1:42 pm, 1 Luglio 25 calendario

Richiesta una pena di nove anni di carcere per Ciro Grillo

Di: Redazione Metrotoday
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Il procuratore di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, ha richiesto una pena di nove anni di carcere per Ciro Grillo e i suoi tre amici genovesi, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una studentessa italo-norvegese. L’incidente sarebbe avvenuto nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019 a Porto Cervo, nella residenza di Ciro Grillo. Durante la requisitoria, durata nove ore, il procuratore ha chiesto anche la concessione delle attenuanti generiche per i quattro imputati, che oggi non erano presenti in aula.

Capasso ha sottolineato che “si parla di sei ragazzi che all’epoca avevano 19 anni”, evidenziando la complessità della situazione in cui si trovano sia le vittime che gli imputati. “Non è stato un processo facile, ci siamo impegnati senza farci travolgere dalle emozioni,” ha affermato il procuratore, rimarcando che tutti i coinvolti stanno affrontando una vicenda più grande di loro.

Ciro Grillo, durante l’udienza, ha professato la sua innocenza, annunciando anche che diventerà padre a dicembre. Il procuratore ha evidenziato che la versione fornita dagli imputati risulterebbe “incompatibile con la logica, le testimonianze raccolte e il materiale acquisito durante le indagini”.

L’avvocata Giulia Bongiorno, legale della studentessa, ha descritto il processo come particolarmente intenso, sottolineando che la sua assistita è stata sottoposta a un interrogatorio di 35 ore durante il quale le sono state rivolte ben 1.675 domande. “La mia assistita è stata travolta dalla commozione per 18 volte, al punto che è stato necessario interrompere l’udienza,” ha dichiarato Bongiorno, sottolineando come le domande abbiano messo a dura prova la vittima, ma che lei ha sempre risposto in modo coerente.

Bongiorno ha anche messo in evidenza i diritti della vittima, affermando che nessuna persona dovrebbe sopportare un interrogatorio così estenuante. Le sue parole evidenziano la delicatezza del caso e l’importanza di rispettare i diritti di chi ha subito violenze.

1 Luglio 2025
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