4:20 pm, 18 Novembre 25 calendario

“Quelli che il cinema”: su RaiPlay un viaggio nel cuore del nostro immaginario

Di: Redazione Metrotoday
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Andrea Piersanti e Federica Gentile raccontano l’Italia dei set, dei maestri e dei mestieri che hanno costruito oltre un secolo di cinema

La storia del cinema italiano è un mosaico vivo di emozioni, talenti e visioni che, dal dopoguerra a oggi, hanno saputo conquistare platee in tutto il mondo. Non è fatta solo di capolavori, locandine e premi: è soprattutto la storia delle persone che quel cinema lo hanno costruito, un’inquadratura alla volta. Ed è proprio da questo spirito – umano, artigianale, profondamente identitario – che nasce “Quelli che il cinema”, il nuovo programma disponibile su RaiPlay , condotto da Andrea Piersanti e Federica Gentile.

La serie, prodotta da Rai Contenuti Digitali e Transmediali e diretta da Lorenzo Di Majo, si presenta come un viaggio appassionato nelle radici e nel presente della cinematografia più amata al mondo. L’idea, firmata da Piersanti con la collaborazione di Mariano D’Angelo e Vittorio Simonelli, è semplice e ambiziosa: restituire la voce ai “cinematografari”, ai maestri e ai tecnici, agli sceneggiatori e agli attori, agli artigiani del set che hanno modellato la nostra tradizione audiovisiva.

Un patrimonio riconosciuto nel mondo

Il percorso, ricco di materiali d’archivio Rai, ricorda anche quanto il nostro cinema abbia inciso nella storia del grande schermo internazionale. Ben 14 film italiani hanno vinto l’Oscar come Miglior film straniero: un numero impressionante che testimonia la continuità di una scuola narrativa e produttiva capace di rinnovarsi senza perdere l’anima.

Da Fellini a De Sica, da Tornatore a Benigni, l’Italia ha saputo raccontare il mondo attraverso sguardi poetici, ruvidi, comici, malinconici, realisti e visionari. “Quelli che il cinema” restituisce questa pluralità attraverso i ricordi e le testimonianze di chi il cinema lo vive, lo studia e lo pratica ogni giorno.

I maestri che raccontano il presente

Tra i protagonisti che impreziosiscono la serie ci sono alcuni dei nomi più influenti del panorama contemporaneo:

  • Giuseppe Tornatore, che con Nuovo Cinema Paradiso ha consegnato al mondo una dichiarazione d’amore eterna per la sala cinematografica;

  • Marco Bellocchio, autore che continua a interrogare la storia italiana con lucidità e audacia;

  • Pupi Avati, cantore di un cinema intimista, popolare e profondamente umano;

  • Costanza Quatriglio, portavoce di uno sguardo documentaristico innovativo e sensibile;

  • Stefano Fresi, volto poliedrico del cinema italiano contemporaneo.

Accanto ai registi e agli interpreti, trovano spazio le figure invisibili ma decisive: montatrici come Francesca Calvelli, direttrici della fotografia come Daria D’Antonio, professionisti dell’audio e della produzione come Alfredo Betrò, Emiliano Novelli e Roberto Pedicini.

Sono loro a comporre la “spina dorsale” del cinema, quei mestieri – spesso sconosciuti al grande pubblico – senza i quali nessun film potrebbe mai prendere forma.

Tra memoria e futuro: il ruolo del Centro Sperimentale

Una parte del viaggio passa anche attraverso le aule storiche del Centro Sperimentale di Cinematografia, vero laboratorio creativo da cui sono usciti generazioni di autori, tecnici e interpreti. Qui si intrecciano passato e presente, tradizione e innovazione, disciplina e sperimentazione: elementi che il programma osserva con rispetto e curiosità.

A completare il racconto intervengono esperti come Manuela Cacciamani, Tonino Pinto, Gabriella Buontempo, Marcello Foti e molti altri, che riportano alla luce aneddoti e storie capaci di illuminare il dietro le quinte di un secolo di set.

Un tributo d’amore al mestiere del cinema

“Quelli che il cinema” è più di un programma: è un atto d’amore verso un patrimonio culturale che appartiene a tutti. In un’epoca in cui lo streaming e i nuovi formati stanno trasformando l’industria, la serie ricorda la forza insostituibile del lavoro umano, della manualità, della visione artistica e del talento che animano ogni produzione.

È un invito a guardare il cinema non solo come spettacolo, ma come opera collettiva, come impresa culturale costruita da mani sapienti e da occhi capaci di vedere oltre l’obiettivo.

18 Novembre 2025
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