10:08 am, 16 Novembre 25 calendario

La ciclabile sospesa fra laguna e cielo che conquista

Di: Redazione Metrotoday
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Nel cuore del Parco del Delta del Po, fra le province di Ferrara e Ravenna, si apre uno scenario che appare più un dipinto che un itinerario ciclabile: l’Argine degli Angeli. Questa stretta lingua d’argine che corre fra le acque delle Valli di Comacchio è stata eletta, in più di un’occasione, come “la pista ciclabile più bella d’Italia”. E non senza ragioni: silenzio, vastità d’acqua, uccelli migratori, cielo aperto.

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Cosa si attraversa

Il tracciato principale dell’Argine degli Angeli si sviluppa per circa 5,4 km fra la stazione di pesca di Bellocchio e Volta Scirocco, nell’area sud delle Valli di Comacchio.
Si parte da Sant’Alberto o da Lido di Spina attraverso percorsi ciclabili che immettono sull’argine. La pista è riservata a pedoni e ciclisti (no mezzi motorizzati), e il fondo sterrato compatto la rende accessibile anche a chi non è ciclista esperto. 
La pedalata – semplice e pianeggiante – può richiedere circa 30-40 minuti per i 5 km, ma molti scelgono di prolungare la gita lungo anelli più ampi che toccano le Valli o collegano altre piste ciclabili limitrofe.

Un paesaggio da sogno

Il vero spettacolo è ciò che circonda la ciclabile: la laguna, i canneti, l’orizzonte che sembra infinito, il riflesso dell’acqua che sfuma nel cielo. L’itinerario attraversa una lingua di terra sospesa fra cielo e acqua, come se pedalare significasse volare. In primavera e autunno, le migrazioni degli uccelli — fenicotteri, aironi, rapaci — arricchiscono il percorso di scenari naturali irripetibili. 
L’accesso è regolamentato: cancelli alle estremità, orari e limiti sono presenti per proteggere l’ecosistema.

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Turismo lento

Il nome “Argine degli Angeli” ha un alone di poesia: pare derivi dal dosso chiamato “dosso degli Angeli”, antica formazione lagunare; un’altra teoria lo collega alle ali bianche di aironi e spatole che nidificavano in quell’area.
L’itinerario si inserisce all’interno del parco più ampio del Delta del Po, area riconosciuta UNESCO, con ecosistemi di grande valore: dune, boschi, valli, saline, ambienti mediterranei e padani che si mescolano. Pedalare qui non è solo sport, ma immersione nella storia della natura italiana e nella cultura del territorio. 
Negli ultimi anni la pista ha acquisito enorme popolarità: assistere alla ciclabile da “luogo segreto” è diventato un fenomeno di turismo attivo. Blog, magazine di viaggio e appassionati di ciclismo ne parlano come tappa imperdibile per chi ama la bici e la natura.

Caratteristiche

  • Un paesaggio unico: la sensazione di pedalare su un cordone fra due acque, con nessuna costruzione evidente all’orizzonte, è rara. Un contesto di naturalezza quasi assoluta.

  • Accessibilità: non serve essere ciclisti professionisti: il fondo è facile, la pendenza quasi nulla, l’esperienza è godibile per molti.

  • Connessione con il turismo sostenibile: la pista invita a rallentare, a guardare, a respirare: fa parte di un concetto di mobilità lenta, turismo esperienziale e rispetto ambientale.

  • Biodiversità e natura alle spalle: far pedalare immersi in un parco naturale con fauna e flora significative rende l’esperienza doppia: sportiva e ambientale.

L’Argine degli Angeli non è solo attrazione per ciclisti: è risorsa per il territorio del Delta del Po. Favorisce:

  • Turismo lento e cicloturismo: valorizzando il territorio nel rispetto dell’ambiente, con effetti positivi su alberghi, ristorazione, noleggi bici.

  • Educazione ambientale: il percorso incoraggia la sensibilizzazione alla natura, al bird-watching, alle paludi, al paesaggio d’acqua.

  • Promozione della mobilità dolce: testimonia come anche territori meno urbanizzati possano offrire infrastrutture adeguate per bici e pedoni.

  • Sviluppo economico locale sostenibile: i flussi turistici che si spostano in spazi naturali stimolano economie locali di qualità.

In un’epoca in cui si corre da un punto all’altro, la pista ciclabile dell’Argine degli Angeli propone il contrario: pedalare lento, ascoltare il vento che accarezza l’acqua, guardare l’orizzonte che non ha confini, contemplare un fenicottero o uno stormo d’ aironi. È un invito alla presenza, al silenzio, a ritrovare un ritmo che spesso perdiamo.
Ed è forse questa la ragione più profonda per cui viene spesso chiamata la “più bella d’Italia”: non (solo) per la vista, ma per la forma d’esperienza che offre.

L’Argine degli Angeli non è una semplice opzione: è un’esperienza. Un tratto di verde e azzurro, sospeso tra cielo e acqua, che ti propone di guardare il mondo con occhi più larghi e con pause più lunghe. Il silenzio ti accoglie, la laguna ti avvolge, l’orizzonte si apre. E tu, solo con la bici, puoi essere parte di tutto questo.

16 Novembre 2025
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