10:00 am, 19 Ottobre 25 calendario

l torneo dei re incorona Jannik d’Arabia

Di: Redazione Metrotoday
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Al vertice del tennis mondiale trionfa ancora Jannik Sinner

Nella cornice dell’Six Kings Slam 2025, manifestazione‐esibizione di altissimo profilo disputata nella capitale saudita, è andata in scena ancora una volta la finale che il tennis mondiale attende: da una parte il campione spagnolo Carlos Alcaraz, numero 1 al mondo, dall’altra Sinner, numero 2, per il secondo anno consecutivo al vertice in questa competizione. Il risultato finale – 6‑2, 6‑4 in poco più di un’ora – ha incoronato Sinner vincitore dell’evento e portatore a casa un assegno‐record di 6 milioni di dollari, il più alto mai messo in palio per una singola partita di tennis, anche se trattasi ‑ va sottolineato ‑ di torneo non valido per il ranking ATP.

Riad: palco dorato del nuovo tennis mondiale

La scelta dell’Arabia Saudita come sede dell’evento non è casuale. L’arena designata – l’ANB Arena – ha ospitato nei tre giorni del torneo sei delle più grandi stelle del tennis: Alcaraz, Sinner, Novak Djokovic, Taylor Fritz, Stefanos Tsitsipas e Alexander Zverev. Il tutto in un format “shorter” di match, pensato per il grande evento‐show, non per la classica ATP: ai partecipanti un “gettone” di presenza da 1,5 milioni di dollari e al vincitore un premio aggiuntivo di 4,5 milioni, per un montepremi totale che fa palpitare il circuito.

Il torneo quindi fa da “vetrina” e da laboratorio: rapido, internazionale, visivo e ad alto tasso spettacolare. Nonostante l’assenza di punti per il ranking, il clamore mediatico è altissimo – segno di come il tennis stia evolvendo anche fuori dai tradizionali schemi.

La finale: dominio e conferma

Dal primo servizio Sinner è sembrato un altro giocatore rispetto a un anno fa: più incisivo, più sicuro. Nel primo game ha ottenuto il break contro Alcaraz, segnando il tono della sfida. L’italiano ha gestito la battuta quasi senza esitazioni e ha fatto leva su un servizio fortissimo (oltre l’80 % di punti vinti con la prima), non concedendo all’avversario neppure una palla break. Alcaraz, dall’altra parte, ha mostrato sprazzi di brillantezza, ma è parso incapace di entrare nel ritmo della partita.

Il finale certifica non solo la vittoria, ma una sorta di “ritorno” per Sinner dopo la pesante sconfitta subita da Alcaraz agli US Open solo poche settimane prima. In quella occasione lo spagnolo aveva riconquistato il titolo del major, interrompendo la continuità dell’italiano e riaffermando se stesso. Ma ora Sinner ha risposto prontamente.

Alcaraz, parlando post‐match, è stato sportivo nel riconoscere la superiorità dell’avversario nella serata: “Quando serve così e risponde come fa lui – ha affermato – è difficile rimanere calmo. A volte sembra che stia giocando a ping‐pong”. Frase che fotografa il senso della partita.

La decisione di collocare il Six Kings Slam in un contesto come quello saudita risponde a dinamiche più ampie del tennis: ricerca di nuovi mercati, format ridotti, spettacolo potenziato. Il torneo, giunto alla sua seconda edizione, si caratterizza per un format rapido, per la presenza di campioni assoluti e per un montepremi altissimo rispetto a eventi ufficiali.

In tal senso, il torneo rappresenta più un “esibizione ad alto costo” che un evento competitivo tradizionale. Tuttavia, il pubblico e i media vi riconoscono importanza: perché mette in scena la rincorsa fra due giovani generazioni – Alcaraz e Sinner – che stanno erodendo lo spazio dei “Big 3” (Federer, Nadal, Djokovic) e stanno scrivendo nuovi capitoli del tennis.

Per Sinner la vittoria rappresenta una conferma: “Ogni partita con lui è speciale. Lui mi spinge al cento per cento” ha commentato. Alcaraz, con lo spirito del campione maturo, ha aggiunto che la rivalità “non è solo agonistica, ma anche di amicizia”.

Rivalità e amicizia: Sinner vs Alcaraz

Il duello fra Sinner e Alcaraz ormai si è stabilizzato non solo come “big match” stagionale, ma come riferimento per il nuovo corso del tennis. Alcaraz, più volte numero 1 del mondo, ha già al suo attivo diversi titoli Slam; Sinner, dal canto suo, è in costante crescita e ha trovato l’arma del servizio come punto di svolta.

La finale di Riad non è che l’episodio più recente di una lunga sequenza: nei mesi precedenti si erano già affrontati in tornei del grande slam, in finale (us open) e in altre circostanze. Il trend però sembra pendere sempre più dal lato dell’italiano: la semifinale contro Djokovic (6‑4, 6‑2) lo aveva già segnalato come in forma top.

Dal punto di vista tecnico, molti osservatori evidenziano che Sinner ha lavorato molto sul servizio nelle ultime settimane, e nella finale di Riad si è vista la differenza. Alcaraz ha rilevato che “potevo sentire che serviva in modo diverso”. Una mossa che cambiava l’equilibrio.

Fino a poco tempo fa, la narrativa era quasi totalmente dominata da Alcaraz nella giovane generazione; ora Sinner appare più maturo, più “cattivo” nei momenti chiave, e pronto a sfidare da pari a pari al vertice. La rivalità assume anche un valore simbolico: generazionale, sportivo, mediatico.

Oltre la finale: significati, critiche e prospettive

Il torneo suscita entusiasmo, ma anche qualche critica. Il format‐esibizione, l’assenza di punti ranking, la location sponsorizzata e i montepremi altissimi spingono qualche commentatore a parlare di “tennis‐show” più che “tennis puro”. In un periodo in cui il circuito ATP cerca equilibrio tra sport e intrattenimento, il Six Kings Slam diventa specchio delle tensioni: tra tradizione e innovazione, tra sport e business.

Sul piano tecnico, la vittoria di Sinner consolida la sua posizione di dominatore dell’ultima parte di stagione; ma resta il dato che Alcaraz ha appena vinto gli US Open e ha dimostrato di saper rispondere nei tornei che contano per il ranking. Resta aperta la battaglia per la fine dell’anno, per il numero 1, per il pronostico che vede ancora i due al top.

Dal punto di vista commerciale e mediatico, il fatto che la finale venga trasmessa in esclusiva su piattaforme di streaming (Netflix) e che possa offrire al vincitore cifre da star del golf o dal poker professionistico, pone il tennis in una nuova orbita: sempre più evento globale, sempre più spettacolo, sempre più brand.

Il bilancio della  finale

  Sinner: servizio brillante, partenza forte, gestione impeccabile dei momenti chiave, replica della vittoria del 2024.

    Alcaraz: non nella sua migliore serata, intercettato dalla strategia dell’avversario, costretto a rincorrere.

La prova che il match non era una partita qualunque la mostra il dato: 6 milioni di dollari per il vincitore, cifra che supera molti tornei ufficiali del circuito. Subito dopo, la semifinale in cui Sinner aveva abbattuto Djokovic con un doppio 6‑4, 6‑2 ha creato la percezione che il numero 2 del mondo sia in un momento particolarmente solido.

Il Tennis entra nella nuova era

La finale del Six Kings Slam 2025 rappresenta un momento significativo: non solo per il risultato sportivo, ma per la direzione in cui il tennis sembra muoversi. Un evento esibizione con montepremi faraonico, due ragazzi che si contendono la supremazia della generazione, e un pubblico globale proiettato verso nuove modalità di fruizione.

Sinner conferma di essere fra i protagonisti assoluti e rilancia per il futuro; Alcaraz resta un punto di riferimento imprescindibile; il torneo di Riad, nel suo piccolo, funge anche da banco di prova per quel che sarà il tennis nei prossimi anni: più digitale, più spettacolare, con nuovi format e nuovi protagonisti.

Il calendario ufficiale riparte: Sinner vola verso Vienna e Parigi‐Bercy, Alcaraz prende un breve riposo prima del rush finale. La rivalità è tutto tranne che conclusa. Se Riad ha rappresentato una tappa “visibile”, il 2025 del tennis sarà segnato da nuovi capitoli, e questa finale rimarrà uno di quelli che raccontano la svolta.

19 Ottobre 2025
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