🌐 “Malattia del bacio”: possibile connessione con sclerosi multipla
L’ultima evidenza arriva da un ampio studio italiano focalizzato sull’età pediatrica, che sembra confermare ciò che la comunità scientifica sospetta da anni: l’infezione da EBV potrebbe essere una delle scintille che accendono questa malattia neurodegenerativa, forse anni prima che compaiano i sintomi neurologici clinici.
La “malattia del bacio” oltre il mito …
📌 La mononucleosi infettiva, chiamata popolarmente “malattia del bacio” perché si trasmette principalmente tramite saliva, è provocata dal virus Epstein‑Barr, un membro della famiglia dei virus herpes. Questo patogeno è estremamente diffuso: oltre il 90% della popolazione mondiale contrae l’infezione da EBV nel corso della propria vita, spesso durante l’infanzia e con sintomi lievi o del tutto assenti.
Per decenni, gli scienziati hanno osservato un’associazione fra storia di mononucleosi e rischio aumentato di sviluppare sclerosi multipla in età adulta, ma la relazione causale non era chiara. Tuttavia, la tecnologia di oggi ha permesso di seguire milioni di persone per lunghi periodi e di costruire un quadro molto più solido del possibile nesso biologico tra EBV e SM
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Una scoperta italiana che cambia la prospettiva pediatrica
Nel cuore di Roma, presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, un gruppo di neurologi e ricercatori ha condotto uno studio volto a esplorare se l’infezione da EBV sia collegata anche ai casi di sclerosi multipla che insorgono prima dei 18 anni. Tradizionalmente considerata una malattia dell’età adulta, la SM può presentarsi anche in bambini e adolescenti, sebbene in una minoranza dei casi.
Lo studio, pubblicato su Journal of Neurology, ha analizzato oltre 200 giovani pazienti, di età compresa tra 6 e 17 anni. I risultati hanno mostrato che tutti i bambini con diagnosi di sclerosi multipla erano risultati positivi agli anticorpi specifici contro EBV, segno di un’infezione pregressa, spesso asintomatica o “silente”. Nei gruppi di controllo – costituiti da coetanei con altre condizioni non neurologiche – la percentuale di positività era significativamente inferiore.
Questa evidenza indica non solo una correlazione, ma anche un forte indizio di nesso causale tra l’infezione da EBV e lo sviluppo della SM nei più giovani – un collegamento che fino a pochi anni fa era solido solo negli adulti.
Epstein‑Barr virus e SM: un legame confermato anche negli adulti
La ricerca non si ferma al Bambino Gesù. Studi su larga scala condotti negli Stati Uniti e in Europa nei decenni recenti hanno mostrato che il rischio di sviluppare sclerosi multipla aumenta drasticamente dopo un’infezione da EBV rispetto a persone che non hanno mai contratto il virus. In uno studio longitudinale su oltre 10 milioni di persone, quasi tutti coloro che hanno sviluppato SM avevano anticorpi contro EBV prima della comparsa della malattia, suggerendo una relazione temporale forte.
Una possibile spiegazione biologica di questo fenomeno è il meccanismo di molecular mimicry, ovvero una sorta di “confusione” del sistema immunitario: alcune proteine di EBV somigliano a strutture presenti nel cervello e nel midollo spinale, così che gli anticorpi prodotti contro il virus possono attaccare anche i tessuti nervosi.
Oltre a questo, altri studi recenti hanno dimostrato che specifici fattori genetici legati alla suscettibilità alla SM possono modulare la risposta immunitaria a EBV, rendendo alcune persone particolarmente vulnerabili alla progressione da infezione virale a malattia autoimmune.
SM: una malattia complessa oltre il virus
Nonostante il forte legame evidenziato da numerosi studi, EBV non è l’unico elemento della storia. La sclerosi multipla è una malattia autoimmune cronica del sistema nervoso centrale in cui il sistema immunitario attacca la mielina, la guaina protettiva degli assoni nervosi. Questo porta a lesioni multiple nel cervello e nel midollo spinale, con sintomi che vanno dalla perdita di sensibilità alla debolezza muscolare, difficoltà di coordinazione e disturbi cognitivi.

La SM risulta da una combinazione di fattori genetici, ambientali e immunologici: un’infezione da EBV può essere sufficiente per accendere il processo in un individuo geneticamente predisposto, ma non tutte le persone infette da EBV svilupperanno mai la malattia.
Prevenzione, diagnosi e futuro delle terapie
La conferma del ruolo giocato da EBV nell’eziologia della SM ha profonde implicazioni per la medicina preventiva. Alcune delle idee più audaci sul tavolo oggi includono:
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Sviluppo di vaccini contro EBV: un vaccino efficace potrebbe ridurre drasticamente il rischio di sclerosi multipla in futuro, soprattutto se somministrato in età pediatrica.
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Test predittivi basati su anticorpi EBV: nuovi esami del sangue che misurano specifiche risposte immunitarie al virus potrebbero identificare chi è a rischio di sviluppare SM anni prima della comparsa dei sintomi clinici, aprendo la porta a terapie precoci mirate.
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Terapie antivirali o immunomodulanti innovative: intervenire sia sul virus che sulla reazione immunitaria potrebbe rallentare o persino prevenire il processo autoimmune prima che diventi irreversibile.
Il bilancio della scienza: dalla mononucleosi alla SM
La svolta nel comprendere il ruolo di EBV nella sclerosi multipla rappresenta una delle storie più affascinanti della medicina moderna: un virus banale, spesso asintomatico nella maggior parte delle persone, potrebbe essere la chiave di volta per capire una delle malattie neurologiche più complesse.
L’evoluzione del quadro scientifico – dalle prime osservazioni epidemiologiche, ai grandi studi longitudinali, fino alle indagini genetiche e immunologiche più sofisticate – testimonia il progresso di una ricerca che ha trasformato un semplice sospetto in una pista concreta su cui costruire prevenzione e nuove cure per milioni di persone nel mondo.
Se nel passato la mononucleosi era solo un fastidio giovanile di cui ridere da adolescenti, oggi potrebbe essere l’indice di un rischio neurologico futuro, e allo stesso tempo un’opportunità per intervenire prima che la sclerosi multipla faccia il suo primo passo.
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