🌐 Camera approva Manovra: fiducia, pensioni, case e banche al centro
Il Parlamento dà il via libera definitivo alla manovra finanziaria dopo un lungo voto di fiducia, mentre restano aperti nodi su pensioni, incentivi per le case e contributi delle banche. Un provvedimento che attraversa il Paese e segna una fase delicata nella politica economica italiana.
Dopo settimane di battaglia politica e di estenuanti sedute in Aula, la Camera dei deputati ha approvato la manovra di bilancio per il 2026, siglando il via libera definitivo a uno dei testi economici più importanti dell’anno. Il voto di fiducia richiesto dal Governo è passato con 219 voti favorevoli e 125 contrari, dando così l’ultimo assenso politico a un provvedimento che resterà al centro del dibattito pubblico nei prossimi mesi.
La legge di bilancio, che stanzia risorse per circa 22 miliardi di euro con l’obiettivo di coniugare sostegno sociale e rigore dei conti pubblici, entra ora ufficialmente nelle fasi attuative, in tempo per evitare l’esercizio provvisorio e garantire l’operatività delle misure fin dal gennaio 2026.

Una fiducia decisiva, non priva di tensioni
📌 Il percorso parlamentare della manovra non è stato lineare: la fiducia richiesta dall’Esecutivo per blindare il testo in Aula è stata l’atto politico più delicato. Le dichiarazioni di voto, durate diverse ore, hanno messo in luce profonde differenze non solo tra maggioranza e opposizione, ma anche all’interno della coalizione di Governo. I 219 sì certificati in Aula sono infatti il frutto di una maggioranza risicata che ha dovuto fare quadrato attorno a un testo percepito come necessario, ma non pienamente condiviso.
Le opposizioni hanno denunciato una manovra “figlia di compromessi al ribasso”, criticando la scelta di ricorrere a una fiducia per approvare la legge di Bilancio e definendo il provvedimento come un “atto di resa politica” che non affronta le reali esigenze della società italiana.
Allo stesso tempo, all’interno della maggioranza si sono registrate fibrillazioni soprattutto sul capitolo pensioni, con la Lega che ha presentato ordini del giorno per sospendere l’aumento automatico dell’età pensionabile previsto per il 2027 e il 2028, e il governo che ha accolto l’impegno a valutare modifiche nel corso del 2026.
Pensioni: nodo irrisolto
L’annosa questione delle pensioni è stata centrale durante tutto l’esame parlamentare. La manovra infatti prevede un aggiustamento graduale dei requisiti pensionistici in relazione all’aspettativa di vita, con un aumento programmato per il 2027 e il 2028, ma ha anche previsto clausole per escludere i lavori gravosi da tali incrementi.
La Lega ha spinto con forza per sospendere gli aumenti dell’età pensionabile, e grazie a un ordine del giorno approvato con parere favorevole del governo, Palazzo Chigi si è impegnato a valutare modifiche normative compatibili con i vincoli di finanza pubblica. Per molte categorie di lavoratori e pensionati, resta però un senso di attesa e di incertezza sulle decisioni effettive che saranno prese nel corso dell’anno.

Questo nodo pensionistico non è nuovo nella politica italiana: negli ultimi anni, la discussione sulla sostenibilità del sistema previdenziale è stata costante, con pressioni demografiche e richieste sociali che hanno messo in evidenza la difficoltà nel trovare un equilibrio tra sostenibilità economica e giustizia sociale. Anche gruppi parlamentari e sindacati hanno più volte richiamato il Governo a intervenire in modo più deciso per alleggerire la pressione sui lavoratori in età avanzata.
Case e mercato immobiliare: incentivi ma non senza critiche
Tra le misure fiscali più discusse nella manovra c’è quella relativa al comparto casa: il bonus ristrutturazioni per la prima casa è stato confermato al 50%, mentre per le seconde abitazioni sono previste detrazioni al 36%. Si tratta di un elemento pensato per sostenere il mercato immobiliare e favorire l’efficientamento energetico degli edifici, che negli ultimi anni ha visto oscillazioni marcate in termini di domanda e prezzi.
Tuttavia, critici affermano che tali incentivi rischiano di avvantaggiare in misura maggiore chi ha già una proprietà, rispondendo meno alle esigenze delle giovani coppie e delle famiglie in difficoltà nel trovare una prima casa. Le associazioni di consumatori hanno sottolineato la necessità di politiche abitative più strutturali, capaci di affrontare la carenza cronica di alloggi a prezzi accessibili nelle grandi aree urbane.

Il contributo delle banche e della finanza
Un altro punto caldo della legge di bilancio riguarda il contributo richiesto al sistema bancario e assicurativo per sostenere i conti pubblici. In parte già delineato nei mesi precedenti, esso contempla un prelievo aggiuntivo su utili e profitti del settore finanziario, destinato a garantire la copertura delle misure previste nella manovra e a rispettare gli obblighi di bilancio nell’arco del triennio 2026-2028.
La contribuzione delle banche, sebbene criticata da alcuni operatori come una “tassa occulta sui servizi finanziari”, ha trovato il sostegno del Governo come parte di un quadro di solidarietà economica, in cui chi beneficia di profitti significativi è chiamato a dare un contributo maggiore alla stabilità finanziaria del paese.
Redistribuzione socio-economica
Uno degli obiettivi dichiarati dell’esecutivo è quello di favorire la riduzione della pressione fiscale, particolarmente attraverso il taglio della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33%, una misura che interessa i redditi medi e che si traduce in un risparmio fiscale per le famiglie.
Accanto a ciò, sono stati confermati sconti fiscali su premi di produttività, detassazione per lavoro notturno e festivo, oltre a un’ampia serie di incentivi per la sanità, la famiglia e gli investimenti produttivi. Non mancano però anche misure considerate meno popolari, come l’aumento dell’IRAP per alcune categorie produttive e contributi su specifiche attività finanziarie.

Uno sguardo verso il 2026
Con l’approvazione definitiva della manovra, il Governo chiude un capitolo cruciale dell’anno politico ed economico, ma apre una nuova stagione tutta da interpretare. Le critiche restano forti da parte delle opposizioni e di una parte dell’opinione pubblica che definisce il provvedimento troppo timido su welfare e servizi, e troppo generoso verso alcune categorie reddituali.
Parallelamente, la maggioranza rivendica l’equilibrio raggiunto, sostenendo che le misure approvate siano sostenibili e in grado di rispondere alle principali sfide socio-economiche del Paese, come l’invecchiamento demografico, la stagnazione dei salari e la competitività internazionale.
L’iter parlamentare della manovra, lungo e spesso complesso, riflette l’eterna tensione tra esigenze di rigore finanziario e richieste di equità sociale.
L’approvazione della manovra alla Camera, con il via libera alla fiducia e l’ok definitivo alla legge di bilancio, segna un momento chiave per l’Italia, tra fiducia, pensioni, misure su case e contributi dalle banche.
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