10:03 am, 30 Dicembre 25 calendario

🌐 Schierato in Bielorussia il missile ipersonico russo Oreshnik

Di: Redazione Metrotoday
condividi

La recente decisione di schierato in Bielorussia il missile ipersonico russo Oreshnik segna una svolta nelle dinamiche di deterrenza e deterritorializzazione della difesa russa, aumentando le tensioni con l’Europa e riaprendo il dibattito sulla stabilità strategica nel cuore dell’Europa orientale.

A dicembre dello scorso anno il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko ha annunciato che il missile ipersonico russo Oreshnik è stato schierato in Bielorussia ed è ora operativo con posizione in servizio di combattimento sul territorio della Repubblica di Minsk. Questo dispiegamento rappresenta la prima volta che un sistema di questo tipo – con capacità di velocità superiori a Mach 10 e potenziale per testate nucleari o convenzionali – viene reso attivo al di fuori dei confini della Federazione Russa.

La notizia non è passata inosservata ai vertici internazionali: mentre Mosca e Minsk insistono che la mossa rientri in un quadro di deterrenza regionale legittima, gli analisti occidentali la leggono come un significativo innalzamento della posta in gioco nel confronto strategico tra Russia, NATO ed Unione Europea.

Che cos’è il missile ipersonico Oreshnik

L’Oreshnik – nome in circolazione da oltre un anno – è un missile balistico a medio raggio ipersonico, capace di raggiungere velocità superiori a Mach 10 e, secondo dichiarazioni ufficiali, di eludere gran parte delle difese antiaeree tradizionali grazie al suo profilo di volo e alla rapidità di manovra.

Il sistema è parte di una nuova generazione di armi russe, concepite per rompere gli equilibri difensivi convenzionali e creare un vantaggio strategico nel teatro euroasiatico. Dotato di MIRV (Multiple Independently targetable Reentry Vehicles) – cioè testate multiple indipendenti – può essere configurato con carichi conventionali o nucleari, aumentando così la flessibilità operativa nel concetto di impiego.

La genesi dell’Oreshnik risale a più anni fa, quando Mosca investì ingenti risorse nella ricerca e sviluppo di capacità ipersoniche. Nel corso del 2024 il missile fu testato in combattimento, con un lancio ufficiale che colpì un obiettivo industriale nella città ucraina di Dnipro, fatto che dimostrò il funzionamento del sistema e l’intenzione di Mosca di integrarlo nel proprio deterrente strategico.

Belarusian leader says Russia deployed its latest nuclear-capable Oreshnik missile to the country

Perché la Bielorussia

La scelta di schierare il missile ipersonico russo Oreshnik in Bielorussia non è casuale. La Repubblica di Minsk è da anni alleata militare e politica di Mosca e, in virtù di accordi bilaterali, ha ospitato in passato anche altri sistemi d’arma avanzati, inclusi missili tattici dotati di potenziale nucleare.

La presenza di Oreshnik in territorio bielorusso amplia il raggio d’azione operativo di queste armi: se lanciati da posizioni più occidentali rispetto alla Russia, i tempi di volo verso obiettivi in Europa si riducono drasticamente, modificando l’equazione del deterrente e perturbando i piani di difesa dei Paesi della NATO orientale. Secondo alcune fonti, pur non essendo conclusa la piena infrastrutturazione, la localizzazione prevista per la basistica è nell’area di Mozyr, nel sud del Paese.

Il presidente Lukashenko stesso, nel suo annuncio, ha sottolineato che la mossa mira a garantire sicurezza per il Paese e a rafforzare la collaborazione strategica con la Russia, in un momento di tensione prolungata nel conflitto con l’Ucraina e di crescente rumorosità nello scacchiere globale.

Allarme in Europa e oltre

La reazione diplomatica occidentale all’annuncio non si è fatta attendere. Al di là delle interpretazioni ufficiali bielorusse e russe, tra le capitali europee e Washington si registrano forti preoccupazioni per le implicazioni strategiche del dispiegamento:

  • Rischio di escalation nucleare: la capacità del missile di trasportare testate nucleari, combinata con la sua collocazione più prossima ai confini della NATO, è percepita da molti come un ulteriore abbassamento della soglia dei rischi strategici.

  • Minaccia ai piani di difesa europea: con capacità di volare a velocità ipersoniche, Oreshnik è descritto dai leader russi come molto difficile da intercettare, anche se analisti occidentali mettono in dubbio la totale invulnerabilità di tali armi basata su dati di performance reali non completamente verificabili.

  • Pressione sulla NATO orientale: Paesi come Polonia, Lituania e Romania, già impegnati nel rafforzamento delle loro difese aeree, vedono nel dispiegamento un elemento di destabilizzazione diretta della sicurezza regionale.

Parallelamente, alcune fonti di intelligence occidentali sostengono che l’obiettivo strategico reale non sia tanto l’Ucraina – già teatro di conflitto da quasi quattro anni – quanto l’Unione Europea e la NATO nel loro insieme, poiché la riduzione dei tempi di volo faciliterebbe una proiezione di potenza su obiettivi europei se queste armi venissero impiegate in un ruolo offensivo.

Il quadro geopolitico e la deterrenza nucleare

Il posizionamento dell’Oreshnik in Bielorussia si inserisce in una più ampia strategia russa che negli ultimi due anni ha trasformato l’alleanza con Minsk in un elemento chiave di proiezione di potenza. Nel 2023 e 2024, infatti, Mosca aveva già trasferito sul suolo bielorusso sistemi missilistici tattici e discusso l’inserimento di armi nucleari sotto lo stesso ombrello strategico russo, segnando un passo significativo nell’integrazione militare. 

Contestualmente, la Russia ha rivisto di recente la sua dottrina nucleare in senso più reattivo, sostenendo che qualsiasi attacco convenzionale supportato da atomiche contro il territorio russo sarebbe considerato come un attacco nucleare stesso – un elemento di discorso che avvalorerebbe la scelta di collocare sistemi come l’Oreshnik più vicino ai potenziali fronti di crisi.

Le conseguenze

Gli oppositori della decisione di schierare l’Oreshnik vedono nel passo una provocazione deliberata che potrebbe logorare ulteriormente le tensioni con l’Occidente. L’inclusione di missili a medio raggio capaci di raggiungere l’Europa centrale e meridionale pone interrogativi sulle future dottrine di deterrenza e contromisure:

  • Incremento delle difese antiaeree europee: la NATO potrebbe accelerare l’adozione di sistemi anti‑missile avanzati, ampliando la presenza di batterie Patriot o THAAD nel fianco orientale dell’Alleanza.

  • Nuovo ciclo di proliferazione armata: l’impiego di tecnologie ipersoniche potrebbe incentivare altre potenze a sviluppare o acquisire sistemi analoghi, generando un ciclo di escalation tecnologica difensiva e offensiva.

  • Ripercussioni diplomatiche: Bruxelles e Washington potrebbero rafforzare la loro presenza politica e militare in Europa orientale, mentre proseguono le sanzioni economiche e i sostegni militari a Kiev.

Belarus has deployed Russia's Oreshnik missile, Lukashenko says

Oltre la corsa agli armamenti

La conferma che è schierato in Bielorussia il missile ipersonico russo Oreshnik rappresenta una pietra miliare nel rinnovato equilibrio strategico europeo. Non si tratta solo di un avanzamento tecnologico, ma di un messaggio geopolitico forte, volto a segnare la presenza di Mosca nel cuore dell’Europa orientale e a sfidare le capacità difensive della NATO in un teatro cruciale della sicurezza internazionale.

30 Dicembre 2025 ( modificato il 29 Dicembre 2025 | 21:15 )
© RIPRODUZIONE RISERVATA