Il sindaco di Palmoli offre una casa gratuita alla famiglia nel bosco
Una storia che ha commosso l’Abruzzo
Palmoli — Una storia che intreccia difficoltà, solidarietà e senso di comunità. A Palmoli, piccolo comune collinare dell’entroterra vastese, il sindaco ha offerto un’abitazione gratuita a una famiglia che da settimane viveva in condizioni precarie in un’area boschiva ai margini del paese. Una vicenda che, nel giro di poche ore, ha fatto il giro del web accendendo i riflettori sulla vita nei borghi e sul ruolo centrale delle amministrazioni locali nel fronteggiare emergenze sociali spesso invisibili.
La presenza della famiglia — composta da due adulti e un bambino — era stata notata da alcuni residenti che, nei giorni scorsi, avevano allertato i servizi sociali. Le temperature rigide e la mancanza di condizioni igienico-sanitarie adeguate avevano generato preoccupazione nella comunità.
Secondo quanto riferito, i tre si erano sistemati in una piccola radura, utilizzando una tenda e alcuni materiali di fortuna come riparo temporaneo. Una situazione non nuova nelle aree interne, dove il passaggio di persone in difficoltà, spesso senza riferimenti stabili, è più frequente di quanto si immagini.
Il Comune, ricevuta la segnalazione, ha attivato immediatamente un sopralluogo insieme alle forze dell’ordine e ai volontari locali. È stata proprio la vicinanza con gli abitanti a permettere un intervento rapido e rispettoso della dignità delle persone coinvolte.
“Una casa disponibile subito”
Il sindaco di Palmoli, interpretando il sentimento prevalente nel borgo, ha messo a disposizione della famiglia un’abitazione comunale inutilizzata, garantendo un riparo immediato e gratuito.
“Non potevamo restare indifferenti — ha dichiarato —. La comunità si misura anche da come sa proteggere i più fragili. Qui a Palmoli nessuno viene lasciato solo”.
L’alloggio, una delle case ristrutturate grazie a precedenti bandi regionali per il recupero dei centri storici, è stato preparato in poche ore dai volontari della protezione civile e da alcuni cittadini che hanno spontaneamente donato coperte, indumenti e beni di prima necessità.
Palmoli non è nuovo a iniziative di solidarietà. Negli ultimi anni il paese ha avviato progetti di accoglienza diffusa e programmi di sostegno a famiglie in difficoltà, spesso attraverso il coinvolgimento diretto dei residenti.
In questo caso, la risposta è stata immediata: alcuni commercianti hanno offerto generi alimentari, mentre una parrocchiana ha messo a disposizione giochi e materiale scolastico per il bambino.
“Abbiamo fatto quello che avremmo voluto fosse fatto per noi”, racconta Patrizia, una delle volontarie.

La vicenda ha alimentato anche una discussione più ampia sul tema dell’abbandono abitativo nei borghi dell’Appennino. Molte case, spesso di proprietà comunale o lasciate vuote da famiglie emigrate, rappresentano una possibile risorsa per fronteggiare casi di emergenza abitativa come questo.
Una storia che parla a tutta l’Italia Il gesto della comunità palmolese non è un episodio isolato ma il segno di una sensibilità radicata nei territori interni, dove la dimensione umana è ancora un elemento portante della vita pubblica.
Palmoli, come molti altri centri dell’Abruzzo e dell’Italia centrale, vede nella solidarietà un valore identitario, capace di creare legame sociale e di trasformare situazioni critiche in occasioni di rinascita.
La famiglia, ora sistemata nella nuova abitazione, sarà seguita dai servizi sociali per valutare un percorso di integrazione e autonomia. Il sindaco ha assicurato che il supporto continuerà finché necessario, ricordando che “l’accoglienza è un dovere, ma anche un’opportunità per costruire comunità più forti”.
Una storia semplice ma potente: una tenda è stata sostituita da una casa, e una difficoltà è diventata occasione di solidarietà collettiva.
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