Un premio e una visione che spingono verso l’AI
È una fotografia di trasformazione quella che si sta delineando in questi mesi nella galassia dell’innovazione italiana: la Deloitte è stata premiata ai Ceo for Life Awards 2025 per la categoria «Intelligenza Artificiale, Cyber Security e Digital Transformation», grazie alla piattaforma proprietaria Solaria, pensata per accompagnare imprese e pubbliche amministrazioni lungo la strada dell’intelligenza artificiale generativa (GenAI).
A consegnare il riconoscimento sono stati protagonisti del mondo imprenditoriale, e a ritirarlo è salito sul palco Fabio Pompei, Ceo di Deloitte Central Mediterranean (Italia, Grecia, Malta), che – con la concretezza che il tema richiede – ha sottolineato come «l’AI è diventata il terreno di competizione numero uno per le imprese».
Il premio non è solo un riconoscimento formale, ma – secondo Pompei – il segnale che un attore come Deloitte punta a colmare il gap tecnologico italiano e a stimolare una trasformazione del tessuto imprenditoriale verso innovazione e crescita. «Anche l’Europa può – e deve – ritagliarsi un ruolo da protagonista in questa grande sfida», ha affermato durante la cerimonia.
Un gap da recuperare
I numeri parlano chiaro: secondo l’ISTAT, nel 2024 appena l’8,2 % delle imprese italiane con almeno 10 addetti utilizzava tecnologie di intelligenza artificiale, una percentuale ben al di sotto della media europea (13,5 %) e chiaramente troppo bassa rispetto alla corsa globale dell’AI. Per le aziende di dimensioni più grandi la situazione migliora (14 % nelle imprese 50-99 addetti, 32,5 % nelle grandi imprese), ma il trend è comunque indicativo: le pmi — che costituiscono l’ossatura del sistema produttivo italiano — rischiano di restare indietro.
Pompei non nasconde la preoccupazione: «La corsa globale all’AI ha accelerato ulteriormente — ha ricordato — e rischia di lasciare indietro molte piccole e medie imprese. È quello che vogliamo evitare: nessuna impresa può più ignorare la rivoluzione dell’intelligenza artificiale».
Solaria: piattaforma, hub e sperimentazione
Al centro di questo discorso – e del premio – c’è Solaria, la piattaforma sviluppata da Deloitte che mette a disposizione aziende e istituzioni di un ecosistema completo: centinaia di soluzioni “pronte all’uso”, strumenti per costruire agenti personalizzati, ambienti sicuri che promettono di eliminare o ridurre in modo sostanziale il rischio di disinformazione o errori nella GenAI.
Solaria non è solo software, ma anche spazio fisico: gli hub denominati Solaria Space — tra cui sedi a Milano (via Santa Sofia 28) e Roma (via Veneto 89) — permettono a imprese, startup, università e pubbliche amministrazioni di toccare con mano l’innovazione, sperimentare demo, osservare casi d’uso, confrontarsi con scenari reali. L’apertura dello spazio romano è stata comunicata ad aprile 2025.
Secondo lo studio “Generative Tomorrow. The Future Unveiled, starring GenAI”, realizzato da Deloitte, l’adozione della GenAI in Italia potrebbe generare per le grandi aziende — con fatturato sopra i 50 milioni € e almeno 250 dipendenti — un incremento di valore compreso tra 149 e 446 miliardi € nel medio–lungo termine. Al tempo stesso, le imprese che hanno già adottato GenAI riferiscono che il 74 % ha ottenuto un ritorno sull’investimento (ROI) pari o superiore alle aspettative, e due aziende su tre dichiarano un ROI superiore al 30 %.
Dai robot alla PA: esempi concreti
Tra i casi più curiosi – e al tempo stesso significativi – figura un robot-agente battezzato “Solaria”, introdotto da Deloitte per dimostrare le potenzialità dell’intelligenza artificiale generativa. Il robot è in grado di salutare i visitatori, rispondere a domande e perfino elaborare una presentazione in PowerPoint su richiesta dell’utente, leggendo lingua e contesto.
Ma l’obiettivo non è solo dimostrativo: l’applicazione verso il settore pubblico è centrale. L’hub di Roma apre con una missione chiara: semplificare il rapporto tra cittadino e PA, accorciare la burocrazia, supportare processi che tradizionalmente richiedono tempi e passaggi complessi — grazie all’interazione in linguaggio naturale, alla comprensione semantica dei grandi volumi di dati e all’attivazione di processi automatizzati. In un Paese dove la digitalizzazione ha ancora grandi margini di miglioramento, queste soluzioni assumono peso anche sociale.
Il riconoscimento ai Ceo for Life Awards
Il premio per Deloitte non è casuale: riconosce un impegno strategico su tre fronti — intelligenza artificiale, cyber security, trasformazione digitale — che in questo momento risultano decisivi per la competitività del sistema Italia. Solaria incarna una risposta articolata: mette assieme innovazione tecnologica, infrastrutture, formazione, supporto al cambiamento culturale e applicazioni concrete.
Ma al tempo stesso è anche un messaggio: uno stimolo affinché il mondo delle imprese – e delle istituzioni – non rimanga a guardare. In un contesto globale in cui l’AI diventa elemento centrale per ottimizzare efficienza, prodotto, relazione con il cliente, compliance e nuovi modelli di business, non prendere posizione significa rischiare di essere schiacciati.
Il ruolo dell’Europa e dell’Italia nella grande partita dell’AI
“Solo con un approccio proattivo possiamo guardare con ottimismo e fiducia al futuro: l’AI non è una rivoluzione da subire, ma qualcosa da plasmare e costruire insieme”. Così ha concluso Pompei, gettando lo sguardo oltre i confini nazionali. L’Europa – e in particolare l’Italia – si trovano a un bivio: o accettano passivamente il cambiamento tecnologico oppure lo presidiano in modo strategico.
Il quadro normativo è già in azione: l’avanzamento del EU AI Act e la crescente consapevolezza delle questioni etiche e di governance impongono che la GenAI sia implementata non solo con efficienza, ma anche con responsabilità. In questo senso, la piattaforma Solaria e gli hub fisici di Deloitte assumono anche una funzione educativa e di disseminazione del cambiamento: non basta costruire algoritmi, serve cambiare culture aziendali, modalità di lavoro, modelli organizzativi.

Verso un ecosistema nazionale più competitivo
Il riconoscimento dei Ceo for Life Awards arriva dunque in un momento cruciale: da un lato premia un progetto che sa combinare visione e azione; dall’altro richiama alla responsabilità l’intero sistema Italia — imprese, istituzioni, sistema della formazione — affinché la “rivoluzione GenAI” non resti nei laboratori e negli annunci, ma si traduca in crescita reale, innovazione di servizio, aumento della produttività e maggiore competitività internazionale.
Per Deloitte e per il suo Ceo Pompei, il messaggio è chiaro: «La tecnologia è già qui. Non si tratta più di sperimentare, ma di adottare, adattarsi, far parte della corsa». Il leitmotiv è: non subire la rivoluzione, guidarla.
L’Italia non può più attendere. Le leve ci sono: piattaforme come Solaria, spazi di co-progettazione come Solaria Space, partnership con big tech (tra cui NVIDIA, Google Cloud, AWS, IBM, Meta) e una strategia che prevede investimenti miliardari entro il 2030.
Sarà la capacità di tradurre queste iniziative in pratica – nel tessuto delle pmi, nella PA, in settori tradizionali – a fare la differenza. È un cambio di passo che riguarda non solo la tecnologia ma la cultura d’impresa, la leadership, l’organizzazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA









