Nicolò Martinenghi: dal trionfo olimpico alle curve dei social, la doppia corsia del nuoto azzurro
Il campione che scavalca i blocchi e conquista anche i feed
C’è un’immagine che ha fatto il giro del web: un atleta tuffato nella vasca, la medaglia d’oro in bronzo-oro d’Italia al collo, fisico scolpito, sguardo deciso — e uno scatto che non riguarda solo la sua performance, ma il modo in cui il pubblico lo segue. Il protagonista è Nicolò Martinenghi, campione di nuoto italiano nella rana, già vincitore di medaglie olimpiche e mondiali, e ora al centro di una narrazione che unisce sport, immagine pubblica e social network.
All’inizio di febbraio 2025, un servizio di costume ha raccontato come Martinenghi – senza veli, o quasi, sui social – abbia catalizzato l’attenzione non solo per i risultati in vasca ma anche per il fisico scolpito generato da anni di allenamento: è diventato “un altro bello del nuoto”.
Ma dietro alla foto accattivante c’è molto di più: una carriera iniziata ragazzo, una serie di record, la battaglia con i grandi della disciplina, un’evoluzione mediatica. In questo articolo proviamo a raccontare la storia, i numeri, l’immagine, le implicazioni.

Dalle origini all’oro: la disciplina nella rana
Nato a Varese il 1° agosto 1999, Martinenghi cresce nella provincia lombarda e si avvicina al nuoto, specializzandosi nella rana. Le prime gare internazionali arrivano già in giovane età: come testimoniano i risultati, è un atleta in ascesa.
Nel 2020/21, ai Giochi di Tokyo (disputati nel 2021), conquista due medaglie di bronzo: nei 100 m rana e nella staffetta 4×100 m misti. È il segnale che l’Italia ha un talento nella rana.
Il salto arriva ai Mondiali 2022 e poi agli Europei: Martinenghi si consacra. Ma è ai Giochi di Parigi 2024 che realizza il sogno: oro nei 100 m rana con un crono di 59,03 secondi, precedendo il britannico Adam Peaty e l’americano Nic Fink, ponendo fine al tentativo di “tre-peat” di Peaty e segnando una tappa memorabile per il nuoto italiano.
La dichiarazione post-gara è significativa: «Non era il tempo che contava, solo come stavo lì, nel momento giusto». È questa filosofia che lo distingue: non solo numeri, ma “essere pronto”.

Oltre la vasca: l’immagine social e il “modello Martinenghi”
Il nuoto di alto livello oggi non è solo performance in vasca, è anche immagine. Martinenghi lo sa e lo gestisce: il suo profilo Instagram conta oltre 280 mila follower.
Le foto che lo ritraggono senza maglia o in costume possono far discutere, ma fanno anche emergere un fenomeno: l’atleta moderno è anche influencer del proprio corpo, del proprio marchio personale. Un articolo ha definito Martinenghi “un altro bello del nuoto”, accostandolo a un’efficacia comunicativa che va oltre la cronaca sportiva.
Per Martinenghi, però, la foto non è fine a se stessa bensì testimone di anni di disciplina: muscoli scolpiti, definizione corporea ottenuta grazie a routine, allenamenti, alimentazione. È il segreto del nuotatore top: “Il corpo racconta quel che fai”, ha detto in interviste.
Questo passaggio – da “atleta che vince medaglie” a “volto che appare nei feed” – porta opportunità (branding, sponsor, visibilità) ma anche rischi: attenzione mediatica, pressione dell’immagine, giudizio pubblico. Martinenghi ha gestito finora bene entrambe le dimensioni.
Tecnica, allenamento e mentalità
Non basta avere gambe e braccia lunghe: la rana è tecnica, scorrevole, metodica. Martinenghi ha ragionato spesso con il suo allenatore – Matteo Giunta – su ogni millimetro di parete, su ogni battito d’ali, su ogni spinta dalla piastrella.

Il nuotatore ha anche raccontato di aver scelto la rana “maestra” quasi per destino: «La rana mi ha scelto», ha dichiarato. Questo tipo di mentalità segna un atleta che non si accontenta, che studia le proprie gare, le frazioni, i tempi.
L’intervista parla chiaro: «Se sto male, è perché ho fallito io. In vasca non c’è scusa, è solo responsabilità».
Le gare lo certificano: record italiani, vittorie importanti, la consacrazione olimpica. Ma anche la gestione degli infortuni, del ritmo, della pressione. Uno degli ultimi articoli ha segnalato un diagramma di allenamento dove la mano era bendata: non per un infortunio, ma come protezione durante l’allenamento, simbolo di dettaglio che fa la differenza.
Tra medaglie e feed: sotto un’altra luce
La vittoria nei 100 m rana a Parigi l’ha catapultato in cima alla cronaca sportiva. Ma poco dopo, la sua presenza sui social lo ha proiettato anche in una dimensione di costume. Una foto virale insieme ad altri nuotatori italiani, tutti a torso nudo, ha raccolto migliaia di commenti: alcuni ammirati dal fisico, altri ironici.
In Italia è diventato – senza volerlo forse – anche un simbolo della bellezza del nuoto, della potenza fisica, del fisico scolpito dal lavoro. Le riviste di moda e lifestyle lo hanno notato, definendolo “uno degli atleti più seguiti anche fuori dallo sport”.
Ma Martinenghi resta lucido: lo sport è base, l’immagine è conseguenza. Una foto “a nudo sui social” non è provocazione gratuita ma forma di comunicazione. E la comunicazione, oggi, è parte del pacchetto “campione”.

Riflessioni: sport, visibilità, modelli
Nicolò Martinenghi incarnava già un sogno: vincere l’oro olimpico nella rana per l’Italia. Quel sogno si è realizzato. Ora, la storia continua — e lo fa su due corsie parallele: una in vasca, una nel mondo digitale.
Le foto, i social, l’immagine non sono distrazioni ma parte del pacchetto campione: visibilità, impegno, corpo, dedizione. Martinenghi è atleta, immagine, modello. È campione dentro e fuori dall’acqua. E quella foto a nudo sui social? Non è provocazione, è testimonianza: del corpo che lavora, della mente che vince, dello sport che evolve.
Perché oggi non basta esser forti; serve anche saper comunicare, saper rappresentare. E lui lo sta facendo.
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