La domenica delle sorprese: rimonte e testa a testa in vetta

In una giornata che prometteva scintille e non ha tradito le aspettative, la Serie A 2025/26 ha consegnato tensione, gol pesanti e conferme inattese. Al Meazza, il Milan si è imposto con una rimonta contro la Fiorentina e conquista la vetta della classifica; all’Olimpico, l’Inter batte la Roma con un lampo giovanile e tiene vive le ambizioni di titolo. E non è finita: Como sorprende la Juventus con la magia del giovane Nico Paz. Ecco il racconto di una domenica che potrebbe segnare una svolta nella lotta-scudetto e non solo.
Milan‑Fiorentina, Leão strega San Siro e porta in vetta i rossoneri
Il match più atteso del turno non ha deluso. La Fiorentina, reduce da un momento difficile, era riuscita a passare in vantaggio con Robin Gosens al 55′ della ripresa, approfittando di un’incertezza difensiva milanista che spiazzava Maignan. Ma in un San Siro carico di tensione, il Milan non si è scoraggiato: Rafael Leão, tornato titolare dopo un lungo stop, prima ha pareggiato con un destro preciso da fuori al 63′ e poi, in pieno recupero, ha trasformato un rigore (concesso dopo revisione VAR) per la vittoria finale.
È la doppietta che la squadra cercava da tempo, una risposta a chi negli ultimi turni aveva sollevato dubbi sulle sue condizioni fisiche e mentali. Il Diavolo, nonostante le assenze pesanti (Pulisic, Rabiot, Nkunku mancavano all’appello), è riuscito a stringere i denti e a raccogliere un successo dal sapore da “campionato vero”. Allegri ha commentato: «Essere in testa è bello, ma non dobbiamo mai perdere la misura: il campionato è lungo».
Per la Fiorentina, invece, è una ferita profonda. Zero vittorie finora, solo tre punti in sette giornate, un attacco che fatica a mordere nonostante gli investimenti estivi. Le critiche affiorano, e non sono pochi quelli che mettono nel mirino la gestione tattica di Pioli.
Roma‑Inter, Bonny che esplosione: 1‑0 e primato sfumato
Al via del sabato, l’Inter è scesa all’Olimpico con l’occasione di balzare in testa in solitaria, contro una Roma bisognosa di risposte dopo uno start altalenante. E la risposta l’ha data un ragazzo: Ange‑Yoan Bonny, appena al sesto minuto, raccoglie un assist di Barella e fulmina Svilar con freddezza.
Dopo il gol, Roma ha provato a reagire con insistenza, attaccando con Dybala, con tentativi da fuori e calci piazzati pericolosi. Inter, però, ha retto bene, rischiando quasi di raddoppiare in contropiede e con un legno centrato da Mkhitaryan. Il finale è un lungo assalto giallorosso, ma l’ordine e la solidità nerazzurra hanno fatto la differenza.
Questa vittoria tiene l’Inter in corsa per il titolo e fa guardare con scetticismo il passo falso — pur di misura — della Roma.
Como sorprende la Juventus: Nico Paz brilla
A Como, si è consumata la sorpresa del weekend. Contro una Juventus che similmente cercava continuità, i padroni di casa hanno vinto 2‑0 grazie all’esplosione del talentuoso Nico Paz. Assist precoce e gol solitario nel finale: l’argentino ha incantato, prendendosi la scena in una delle gare più complesse.
Un risultato che spinge Como verso posizioni nobili di classifica (altro che ruolo da sparring team) e mette in discussione la solidità di una Juve che, finora, alterna prove opache a momenti di brillantezza. Paz conferma di essere una delle rivelazioni della stagione.
Uno sguardo alla classifica e alle implicazioni
Con questi risultati, il Milan si ritrova capolista con 16 punti, un punto avanti a Inter, Napoli e Roma (tutte a quota 15) in un gruppetto molto compatto. Il campionato, insomma, inizia a spezzarsi: chi vince oggi acquisisce un vantaggio psicologico che può rivelarsi decisivo.
Dell’analisi tattica, emerge con chiarezza come le squadre che stanno riuscendo a emergere siano quelle capaci di gestire momenti difficili con intelligenza: nel match di Milano, il Milan non ha perso la calma, ha saputo gestire pressione e momenti di blackout offensivo. In Roma‑Inter, l’Inter ha vinto con poco, ma difendendo con orgoglio. Come suggeriscono studi recenti, le decisioni tattiche dei tecnici durante la gara — cambio di modulo, gestione dei ritmi, lettura degli spazi — continuano ad avere un peso determinante nel calcio moderno.
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