🌐Argento, tra rally e il rischio di una bolla che esplode
Nel 2025 l’argento ha siglato storici record di prezzo, superando la soglia degli 80 dollari l’oncia con guadagni annuali vicini al +180 %, ma alla fine dell’anno è arrivata una correzione violenta che riapre il dibattito se si tratti di una bolla che esplode o di una naturale fase di mercato.
Per il mercato dei metalli preziosi il 2025 è stato un anno epocale, soprattutto per l’argento, che è passato in pochi mesi da asset “secondario” della famiglia dei preziosi a protagonista assoluto dei listini internazionali. La quotazione del metallo bianco ha infranto una lunga serie di record storici, culminando a fine dicembre in un picco intraday sopra gli 80 dollari l’oncia, un livello mai raggiunto prima nella storia moderna del mercato. Tuttavia, proprio la straordinaria accelerazione ha innescato una fase di correzione dei prezzi e aperto un acceso dibattito tra esperti e investitori: quello attuale è un segnale di rallentamento fisiologico, oppure siamo spettatori di una bolla che esplode?

La corsa dei record: come e perché l’argento ha brillato
📌 La performance dell’argento nel 2025 è stata impressionante e ha sorpreso anche i più ottimisti degli analisti di mercato. All’inizio dell’anno la quotazione era attorno ai 29 dollari l’oncia; verso fine anno la salita è diventata così verticale da portare il prezzo ben oltre i 75–80 dollari l’oncia, con variazioni giornaliere sorprendenti e un rally che ha segnato oltre un +180 % su base annua.
Diversi fattori fondamentali hanno contribuito a questa impennata:
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Domanda industriale robusta. L’argento non è solo un metallo prezioso: è un componente essenziale per pannelli solari, veicoli elettrici, elettronica avanzata e tecnologie future come i data center e l’intelligenza artificiale, che richiedono potenti materiali conduttivi.
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Vincoli dell’offerta. La produzione globale non ha tenuto il passo con la domanda: estrazione mineraria limitata, logistica complicata e riciclo insufficiente hanno creato un mercato teso da anni.
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Fattori macroeconomici. Incertezza economica globale, geopolitica turbolenta e aspettative di tagli ai tassi di interesse da parte della Federal Reserve hanno amplificato l’attrattiva dei metalli preziosi come rifugio contro inflazione e rischi finanziari.
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Speculazione e trading al dettaglio. In paesi come la Cina, l’interesse dei trader retail è esploso, generando dinamiche di arbitraggio e acquisti coordinati su fondi legati all’argento, spingendo i prezzi verso l’alto.

Questa combinazione di pressioni strutturali e speculative ha trasformato un metallo tradizionalmente meno volatile rispetto all’oro in protagonista di un rally senza precedenti.
La correzione di fine anno: fisiologica o segnale di inversione?
Come spesso accade nei mercati finanziari, un rally così intenso non poteva proseguire indefinitamente senza manifestare segnali di correzione. Alla fine di dicembre 2025, l’argento ha sperimentato un rapido ritorno dei prezzi verso livelli più bassi, con scambi anche otto‑nove punti percentuali sotto i massimi recenti. Questo movimento è stato accentuato da una combinazione di:
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Prese di profitto da parte degli investitori. Quando un asset sale così rapidamente, molti operatori chiudono posizioni per cristallizzare guadagni, generando pressione ribassista.
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Aumento dei requisiti di margine. La Chicago Mercantile Exchange ha aumentato i margini richiesti per le contrattazioni di metalli preziosi, costringendo alcuni trader a ridurre l’esposizione.
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Liquidità ridotta nel periodo festivo. La fine dell’anno vede mercati meno liquidi e più sensibili alle oscillazioni di prezzo.
Queste dinamiche hanno fatto scivolare la quotazione dell’argento da oltre 80 dollari a livelli intorno ai 72–76 dollari l’oncia in una sola seduta, segnando una delle più forti correzioni di mercato degli ultimi decenni.

Bolla o trend strutturale?
Il tracollo improvviso dei prezzi ha riacceso un vecchio dibattito: siamo di fronte a una bolla speculativa pronta a scoppiare o a una normale fase di correzione all’interno di un trend di fondo rialzista? Le opinioni degli analisti sono divise.
Da una parte, alcuni esperti finanziari sostengono che la corsa sia stata spinta più dalla speculazione che dai fondamentali reali. Secondo modelli quantitativi, la dinamica dei prezzi ha raggiunto livelli “sconnessi dalla realtà economica” — una caratteristica tipica delle bolle storiche, come quella del petrolio nel 2008 o dei mercati tecnologici nel 2000.
Dall’altra, analisti più cauti sottolineano che determinate forze strutturali — domanda industriale in crescita, ruolo strategico del metallo, vincoli di offerta e incertezza macroeconomica — offrono solidi supporti alla quotazione dell’argento, argomentando che la recente caduta sia semplicemente una correzione tecnica all’interno di una tendenza più ampia che potrebbe proseguire nel tempo.
L’argento è già stato protagonista
La storia dei prezzi dell’argento è già segnata da episodi di forti picchi e crolli. Nel 1980, la tentata “corsa all’argento” degli Hunt Brothers portò i prezzi a livelli anomali prima di un crollo verticale. Nel 2011, l’argento aveva toccato livelli mai visti prima per poi scendere rapidamente nei mesi successivi, lasciando sul terreno ampie perdite per chi aveva comprato ai massimi.
Questi precedenti ricordano agli investitori che i metalli preziosi sono vulnerabili alle dinamiche psicologiche di mercato, dove euforia e paura possono ingigantire i movimenti oltre ciò che i soli fondamentali giustificherebbero.

Cosa aspettarsi nel 2026
Guardando al futuro …
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Scenario rialzista: Se la domanda industriale continuerà a crescere e se le politiche monetarie rimarranno accomodanti, l’argento potrebbe stabilizzarsi su livelli elevati con oscillazioni meno estreme.
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Scenario di consolidamento: È possibile che i prezzi trovino un nuovo equilibrio dopo la correzione, soprattutto se la liquidità nei mercati aumenta e i livelli tecnici di supporto tengono.
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Scenario ribassista (bolla scoppiata): Se le forze speculative si ritireranno e la domanda industriale non reggerà al peso delle valutazioni elevate, i prezzi potrebbero scendere significativamente verso livelli più in linea con i fondamentali storici.
Molti trader retail, che seguono forum e gruppi di discussione, si interrogano se l’argento potrebbe persino tornare a livelli ben più bassi dopo il picco, oppure se l’“effetto FOMO” del mercato continuerà a spingere le quotazioni anche nel medio termine.
Il 2025 passerà alla storia dei mercati finanziari come l’anno in cui l’argento ha vissuto una corsa senza precedenti, superando record pluridecennali e attirando l’attenzione di investitori, industrie e governi. La recente correzione dei prezzi non fa che confermare la volatilità intrinseca dei mercati delle materie prime e riapre un acceso dibattito su quanto siano sostenibili i valori raggiunti. Che si tratti di una bolla che esplode o di una fase fisiologica in un rialzo strutturale, il metallo bianco continua a brillare sotto i riflettori della finanza globale.
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