptovalute che ha acquisito una partecipazione significativa nel club.
🔎 Il Consiglio di Amministrazione ha approvato un aumento di capitale fino a 1,516 milioni di euro tramite l’emissione di circa 37,9 milioni di nuove azioni ordinarie, pari a circa il 10% del capitale. Exor ha già dato il suo appoggio, ma anche Tether ha confermato di aderire, segnalando così la sua intenzione di rafforzare il proprio peso nel club.
Tuttavia, le tensioni non mancano. Tether chiede che le nuove azioni siano offerte a tutti gli azionisti (non solo a investitori selezionati) per evitare fenomeni di diluizione. Vuole anche più spazio nel CdA: due seggi invece di uno e una presenza nei comitati ausiliari.
Sul versante Exor, secondo la stampa sportiva, il board a maggioranza Agnelli sarebbe passato alla controffensiva, invitando gli azionisti a respingere alcune delle proposte avanzate da Tether.
Al centro di tutto, insomma, non c’è solo un aumento di capitale, ma una vera partita di potere. Tether — con l’11,5% di quota, secondo fonti ufficiali — punta ad avere un ruolo più incisivo nella governance del club.
Le dichiarazioni: Elkann, Exor e la “stagione del cambiamento”
Non sono mancate le reazioni ufficiali. John Elkann, presidente di Exor, ha riaffermato l’impegno della famiglia Agnelli verso la Juventus: nessuna intenzione di vendere, ma apertura a nuovi partner. Un messaggio di continuità, ma anche di evoluzione, in un momento in cui il club ha bisogno di capitali e nuove idee, soprattutto dopo gli sforzi finanziari degli ultimi anni.
D’altra parte, Tether non si limita a essere un azionista passivo: ha presentato una propria lista per il CdA, includendo Francesco Garino e Zachary Lyons come candidati. Tutto questo nella prospettiva di promuovere “governance moderne” e una maggiore trasparenza operativa.
Lo scontro tra Exor e Tether non sembra essere solo economico, ma anche culturale: il fondo tradizionale di una famiglia storica di imprenditori contro una realtà moderna, digitale, pronta a ridisegnare il rapporto tra calcio, finanza e tecnologie emergenti.

Implicazioni per il futuro della Juventus
Se guardiamo a lungo termine, le mosse fatte in queste settimane possono avere conseguenze profonde:
Sportivamente: l’infortunio di Vlahović potrebbe rappresentare una svolta offensiva decisiva, soprattutto se Spalletti riuscirà a sostutuirlo al meglio nel suo progetto tattico.
Economicamente: l’aumento di capitale offre ossigeno al club, ma la modalità con cui viene gestito può influenzare la struttura azionaria per anni.
Governance: se Tether dovesse ottenere più potere (CdA, comitati), potremmo assistere a un nuovo modello di partecipazione, in cui le criptovalute e le tecnologie digitali giocano un ruolo chiave nella gestione di un club storico come la Juve.
Relazioni con i tifosi: la presenza di un attore “non tradizionale” come Tether potrebbe essere vista con favore da chi auspica una maggiore modernizzazione, ma anche con scetticismo da chi teme una perdita di identità.
La Juventus si trova oggi in una fase di transizione su più fronti: il campo, con la delicata condizione fisica di Vlahović; la panchina, con Spalletti che deve dare identità; la proprietà, con Exor e Tether protagonisti di un duello strategico. Questa doppia – e complementare – partita, sportiva e finanziaria, potrà segnare il destino del club bianconero nei prossimi anni.
Per la Vecchia Signora, il momento è tanto rischioso quanto ricco di opportunità: se saprà leggere correttamente le carte in tavola, potrebbe uscire da questa fase rinvigorita e pronta a competere su più fronti.
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