4:30 pm, 16 Aprile 25 calendario

Il Cronovisore: la macchina del Tempo nascosta nelle segrete del Vaticano

Di: Redazione Metro a cura di ACS
macchina che fotografa il passato
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Vogliamo parlarvi di quei fatti che sconvolgono la vita millenaria della Chiesa, i suoi lati oscuri, le lotte e le faide interne, i barbari episodi del passato strettamente connessi con il presente, il futuro e le profezie ancestrali, i veggenti, i Santi, i Papi, gli episodi mai chiariti, 

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I Misteri del Vaticano

Il Cronovisore: la macchina del Tempo nascosta nelle segrete del Vaticano

Si dice che Padre Pellegrino Maria Ernetti, uno scienziato e sacerdote italiano, abbia costruito una macchina del tempo chiamata Cronovisore, che avrebbe la capacità di mostrare il passato e il futuro.

Nonostante non esista alcuna prova tangibile dell’esistenza di questo dispositivo, persiste la convinzione che sia segretamente conservato in qualche archivio nascosto.

Da quando, alla fine dell’800, alcuni scrittori di fantascienza lanciarono l’idea dei viaggi nel tempo, l’immaginazione di molti è stata catturata da questa possibilità. Tra libri, fumetti e film sull’argomento, la macchina del tempo è diventata un sogno irrealizzabile per molti.

Tuttavia, sembra che tra i segreti custoditi dallo Stato del Vaticano ci sia un dispositivo che potrebbe rappresentare la realizzazione di questo sogno: Il Cronovisore.

Non una macchina del tempo nel senso classico, ma un “visualizzatore temporale” che permetterebbe di osservare eventi passati e futuri come se fossero trasmissioni televisive.

Nonostante le numerose voci che circolano su questa straordinaria invenzione, nessuno al di fuori del Vaticano ha mai avuto conferma della sua esistenza o ne ha visto il funzionamento.

futuro passato

Brune raccoglie, nei primi anni ’60, una testimonianza di prima mano: a parlargli del cronovisore è proprio il suo inventore, Padre Pellegrino Ernetti, un monaco benedettino che mai fino ad allora aveva rivelato quello straordinario segreto, peraltro condiviso con dodici studiosi di fama mondiale, tra i quali figurano il grande fisico Enrico Fermi e lo scienziato tedesco Wernher von Braun, ex nazista esperto di missili poi protagonista della corsa allo spazio degli Stati Uniti.

Il Cronovisore, sviluppato negli anni ’50, viene descritto da Ernetti come dotato di diverse antenne, composte da minerali misteriosi, un tubo a raggi catodici e tutta una serie di pulsanti e leve atti a selezionare il luogo e l’ora da visualizzare, e perfino un personaggio specifico.

Il sistema è (o sarebbe) tutto sommato semplice, e riprende le tesi della teoria della relatività di Einstein: il cronovisore riceve, decodifica e riproduce gli eventi passati attraverso tracce visive e sonore rimaste a fluttuare nell’atmosfera, secondo il principio che nell’universo nulla si distrugge, ma tutto permane sotto forma di energia.

Il sacerdote francese François Brune, nel suo libro del 2002 intitolato “Cronovisore. Il nuovo mistero del Vaticano“, ha condiviso la sua convinzione sulla presenza e sull’utilizzo di questo misterioso dispositivo.

L’intera elaborazione si basa su un principio di fisica accettato da tutti, secondo il quale le onde sonore e visive, una volta emesse, non si distruggono ma si trasformano e restano eterne e onnipresenti, quindi possono essere ricostruite come ogni energia, in quanto esse stesse energia”. (Da un’intervista rilasciata da Ernetti alla Domenica del Corriere)

Ernetti e Brune si incontrano nei primi anni ’60 a Venezia, dove discutono di lingue ormai perdute e di possibili interpretazioni della Bibbia, fino all’incredibile rivelazione di Ernetti.

Il religioso è un uomo estremamente colto e soprattutto dotato di una visione del mondo aperta, forse dovuta anche alla sua laurea in fisica. Non è insomma un visionario né tantomeno un ciarlatano.

È anche l’esorcista ufficiale della diocesi di Venezia e insegnante di musica prepolifonica al Conservatorio Benedetto Marcello. Collabora con Padre Agostino Gemelli, medico e frate francescano che fonda l’Università Cattolica, con il quale conduce degli esperimenti per registrare le voci dei defunti.

gesù

Per questo motivo, Brune non ha esitato a credere a Ernetti quando, discutendo delle diverse interpretazioni della Bibbia, il monaco gli ha rivelato la sua straordinaria invenzione (realizzata insieme ad altri scienziati), capace di aprire finestre su eventi passati.

Queste finestre hanno permesso al frate di assistere a Mussolini che pronunciava i suoi discorsi (per verificare l’affidabilità del cronovisore, trattandosi di eventi documentati), osservare le gesta di Napoleone e, procedendo sempre più indietro nel tempo, ascoltare i discorsi di Cicerone e assistere alla rappresentazione della tragedia di Tieste avvenuta nel 169 a.C. a Roma.

Dell’opera di Quinto Ennio, padre della letteratura latina, sono sopravvissuti solo pochi frammenti, ma Ernetti ha fornito le parti mancanti, trascritte mentre guardava lo spettacolo attraverso il cronovisore.

Il monaco ha anche raccontato a Brune della distruzione di Sodoma e Gomorra, e soprattutto della passione e morte di Gesù Cristo: “Ho visto tutto. L’agonia nel giardino, il tradimento di Giuda, il processo… il Calvario“.

Il teologo Brune non è l’unico a cui Ernetti ha confidato il suo segreto. Nel 1972, il frate ha rilasciato un’intervista al settimanale La Domenica del Corriere, in cui ha parlato della sua “macchina del tempo” (il termine “cronovisore” è stato coniato anni dopo da Luigi Borrello), del suo funzionamento e di ciò che ha visto nel passato.

Tuttavia, nonostante la straordinaria invenzione, nessuno ha mai potuto vedere il cronovisore in azione, e nessuno è in grado di confermare la veridicità delle affermazioni di Ernetti: i scienziati citati, Fermi e Padre Gemelli, sono entrambi deceduti nel 1972, mentre von Braun è lontano oltre l’oceano e soggetto a stretti controlli, considerati i segreti di cui è a conoscenza.

Dopo l’enorme clamore suscitato dall’articolo sulla Domenica del Corriere, Ernetti si è chiuso in un impenetrabile silenzio: non desidera più discutere della sua invenzione, forse a causa delle polemiche che ha scatenato.

Un’immagine del volto di Cristo, che il frate afferma di aver catturato con il cronovisore, sembra in realtà essere la foto di un Cristo crocifisso conservata in un Santuario di Collevalenza, in Umbria.

Anche la trascrizione della tragedia di Tieste ha ricevuto critiche da parte di un’esperta di letteratura classica, Katherine Owen Eldred, che ha contestato, tra le altre cose, la presenza di parole latine entrate in uso molto dopo la stesura dell’opera.

Un motivo che potrebbe spiegare la presentazione ingenua di “prove” false (per i teorici del complotto) risiede nel rigoroso divieto imposto dal Vaticano:

Il cronovisore è uno strumento troppo pericoloso e la sua esistenza deve assolutamente rimanere segreta, anzi, quell’invenzione non ha mai visto la luce!

Questa sembra essere stata la direttiva diretta dal papa Pio XII.

Dopo il 1972, Ernetti non ha mai più menzionato la sua macchina del tempo. Tuttavia, in punto di morte nel 1994, il frate ha ammesso che la foto del Cristo e la trascrizione di Tieste erano falsi, ma ha ribadito l’autenticità della sua invenzione, finita in qualche oscuro sotterraneo del Vaticano.

In definitiva, il cronovisore rimane un mistero.

Padre Brune, nonostante non lo abbia mai visto, ha creduto alla macchina del tempo fino alla fine, mentre molti ritengono che sia solo frutto dell’immaginazione di Ernetti, in sostanza una bufala.

Tuttavia, nel 1988, il Vaticano ha emesso un decreto in cui ammonisce che “chiunque utilizzasse uno strumento con tali caratteristiche sarebbe scomunicato“.

A chi era rivolto quell’avvertimento, se il cronovisore non è mai esistito?

16 Aprile 2025
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