6:58 pm, 29 Dicembre 25 calendario

🌐 Gelo e temperature sottozero nell’ultimo Veglione dell’anno

Di: Redazione Metrotoday
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Una irruzione fredda di origine artico‑continentale colpirà l’Italia tra la notte di San Silvestro e Capodanno, con forte vento, drastico calo delle temperature e gelo nella notte del Veglione, in un episodio meteo che segue settimane di clima mite e stabile.

Mentre l’Italia si prepara ad accogliere il 2026 con feste, brindisi e veglioni, una significativa irruzione fredda sta per attraversare lo Stivale. Tra la sera di San Silvestro (31 dicembre) e la notte di Capodanno, i meteorologi prevedono un deciso ingresso di aria gelida di origine artica‑continentale che farà crollare le temperature da Nord a Sud, accompagnato da forti venti settentrionali, mari agitati e diffuse gelate notturne.

Il mese di dicembre è trascorso con un tempo relativamente mite e stabile sull’Italia, dominato da un campo di alta pressione che ha portato sole e temperature spesso sopra la media stagionale. Tuttavia, nella fase finale dell’anno, la circolazione atmosferica cambia rapidamente: una massa d’aria fredda, proveniente dalle alte latitudini tra Scandinavia e Russia, scivolerà verso il Mediterraneo centrale, interessando anche il nostro Paese.

San Silvestro con gelo e vento forte

📌  L’ingresso dell’aria fredda è atteso già nella giornata di martedì 30 dicembre, con un calo graduale delle temperature. Ma l’impatto più significativo si avvertirà tra la notte di San Silvestro e le ore immediatamente successive al Capodanno. In molte regioni italiane, soprattutto al Nord e lungo le zone interne del Centro, le termiche scenderanno nettamente sotto lo zero nelle ore notturne, con gelate diffuse su vallate e pianure.

Le condizioni meteo previste indicano che la notte del Veglione potrebbe essere particolarmente gelida, con venti tesi dai quadranti settentrionali — Grecale e Tramontana — che accentueranno la sensazione di freddo anche durante i festeggiamenti all’aperto. I mari adriatico e tirrenico saranno localmente agitati, soprattutto al largo delle coste esposte alle correnti nord‑orientali.

La rapidità di questa irruzione fa sì che gli effetti più intensi siano brevissimi ma incisivi: il fronte freddo attraverserà l’Italia con temperature in calo e vento sostenuto, ma senza fenomeni meteorologici estremi come bufere di neve diffuse. Le precipitazioni associate saranno modeste, con qualche pioggia debole o nevischio sulle zone montuose e i fenomeni più rilevanti limitati ai rilievi appenninici e alpini.

Il ritorno a valori più miti

Secondo le simulazioni attuali, le temperature nel giorno di Capodanno difficilmente supereranno i 4‑7 °C nelle principali città del Centro‑Nord, mentre valori inferiori allo zero saranno frequenti nelle ore notturne e nelle aree interne, dove il freddo potrà risultare particolarmente intenso. Al Sud e nelle Isole maggiori la discesa termica sarà meno drastica, ma il vento freddo renderà comunque percepire un clima rigido per il periodo.

L’irruzione fredda, però, dovrebbe essere di breve durata: già a partire dal 2 gennaio 2026, una nuova circolazione atmosferica più mite, proveniente dai quadranti occidentali, favorirà un graduale rialzo termico, riportando le temperature su valori più consoni alla stagione in gran parte del Paese.

Un’ondata gelida europea

Non solo l’Italia: gran parte dell’Europa è attesa da un cambio di scenario meteorologico simile. L’aria artica che interessa il nostro Paese si allarga infatti a diverse aree del continente, con temperature sotto la media e nevicate o gelate significative in Paesi come Regno Unito, Irlanda e regioni dell’Europa centrale e orientale. 

Nel Regno Unito, ad esempio, le autorità meteorologiche hanno emesso allerte per neve e ghiaccio in molte zone, con il freddo che persisterà anche nei primi giorni del nuovo anno. Questo indica come la circolazione atmosferica a cavallo tra dicembre e gennaio sia inclinata verso un colpo d’aria fredda artico‑continentale che interessa un ampio settore dell’Europa settentrionale e centrale.

Precauzioni per la notte di Capodanno

L’arrivo di vento forte e temperature sottozero solleva non pochi interrogativi su come trascorrere in sicurezza le celebrazioni all’aperto nella notte di San Silvestro. Per le persone che parteciperanno a veglioni o eventi pubblici, l’abbigliamento termico — con cappotti, guanti e cappelli — sarà fondamentale per prevenire il rischio di ipotermia o gelo da vento, soprattutto nelle ore serali e notturne. In particolare, nelle valli padane e nelle aree interne appenniniche, la sensazione di freddo potrebbe risultare accentuata dal vento.

Per chi deve mettersi in viaggio da un luogo all’altro la mattina del Capodanno, è utile tenere conto di possibili gelate sulle strade e la formazione di ghiaccio nelle prime ore del giorno, soprattutto nelle aree rurali e nei tratti di pianura. Sanificare il veicolo, guidare con prudenza e utilizzare pneumatici invernali o catene sono misure consigliate in caso di gelo persistente.

Le origini dell’irruzione: aria artica, Scandinavia e Russia

Dal punto di vista meteorologico, l’irruzione è determinata da un tipo di circolazione atlantica e artica che vede una vasta area di alta pressione stabilizzarsi nell’Oceano Atlantico settentrionale mentre un profondo minimo di pressione affonda verso l’Europa orientale e i Balcani. Questo favorisce l’ingresso di correnti gelide settentrionali e nord‑orientali sul Mediterraneo centrale.

Le masse d’aria coinvolte nel fenomeno originano da regioni molto fredde, tra Scandinavia e Russia, dove nei bassi strati atmosferici si consolidano venti freddi e secche condizioni invernali. Queste masse d’aria poi si spostano verso sud‑ovest, raggiungendo l’Italia con un rinnovato impulso artico, tipico di molti episodi di freddo intenso per il nostro Paese nella stagione fredda.

La stagione invernale europea e italiana negli ultimi anni ha mostrato episodi di irruzioni fredde più volte, alternate a periodi miti e a fasi di alta pressione persistente. Gli anni recenti, ad esempio, hanno visto ondate di freddo intense all’inizio del nuovo anno, con temperature estremamente basse e nevicate importanti in alcune regioni alpine e appenniniche, anche se non sempre così diffuse come quelle di un tempo.

Nel caso del 2025, la combinazione di un inverno finora relativamente mite e di una fiammata fredda improvvisa a ridosso del Capodanno rende l’evento particolarmente degno di nota, soprattutto per la sua drastica e rapida evoluzione tra stabilità e gelo.

Un Capodanno da brividi

San Silvestro e la prima alba del 2026 si preannunciano freschi e ventosi in gran parte dell’Italia: l’irruzione fredda tra la notte del Veglione e Capodanno porterà un calo termico marcato, con venti forti e gelo diffuso, un epilogo d’anno che segue settimane di clima mite e stabile. Le condizioni dovrebbero normalizzarsi rapidamente nei giorni successivi con l’arrivo di correnti più miti da ovest, ma per la notte di Capodanno il freddo sarà protagonista. Tra abbigliamento termico adeguato, precauzioni sulla viabilità e attenzione alle gelate, gli italiani si preparano così ad accogliere il nuovo anno con un clima decisamente invernale.

29 Dicembre 2025 ( modificato il 30 Dicembre 2025 | 19:08 )
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