8:46 am, 22 Novembre 25 calendario

Brasile, arrestato l’ex presidente Jair Bolsonaro

Di: Redazione Metrotoday
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Svolta giudiziaria cruciale per la democrazia

Brasilia, 22 novembre 2025 — In una mossa che agita profondamente il panorama politico brasiliano, l’ex presidente Jair Bolsonaro è stato arrestato nella mattinata di oggi dalla Polizia Federale su ordine preventivo emesso dalla Corte Suprema Federale. Secondo le autorità, si tratta di una misura cautelare, non dell’ordine di esecuzione della condanna a 27 anni e 3 mesi al carcere, emessa dai giudici supremo lo scorso settembre per il suo coinvolgimento in un presunto tentativo di colpo di Stato.

Dalla condanna al nuovo arresto

L’arresto odierno, confermato ufficialmente dalla Polizia Federale, arriva dopo mesi di tensioni politiche e legali. Bolsonaro, 70 anni, si trovava agli arresti domiciliari da agosto su decisione del giudice della Corte Suprema Alexandre de Moraes, a seguito dell’accusa di violare misure cautelari imposte su ordine della stessa corte.

Nel settembre scorso, la Prima Sezione della Corte Suprema ha condannato Bolsonaro a 27 anni e tre mesi per aver orchestrato un complotto golpista volto a rimanere al potere dopo la sconfitta elettorale nel 2022 contro Luiz Inácio Lula da Silva. Quella sentenza ha segnato un momento storico: è la prima volta nella storia del Brasile che un ex capo di Stato riceve una condanna così pesante per crimini legati alla democrazia.

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L’arresto di oggi: misure preventive e interrogativi

Le autorità non hanno ancora chiarito pubblicamente tutti i motivi specifici dell’arresto preventivo ordinato oggi. La Polizia Federale ha riferito che l’ordine è stato eseguito “su richiesta della Corte Suprema” e definito “cautelare”. Secondo alcuni analisti, la mossa potrebbe essere motivata da preoccupazioni sul mantenimento dell’ordine pubblico, date le tensioni latenti tra i sostenitori di Bolsonaro e l’istituzione giudiziaria.

L’avvocato difensore di Bolsonaro, Celso Vilardi, ha confermato a testate internazionali che l’ex presidente è stato “posti in custodia”, ma ha affermato di non essere stato informato di tutti i capi d’accusa legati a questo mandato specifico.

Subito dopo l’arresto, Bolsonaro è stato trasportato a una base della Polizia Federale a Brasilia, dove è attualmente sottoposto a procedure di ingresso (intake). Secondo fonti della stampa brasiliana, potrebbe restare in una sala riservata alle alte cariche pubbliche, in attesa che si definiscano i prossimi passaggi giudiziari.

La parabola giudiziaria di Bolsonaro

La vicenda di Bolsonaro è segnata da una forte polarizzazione: da una parte i suoi sostenitori, che vedono nei procedimenti giudiziari una persecuzione politica, dall’altra chi denuncia una minaccia concreta alle istituzioni democratiche.

  • Breakdown della condanna
    A settembre 2025, la Corte Suprema ha ritenuto Bolsonaro colpevole su vari capi d’accusa: tentato colpo di Stato, associazione a delinquere armata, azioni per abolire violentemente lo Stato democratico.

  • Arresti domiciliari e restrizioni
    Ad agosto, il giudice Moraes aveva deciso che Bolsonaro dovesse essere posto agli arresti domiciliari, motivando la decisione con una “reiterata inosservanza” di misure preventive, tra cui restrizioni sull’uso dei social media e divieto di comunicare con certe figure politiche.

  • Processi paralleli
    Oltre al processo per il tentato golpe, Bolsonaro è anche indagato in altri filoni, che coinvolgono ex collaboratori, alti ufficiali militari e dirigenti politici.

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L’arresto di un ex presidente ha avuto immediata eco sia in Brasile che all’estero.

  • Tensioni interne
    La detenzione preventiva alimenta il dibattito su quanto la giustizia brasiliana stia intervenendo per garantire il rispetto delle leggi democratiche o, al contrario, eserciti un uso eccessivo del potere giudiziario per contenere una figura politica controversa. Alcuni sostenitori di Bolsonaro parlano di “svolta autoritaria” della magistratura, mentre i critici evidenziano come la decisione sia invece un segnale forte del primato dello Stato di diritto.

  • Implicazioni internazionali
    Nei mesi scorsi, il caso Bolsonaro ha già scatenato reazioni diplomatiche, specie negli Stati Uniti. L’ex presidente Donald Trump, alleato di Bolsonaro, aveva definito il processo una “caccia alle streghe”, e in passato aveva introdotto dazi su alcuni beni brasiliani. Ora, l’arresto odierno potrebbe riaccendere tensioni già evidenti tra Brasilia e Washington, soprattutto in un contesto di instabilità diplomatica.

La parabola di un “mito” controverso

La figura di Jair Bolsonaro ha attraversato negli anni nazioni e fasi politiche di forte contrapposizione. Dopo aver guidato il Brasile dal 2019 al 2022 con un’agenda conservatrice e populista, la sua caduta politica non è stata solo elettorale: ha scatenato un processo che coinvolge istituzioni, militari, e l’intero tessuto democratico brasiliano.

Qualcuno lo ha definito un “dittatore mancato”, per via delle sue simpatie dichiarate nei confronti della dittatura militare brasiliana e del suo approccio duro alla politica interna. D’altro canto, i suoi seguaci lo hanno sempre chiamato “il Mito”, rafforzando un culto della personalità che oggi si scontra con la realtà della Corte Suprema e del sistema giudiziario.

Il suo arresto rappresenta una delle pietre miliari della recente storia brasiliana: non solo per l’impatto sul suo destino personale, ma anche per la guida che potrà fornire nei decenni a venire sulla fragilità e la forza delle democrazie moderne.

L’arresto di Jair Bolsonaro segna un capitolo drammatico e storico nella vita politica del Brasile. Non è solo la caduta di un ex leader controverso, ma un momento che solleva domande profonde su come una democrazia gestisce il potere, la giustizia e la responsabilità. La decisione della Corte Suprema di intervenire con un mandato preventivo indica che le istituzioni sono pronte a intervenire quando ritengono che la stabilità democratica sia in pericolo.

22 Novembre 2025
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