10:22 am, 17 Novembre 25 calendario

Dopo il PalaJova arriva “L’Arca di Loré”

Di: Redazione Metrotoday
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Un nuovo album, un tour mondiale e un progetto in cammino verso il futuro

Lorenzo “Jovanotti” Cherubini  ha svelato nei giorni scorsi un ambizioso piano artistico che segna un nuovo capitolo della sua carriera: un album in uscita, un tour mondiale itinerante e una grande festa collettiva che culminerà in Italia. Con il proposito di reagire «alla cupezza globale», l’artista lancia il progetto denominato L’Arca di Loré, che abbraccia musica, movimento, sostenibilità e partecipazione.

 “Niuiorcherubini”, anima da esploratore

Al centro di questa rinascita creativa c’è il nuovo album di Jovanotti, intitolato Niuiorcherubini, in uscita il 20 novembre 2025. È un lavoro nato in modo istintivo: sei giorni di jam session a New York, registrati in presa diretta su nastro analogico, senza sovraincisioni né correzioni. Jovanotti ha scelto di privilegiare l’imperfezione come espressione autentica della creatività, affidandosi a musicisti locali trovati grazie ai social.

Il cantautore spiega che questo progetto è una risposta al clima di incertezza che pervade il mondo: «Viviamo tutti con una sensazione di catastrofe imminente e ho deciso di reagire, andare a cercare il mondo e non aspettare che venga da me».

L’idea dell’album sembra fondersi con la dimensione del tour: “Niuiorcherubini” non è solo una raccolta di canzoni, ma la colonna sonora naturale di un cammino più grande, di un’Arca che porti con sé musica, idee e persone.

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L’Arca di Loré: il tour mondiale del 2026

Nel 2026, Jovanotti lancerà il progetto L’Arca di Loré, che prevede un tour “itinerante” in diversi Paesi del mondo, coinvolgendo contesti festivi, festival e momenti di condivisione. Secondo la sua visione, non si tratterà semplicemente di concerti, ma di un viaggio-musicale che ricorda lo spirito del vecchio Cantagiro, rivisitato in chiave contemporanea.

Il culmine del tour è previsto in Italia, con una tappa speciale: il 12 settembre 2026, Jovanotti salirà sul palco del Circo Massimo di Roma per un evento denominato “Jova al Massimo”.

L’Arca come corpo in movimento

Un elemento chiave del progetto è l’attenzione all’ambiente. Non si tratta solo di musica, ma di un’idea di mobilità sostenibile e di comunità. Secondo quanto dichiarato, L’Arca di Loré sarà gestita con un’energia al 100% rinnovabile e utilizzerà mezzi ecologici: i veicoli per il trasporto del tour saranno alimentati a biometano e la gestione dei rifiuti sarà affidata a cooperative specializzate, con certificazione per il recupero dei materiali.

In questo modo Jovanotti unisce la sua visione di artista-sognatore con una concretezza responsabile, trasformando il tour in un progetto culturale ma anche civico.

Guarigione, festa, energia

Intervistato, Jovanotti ha descritto il suo PalaJova come uno “show carico e allegro, una festa contro questi tempi difficili”. Dopo anni intensi e anche un incidente in bici che aveva segnato una pausa, questo tour rappresenta un ritorno non solo fisico ma spirituale, un momento di guarigione attraverso la musica.

Jovanotti ha parlato di uno spettacolo multisensoriale, in cui i palazzetti si trasformano in “spazi unici”, immersi in simboli, luci, tecnologia e colori che amplificano l’esperienza condivisa.

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Continuità creativa

Il percorso tra il PalaJova 2025 e l’Arca di Loré rende chiara la continuità artistica: non si tratta di momenti disgiunti, ma di tappe di un’unica visione. Le canzoni di “Niuiorcherubini” accompagneranno Jovanotti nel suo viaggio, diventando colonna sonora per un progetto in movimento.

Allo stesso tempo, questa fase rappresenta un’evoluzione: Jova non è più solo un cantautore che riempie stadi, ma un esploratore contemporaneo che mescola musica, comunità, mobilità e sostenibilità.

Non è la prima volta che Jovanotti reinventa il suo rapporto con la musica dal vivo. Negli anni, ha alternato grandi concerti, spettacoli nei palasport, feste-estate (come i suoi celebri Jova Beach Party) e momenti intimi. Ma questo nuovo progetto ha una dimensione simbolica forte: l’Arca come veicolo di un’idea, non solo come contenitore per performance.

Il richiamo al Cantagiro — festival itinerante che negli anni ’60 e ’70 portava musica da città a città su autobus e treni — richiama un ideale popolare, democratico, ma qui reinterpretato in chiave moderna e sostenibile. E l’idea di pedalare, di muoversi con lentezza, di far convergere la musica e la comunità in un viaggio collettivo, sembra perfettamente in linea con la sensibilità di un artista che ha sempre cercato di unire lo spettacolo alla riflessione.

Per i fan di Jovanotti, l’annuncio è un segnale potente: non solo c’è nuova musica, ma una visione che va oltre il concerto tradizionale. L’Arca di Loré sembra destinata a richiamare una tribù di ascoltatori non solo come spettatori, ma come partecipanti attivi.

Il nuovo album, registrato in analogico e senza correzioni, riflette una scelta stilistica quasi radicale: riportare la musica all’essenza, al momento dell’atto creativo, senza mediazioni tecnologiche e filtrazioni eccessive. Questa decisione ricorda altri momenti della sua carriera in cui Jovanotti ha osato percorsi lontani dalle mode, privilegiando l’autenticità e l’imperfezione come parte del messaggio.

Il tour mondiale, con la sua dimensione itinerante e sostenibile, chiude il cerchio tra idealismo e praticità, e mette in campo una proposta che non è solo musicale, ma di senso. Jovanotti non vuole più limitarsi a cantare: vuole invitare il suo pubblico a viaggiare insieme, a condividere un cammino.

Con il progetto L’Arca di Loré, Jovanotti sembra voler fare qualcosa di più di un “semplice” tour: è un invito a un’esperienza condivisa, una narrazione che unisce musica, sostenibilità, movimento e comunità. Il nuovo album “Niuiorcherubini” ne è il cuore musicale, un diario sonoro nato da improvvisazione, urgenza e autenticità.

L’Arca di Loré non sarà solo un tour: potrebbe diventare un manifesto, un gesto poetico di resistenza creativa e un nuovo modo di abitare la musica.

17 Novembre 2025
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