11:39 am, 23 Settembre 25 calendario

Verità, lacrime e like: la caduta dei Ferragnez

Di: Redazione Metrotoday
condividi

Fine di un mito digitale

Per anni sono stati l’epicentro di un immaginario collettivo: Chiara Ferragni e Fedez, l’imprenditrice digitale e il rapper diventati “royal couple” italiana, icone di un’epoca in cui i social network non erano solo vetrina, ma potere economico, influenza politica, strumento di narrazione di sé. Un brand prima ancora che una famiglia. Una ditta con tanto di logo – Ferragnez – capace di catalizzare investimenti, follower e attenzione mediatica come nessun altro.

Eppure, nel giro di pochi mesi, quell’impero dorato si è sgretolato sotto gli occhi del mondo. Tradimenti sussurrati e mai smentiti, il terremoto del Pandorogate – lo scandalo legato alla campagna natalizia di beneficenza giudicata ingannevole dall’Antitrust –, la separazione coniugale gestita a colpi di stories e comunicati, la progressiva sparizione dei figli dai profili Instagram: tutto ha contribuito a minare un mito costruito in oltre dieci anni di esposizione costante.

A raccontare questo declino arriva ora il libro di Gabriele Parpiglia, Verità, lacrime e like (Cairo Editore). Un testo che non si limita a elencare retroscena e gossip, ma analizza le dinamiche di una coppia che ha saputo incarnare – e forse bruciare – il sogno digitale del nostro tempo.

Dal bacio a Palazzo Parigi al brand Ferragnez

La storia comincia con un’immagine: il primo bacio tra Chiara e Federico, immortalato in un hotel di lusso milanese, con un fotografo appostato ad arte. Non un gesto rubato, ma un momento già calibrato per il pubblico. Era il 2016: lei, regina mondiale degli influencer con milioni di follower e collaborazioni con i grandi marchi del lusso; lui, rapper di successo e provocatore, ma anche imprenditore musicale.

Dalla loro unione nasce qualcosa di inedito per l’Italia: un marchio di coppia. Non solo due carriere parallele, ma un brand comune, con tanto di reality su Amazon Prime (The Ferragnez), linee di prodotti condivisi, eventi studiati come show mediatici. Il matrimonio a Noto del 2018 – sponsorizzato e trasmesso come un kolossal – sancisce la trasformazione definitiva: i Ferragnez diventano un’azienda familiare globale, capace di coniugare emozione e business.

Il ruolo politico e sociale

Il mito dei Ferragnez non si limita al gossip. La coppia riesce a incidere anche sul piano sociale e politico. Durante la pandemia di Covid-19, Ferragni e Fedez raccolgono milioni di euro per la terapia intensiva del San Raffaele, diventando simboli di solidarietà digitale. Fedez si espone contro la Lega e a favore del Ddl Zan, fino a salire sul palco del Primo Maggio 2021 con un discorso che fa discutere l’Italia intera.

Chiara, dal canto suo, conquista la copertina di Vogue, siede a tavoli istituzionali sulla moda e riceve incarichi da museo, entrando nel dibattito sulla cultura italiana. I Ferragnez non sono più solo una coppia, ma un fenomeno politico, un simbolo generazionale.

Il crack del Pandorogate

Poi, la crepa. Nel dicembre 2023 esplode il caso Pandorogate: una campagna pubblicitaria per i pandori Balocco brandizzati Ferragni che prometteva donazioni a favore dell’Ospedale Regina Margherita di Torino. L’Antitrust contesta l’operazione definendola ingannevole: in realtà la donazione era stata fatta mesi prima dall’azienda, mentre i ricavi delle vendite andavano alla Ferragni stessa.

Il caso diventa immediatamente mediatico, i giornali parlano di “tradimento della fiducia del pubblico”. Le scuse pubbliche di Chiara non bastano. L’impero Ferragnez inizia a incrinarsi: i follower calano, le collaborazioni saltano, i brand prendono le distanze. L’icona della trasparenza digitale diventa simbolo di manipolazione.

La separazione e il silenzio social

Nel 2024 arriva la conferma della separazione. Non un comunicato sobrio, ma un crescendo di voci, stories allusive, indiscrezioni sui tradimenti, dichiarazioni contrastanti. Per mesi il gossip si nutre di smentite e contro-smentite, mentre i figli – fino ad allora onnipresenti sui social – spariscono dalle foto, segno di un ripensamento forzato sulla sovraesposizione mediatica.

Il patrimonio costruito in oltre un decennio di successi digitali inizia a scricchiolare. Società congelate, collaborazioni annullate, un reality mai rinnovato. Il brand Ferragnez non esiste più, e con esso l’illusione di una coppia perfetta.

Il libro di Parpiglia: un viaggio dentro la bolla

Con Verità, lacrime e like, Gabriele Parpiglia – giornalista, autore televisivo e voce radiofonica – propone un racconto che è insieme cronaca e analisi. Dalla favola del primo bacio alla costruzione del brand, dalle nozze di Noto al Pandorogate, fino alla separazione, il libro mette in fila aneddoti, documenti e retroscena inediti.

Ma soprattutto indaga la bolla mediatica che ha circondato i Ferragnez: un mondo in cui ogni gesto era studiato, ogni lacrima forse recitata, ogni like trasformato in capitale economico. Una macchina perfetta finché non ha mostrato le crepe.

Dal mito alla caduta: una metafora dei social

La storia dei Ferragnez non è solo gossip, ma una metafora della nostra epoca. Loro, più di chiunque altro, hanno incarnato il potere e la fragilità dell’economia dell’attenzione.

Il loro crollo mostra la reversibilità di questo potere: bastano uno scandalo, un’inchiesta o un cambiamento di percezione per smontare in pochi mesi ciò che era sembrato eterno. La loro vicenda è anche un monito per chi costruisce carriere e relazioni nell’arena digitale, dove l’amore può diventare contenuto, la famiglia azienda e la vita un reality.

Chi è Gabriele Parpiglia

Classe 1978, Parpiglia ha lavorato con Maurizio Costanzo e Maria De Filippi, firmato programmi televisivi di successo, condotto podcast e trasmissioni radio. Da anni racconta i retroscena dello spettacolo italiano, con uno stile che mescola cronaca e riflessione sociologica. Con questo libro entra in una delle vicende mediatiche più clamorose degli ultimi anni, intrecciando giornalismo e storytelling.

Il mito dei Ferragnez è finito, ma la loro eredità resta. Hanno aperto la strada a un modo nuovo di intendere il successo, basato sul rapporto diretto con milioni di persone. Hanno dimostrato quanto l’immagine possa diventare potere economico e politico.

Il loro crollo segna la fine di un’epoca, ma lascia una domanda aperta: può esistere autenticità nell’era dei social? O siamo destinati a vivere in una realtà dove ogni lacrima è marketing e ogni verità un algoritmo?

23 Settembre 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA