La XXIX edizione di Vienna sul Lago: formazione, cultura e solidarietà al servizio del futuro
Presso la prestigiosa sede della Caserma Lante, ha preso avvio la presentazione della XXIX edizione del progetto «Vienna sul Lago», un evento che da quasi tre decenni unisce gli ambiti della formazione, della cultura e della solidarietà, con un’attenzione particolare verso le nuove generazioni della Marina Militare. L’ospitalità, assicurata dall’Fabio Agostini – Comandante del Comando Interregionale Marittimo Centro e Capitale – ha dato al momento un valore simbolico e strategico, a testimonianza del sostegno istituzionale intorno all’iniziativa.
Un percorso consolidato
Nato nei primi anni Novanta, il progetto Vienna sul Lago ha via via costruito un’identità precisa: coinvolgere gli aspiranti guardiamarina della Marina Militare in un percorso che non si limita alla preparazione tecnica, ma che investe in spazi “altri”. Musei, conferenze, incontri con figure della cultura, del giornalismo, della scienza, fino ad attività di grande suggestione simbolica. Come già documentato a partire dalle edizioni del 2018 e precedenti.
In particolare l’edizione del 2019 sottolineava che «la manifestazione è un grande evento di formazione, cultura e solidarietà… che vuole trasmettere ai giovani (…) valori importanti, come ad esempio il rispetto degli altri».
In questo contesto, la XXIX edizione si presenta come un momento di rinnovamento: pur nella continuità dei valori, si arricchisce di nuovi partner e dimensioni, prorompendo in un dialogo tra passato e futuro, tradizione e innovazione.
L’evento di presentazione: significati e ospiti
La scelta del giorno – il 31 ottobre – e della sede – Caserma Lante a Roma – non è casuale. In un momento storico segnato da complessità geopolitiche, crisi generazionali e sfide globali, proporre un progetto che punta su formazione, cultura e solidarietà significa inviare un messaggio: le Forze Armate non sono solo apparato operativo, ma anche comunità che investe sul capitale sociale del Paese.
Nel corso dell’evento il Comandante Agostini ha sottolineato come «accostare la preparazione militare a momenti di riflessione culturale e sociale» sia un “must” per i futuri ufficiali — un messaggio che rimarca la visione di una Marina che non si isola ma si apre al territorio, al confronto, alle nuove generazioni.
Tradizione e novità: la danza storica in apertura
Tra le novità della XXIX edizione figura la partecipazione, per la prima volta in fase di presentazione, della Compagnia Nazionale di Danza Storica diretta da Nino Graziano Luca. In un tempo in cui la formazione è spesso ridotta a dimensioni pragmatiche, il richiamo ai balli di corte, alle residenze imperiali come quella di Vienna, alle tradizioni europee della danza storica, costituisce un tratto distintivo.
I danzatori hanno restituito all’auditorium – attraverso eleganza e rigore – una “atmosfera ottocentesca”, evocando celebrazioni e rituali che sembrano provenire da un altro secolo. Eppure l’operazione non è un mero esercizio estetico: è un modo per trasmettere il valore della memoria, dell’eredità culturale, del radicamento storico come leva per affrontare il presente e il futuro con consapevolezza.
Formazione, cultura e solidarietà: le tre direttrici
Tre parole-chiave animano l’intero progetto: formazione, cultura, solidarietà.
Formazione: l’attenzione agli aspiranti guardiamarina (e indirettamente alle aspiranti ufficiali) è centrale. Non soltanto addestramento militare, ma crescita personale, leadership, impegno etico.
Cultura: visite a musei, incontri con personalità, conferenze istituzionali sono sempre stati parte dell’itinerario. Una dimensione “amplificata” quest’anno dalla danza storica e dal richiamo alle radici europee.
Solidarietà: dall’assegnazione al Comitato Organizzatore della medaglia d’Argento da parte del Presidente della Repubblica – a testimonianza dell’impegno sociale – fino agli eventi di beneficenza che concludono ogni edizione, l’elemento filantropico viene sistematicamente integrato. Un mix raro e prezioso.

Il Gran Ballo della Venaria Reale
La manifestazione culmina, come da tradizione, con il Gran Ballo della Venaria Reale che quest’anno è fissato per il 22 novembre 2025 presso la splendida Reggia di Venaria Reale, patrimonio UNESCO e cornice ideale di un evento d’eccellenza.
Negli anni precedenti il Ballo ha vissuto momenti significativi: l’edizione XXV, nel 2019, segnalava la partecipazione degli allievi dell’Accademia Navale di Livorno e richiamava l’obiettivo formativo ed etico del progetto.
Questo Ballo non è solo gala di alta formazione e mondanità, bensì uno strumento concreto di raccolta fondi a favore di cause sociali.
“Scarpette Rosse” e “Alice Onlus”
Da sempre il progetto ha fatto della solidarietà un asse concreto. In edizioni passate, ad esempio, la campagna “Scarpette Rosse” (azione internazionale contro la violenza sulle donne) è stata uno degli ambiti principali di attenzione.
Quest’anno, l’alto profilo sociale è confermato dall’attenzione al Progetto Alice Onlus — che promuove l’educazione all’amore e alla consapevolezza tra i giovani in memoria di Alice, vittima di violenza di genere. Una sinergia che lega generazioni, istituzioni e impegno civile.
L’obiettivo dichiarato della serata del Ballo – oltre a celebrare i valori – è infatti raccogliere fondi da destinare a tali iniziative: un esempio di come cultura, formazione e impegno sociale possano camminare assieme.
La scelta di associare alla presentazione la Compagnia Nazionale di Danza Storica fa capire come le frontiere della formazione militare si allarghino verso temi culturali apparentemente distanti, ma che servono a «formare uomini e donne completi».
L’attenzione alla parità di genere, alla sensibilizzazione contro la violenza e all’educazione affettiva tra i giovani segnala una Marina e un Paese che vogliono guardare oltre la pura dimensione tecnica.
Il Ballo alla Venaria Reale conferma la vocazione internazionale e di élite dell’evento, ma la declina sempre nell’ottica della solidarietà, cioè della restituzione al territorio e alla società.
Il progetto “Vienna sul Lago” è stato presentato fin dalla sua ormai lontana edizione del 2018 a bordo della nave-scuola Amerigo Vespucci della Marina Militare, in occasione della regata velica sociale Barcolana.
Negli anni la manifestazione ha ottenuto numerosi patrocini prestigiosi: dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero della Difesa, dal Ministero degli Affari Esteri, dalla Regione Piemonte, dalle Ambasciate d’Austria, dalla Città di Vienna.
È stato citato anche il legame con tematiche di mare, vela, formazione internazionale, visite istituzionali.
Negli anni l’evento si è mosso tra Italia e Austria, evocando la residenza imperiale di Vienna (“Vienna sul Lago” richiama l’idea di grande eleganza e di residenze aristocratiche) e la Reggia di Venaria come cornice italiana. Il filo conduttore è sempre stato “la cultura come forma di difesa” – intesa nel senso più ampio.

Uno sguardo alle nuove generazioni
Alla base del progetto ci sono gli allievi ufficiali, gli aspiranti guardiamarina, figure che oggi più che mai sono chiamate a operare in scenari complessi: cyber-minacce, difesa ambientale, sicurezza marittima, protezione dei diritti umani.
In questo senso, «Vienna sul Lago» assume il ruolo di palestra etica oltre che professionale: non sono solo i numeri della formazione a fare la differenza, ma l’intreccio tra identità personale, visione internazionale, radicamento territoriale.
Il richiamo alla parità di genere, alla sensibilità verso la violenza sulle donne, al confronto con il passato culturale europeo, sono tutti tasselli che preparano leader non solo nel senso tecnico-operativo, ma anche nel senso della responsabilità civile.
La presentazione del 31 ottobre è stata il “kick-off”. Da qua in avanti, secondo quanto comunicato, è previsto un percorso di attività che verrà sviluppato nei prossimi giorni e settimane:
incontri formativi con personalità della scienza, cultura, giornalismo;
visite in musei e luoghi della memoria – via via più orientate al tema della solidarietà e del valore civile;
prove di ballo, accostamento tra gli allievi della Marina e le “Debuttanti” selezionate per il Ballo alla Venaria;
serata del 22 novembre 2025 alla Reggia di Venaria Reale, momento culminante di gala e beneficenza.
Il Comitato Organizzatore – che da anni cura l’evento – ha ricevuto la Medaglia d’Argento della Repubblica Italiana per il suo impegno nei confronti della solidarietà e della promozione di iniziative di valore sociale. Questo riconoscimento segna un “sigillo” istituzionale: il progetto non è solo un evento mondano, ma un vero e proprio strumento di responsabilità civile.
Va sottolineato come l’azione di raccolta fondi, di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, di sostegno alle nuove generazioni, rappresenti un contributo concreto oltre l’apparenza. Il richiamo al Progetto Alice Onlus e alla campagna Scarpette Rosse colloca l’iniziativa in una dimensione globale e contemporanea.

Nel panorama delle iniziative che legano forze armate, cultura e società civile, «Vienna sul Lago» si distingue per eleganza e per sostanza. La XXIX edizione conferma che la formazione militare può, deve, aprirsi: non limitarsi al tiro, alla navigazione o all’addestramento, ma orientarsi verso la consapevolezza, la responsabilità, la cittadinanza globale.
La danza storica, la scelta della Reggia, il richiamo alle tradizioni europee – tutto questo non è una concessione al passato, bensì una chiave per rafforzare l’identità, capire da dove veniamo per decidere dove andare.
In un mondo che pone sfide sempre più complesse – dai cambiamenti climatici alla migrazione, dalla difesa alle tecnologie emergenti – avere ufficiali e cittadini “formati” a pensare, a interrogarsi sul senso del loro ruolo, rappresenta un investimento strategico.
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