Pasolini tra la materia e la luce di Chiara Montenero
Dal 25 novembre al 5 dicembre 2025 Roma accoglie “Pasolini Carne e Cielo”, la nuova personale di Chiara Montenero, artista e poetessa che da anni intreccia parola e pittura in una ricerca capace di trasformare la scrittura in gesto visivo. La mostra, curata da Irene Niosi e ospitata dalla Galleria Fidia, arriva nella Capitale dopo il successo dell’esposizione a Spoleto, dove il progetto aveva già conquistato critica e pubblico per la forza espressiva e per la capacità di dialogare con uno degli autori più complessi e luminosi del Novecento.

Il cuore della personale è un omaggio a Pier Paolo Pasolini e alla sua raccolta Carne e Cielo, punto di partenza per un percorso che non intende illustrare i versi, ma tradurli in una sostanza pittorica vibrante, densa, spesso contraddittoria. Montenero affronta Pasolini con rispetto e audacia, consapevole che l’universo poetico dello scrittore friulano non si lascia imbrigliare, ma può essere evocato attraverso tensioni cromatiche, stratificazioni materiche e un linguaggio che trasforma l’inquietudine in luce.
La ricerca dell’artista trova qui una delle sue tappe più mature: tele che oscillano tra una delicatezza quasi ascetica e improvvisi addensamenti di colore, tra astrazione e apparizioni figurative. Per la prima volta, infatti, emergono figure riconoscibili: il volto di Pasolini, con gli iconici occhiali, diventa presenza e simbolo, quasi un archetipo contemporaneo che si materializza tra bagliori e ombre.

Tra le opere più significative si segnalano “Ho gridato”, “Solitudine 1” e “Solitudine 2”, lavori in cui la materia pittorica cresce nello spazio fino a farsi metafora tangibile del conflitto interiore pasoliniano: una solitudine non come vuoto, ma come resistenza, come forza che si oppone al conformismo e alla rinuncia. Le superfici si frantumano, si ispessiscono, respirano; la pittura sembra voler rompere il limite della tela per trasformarsi in gesto puro.
La mostra non è però solo tributo, ma anche un momento di svolta nel percorso creativo di Montenero. L’artista abbandona alcune rigidità narrative per abbracciare una libertà espressiva nuova, più diretta, più istintiva, in cui la parola poetica diventa pretesto e detonatore. Ogni dipinto è una variazione sul tema del rapporto tra carne e trascendenza, tra realtà e desiderio di assoluto: un campo di tensione che Pasolini ha incarnato come pochi e che Montenero restituisce con un linguaggio personalissimo.
Il progetto si inserisce inoltre in un rinnovato interesse italiano per le riletture artistiche dell’opera pasoliniana, dopo le numerose iniziative legate al centenario del 2022 e le recenti esposizioni che hanno coinvolto giovani artisti e fotografi. In questo contesto, la personale alla Galleria Fidia si distingue per l’approccio intimo, quasi dialogico, che Montenero stabilisce con il poeta: un incontro tra due sensibilità diverse ma affini nella loro tensione verso la parola come rivelazione.

Chiara Montenero: tra scrittura e pittura
La carriera dell’artista conferma questa duplice vocazione. Giornalista pubblicista dal 2016, autrice di raccolte poetiche, favole e della sceneggiatura del cortometraggio Noiseless Hotel, premiato in più festival, Montenero ha sempre esplorato il confine tra discipline. Le sue esposizioni in Italia e all’estero – da Roma a Tunisi, da Hammamet a Firenze – testimoniano una ricerca costante, che negli anni ha dato vita a cicli pittorici incentrati sul rapporto tra identità, memoria e trasformazione.
Con “Pasolini Carne e Cielo”, l’artista aggiunge un nuovo capitolo a questo percorso, affrontando un autore che ha fatto della verità espressiva una missione e una ferita. Il risultato è un insieme di opere che non imitano, non illustrano, ma restituiscono l’eco di una voce che continua a interrogare il presente: un viaggio nella materia e nella luce, dove la pittura diventa poesia visiva.
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