10:01 am, 26 Novembre 25 calendario

Obiettivo: come invadere un’isola e rendere schiavi donne e bambini.

Di: Redazione Metrotoday
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L’inquietante piano sventato ad Haiti

Una trama da film dell’orrore, ma purtroppo drammaticamente reale. Due giovani texani sono stati arrestati negli Stati Uniti con accuse gravissime: avrebbero progettato un’invasione armata dell’isola haitiana di Gonâve, con lo scopo di uccidere tutti gli uomini residenti e ridurre in schiavitù sessuale donne e bambini. È questo lo scenario inquietante che emerge dagli atti depositati dalla Procura federale del Texas, coordinata da un grand jury dell’Eastern District.

I sospettati sono Gavin Rivers Weisenburg, 21 anni, di Allen (Texas), e Tanner Christopher Thomas, 20 anni, di Argyle (Texas). Secondo le autorità, i due avrebbero dedicato quasi un anno – da agosto 2024 a luglio 2025 – alla pianificazione meticolosa di un’operazione paramilitare.

Le accuse mosse nei loro confronti sono già pesantissime: cospirazione per omicidio, rapimento o mutilazione in un paese straniero, oltre a produzione di materiale pedopornografico

 

Il piano terrificante: obiettivo Gonâve

Secondo l’indagine federale, Weisenburg e Thomas avrebbero scelto l’isola di Gonâve, situata nella baia di Port-au-Prince, in Haiti, come teatro del loro piano di conquista. Nel dettaglio del progetto emerge un piano macabro: eliminare sistematicamente tutti gli uomini e ridurre le donne e i minori in schiavitù sessuale.

Per realizzare il loro disegno, i due avrebbero pianificato di acquistare un’imbarcazione — per sbarcare sull’isola — e procurarsi armi e munizioni.

Parallelamente, avrebbero effettuato una serie di attività preparatorie: studi linguistici (avrebbero provato a imparare il creolo haitiano), corsi di navigazione, addestramento, e persino reclutamento di persone vulnerabili negli Stati Uniti. 

Una parte inquietante del piano riguarda proprio il reclutamento: secondo gli atti, i giovani texani avrebbero cercato di radunare persone senza fissa dimora nell’area di Washington D.C. per usarle come “milizia mercenaria” durante l’invasione.

Preparazione “militare” e coinvolgimento dell’Air Force

Il livello di preparazione lascia sbalorditi. Thomas si sarebbe arruolato nell’U.S. Air Force, non per servire il paese, dicono gli inquirenti, ma per acquisire competenze militari utili al loro piano criminale. 

Weisenburg, da parte sua, avrebbe perseguito una formazione più eterogenea: lezioni di navigazione (per imparare a manovrare una barca) e un tentativo di iscriversi a un’accademia di vigili del fuoco, probabilmente per apprendere “comando e controllo” in scenari complessi.

Oltre a ciò, la coppia avrebbe tenuto ricognizioni, redatto documenti operativi, pianificato fasi di logistica e strategie d’invasione. Conversazioni intercettate, secondo l’accusa, mostrerebbero una determinazione spietata: non si trattava di fantasie astratte, ma di un progetto concreto con passaggi esecutivi ben definiti.

Motivazioni aberranti: “fantasie di stupro” e dominio

Le autorità federali descrivono il piano come alimentato da “rape fantasies” (“fantasie di stupro”), un’espressione che ricorre negli atti giudiziari.

L’obiettivo dichiarato non era solo conquistare un’isola, ma creare un regime di dominio basato sulla violenza sessuale, un ordine permanente in cui donne e minori sarebbero ridotti a oggetti di sfruttamento. 

Oltre al piano di invasione, i due uomini sono accusati di un reato gravissimo collegato: la produzione di materiale pedopornografico. Secondo l’accusa, sui loro dispositivi elettronici sono stati trovati contenuti legati a minori, il che complica ulteriormente lo scenario giudiziario e le potenziali pene cui potrebbero andare incontro.

Le condanne ipotizzate sono molto severe: per la cospirazione internazionale si può arrivare all’ergastolo, mentre per il reato legato alla produzione di materiale pedopornografico le pene possono oscillare tra 15 e 30 anni di carcere.

Dietro l’indagine ci sono diverse agenzie federali: l’FBI, l’Air Force Office of Special Investigations e la polizia locale — segno che il caso è stato trattato con la massima serietà e coordinamento. L’arresto di Weisenburg è avvenuto il 3 luglio 2025, secondo gli atti dell’accusa. Non è chiaro se Thomas sia stato catturato nello stesso momento, ma entrambi sono ora sotto processo.

Perché proprio Gonâve?

L’isola di Gonâve, parte della Repubblica di Haiti, sarebbe stata scelta dai due per ragioni logistiche e simboliche. Si tratta di un’isola relativamente isolata, con infrastrutture limitate e scarse forze di sicurezza, elementi che secondo gli inquirenti avrebbero reso il piano più “attuabile”.

Con circa 87.000 abitanti, Gonâve non è un territorio vago: la popolazione locale comprende famiglie, comunità stabili, donne, bambini, uomini — un bersaglio concreto e umano. 

Questa vicenda non è solo un crimine pianificato: è un attacco ideologico e morale, che richiama fantasie di dominio razziale, sessuale e coloniale. Che due giovani – cittadini americani – abbiano progettato una operazione così estrema contro popolazioni vulnerabili in un paese straniero è motivo di profonda preoccupazione.

  • Politicamente, il caso solleva interrogativi sul controllo delle ideologie estremiste, anche quando non si manifestano con forme tradizionali (ad esempio, organizzazioni terroristiche).

  • Socialmente, mette in luce la fragilità delle persone più marginalizzate: il reclutamento di senzatetto come “forza mercenaria” è un segnale agghiacciante del fatto che la violenza di progetto tenti di sfruttare vulnerabilità reali.

  • Moralmente, l’idea di creare un “nuovo ordine” basato sulla sopraffazione fisica, sessuale e sistemica è una delle più aberranti che si possano concepire nel XXI secolo.

La notizia ha suscitato una forte eco mediatica negli Stati Uniti e oltre. C’è chi ha descritto la vicenda definendola “piano folle” e denunciando l’efferatezza dell’obiettivo.  Non si tratta solo di una cospirazione criminale, ma di un progetto con caratteristiche paramilitari, con un obiettivo di conquista che ricorda scenari storici di colonialismo e dominazione. Le autorità haitiane non sono rimaste ferme: la prospettiva di un attacco esterno di questa portata su Gonâve — se anche fosse solo nella pianificazione — è destabilizzante per un paese che ha una storia complessa di instabilità politica, povertà e fragilità istituzionale.

Il pericolo della “fantasia criminale”

Una riflessione importante emerge da questa vicenda: la linea sottile tra fantasie distorte e piani concreti di violenza di massa. Che Weisenburg e Thomas abbiano preparato un’azione non solo immaginaria, ma operativa, dimostra la pericolosità di ideologie che possono partire come devianze sessuali o psicologiche, ma trasformarsi in progetto criminale reale.

Le autorità americane hanno impedito una tragedia potenziale, ma il fatto stesso che un piano del genere abbia raggiunto uno stadio così avanzato è un campanello d’allarme per la comunità internazionale.

L’arresto di Gavin Rivers Weisenburg e Tanner Christopher Thomas suona come un monito potente: la violenza estrema, il dominio sessuale, lo sfruttamento di soggetti vulnerabili non sono solo temi da fiction o da teorie del complotto. Possono diventare realtà quando si combinano fantasie deviate con una preparazione accurata.

Questo caso spinge a interrogarsi su come la giustizia internazionale, le istituzioni democratiche e le agenzie di sicurezza possano essere sempre più preparate a contrastare non solo i pericoli di gruppi armati organizzati tradizionali, ma anche progetti devianti e ideologici radicati nella perversione.

26 Novembre 2025 ( modificato il 25 Novembre 2025 | 22:15 )
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