🌐 Delitto di Garlasco, spunta un video nel PC di Chiara Poggi
Un filmato inedito di Andrea Sempio trovato nel computer della vittima e aperto il giorno dopo il delitto riapre interrogativi sulla scena del crimine e sulla gestione delle indagini
La cronaca nera italiana torna a concentrare l’attenzione sul Delitto di Garlasco, uno dei casi irrisolti più discussi e controversi degli ultimi decenni, dopo la scoperta di un video inedito nel computer di Chiara Poggi, la giovane uccisa nella sua villetta il 13 agosto 2007 all’età di 26 anni.
Il ritrovamento, reso pubblico da una youtuber esperta di casi criminologici, ha riacceso vecchie domande e nuove ipotesi sugli sviluppi investigativi e sulle piste sinora battute da Procura e difese.
È un filmato apparentemente banale – girato mesi prima dell’omicidio – ma la sua presenza sul computer di Chiara e i movimenti temporali legati alla sua apertura sollevano dubbi sulle procedure forensi adottate nella fase immediatamente successiva al delitto. La vicenda riapre il dibattito su quanto ancora ci sia da capire in quello che resta uno degli enigmi più intricati della cronaca italiana recente.

Il video ritrovato
Secondo le ricostruzioni del materiale pubblicato online, il video è stato registrato il 13 marzo 2007, circa cinque mesi prima del delitto, in un’edificio che sembra essere una scuola o una palestra dismessa. Le immagini ritraggono un gruppo di amici, tra i quali è riconoscibile Andrea Sempio, figura già emersa nelle indagini attuali come possibile persona di interesse. Nel filmato i ragazzi giocano a calcio con un pallone improvvisato e arrivano persino a rompere una cattedra.
La particolarità del file non sta tanto nel contenuto, bensì nella tempistica della sua visualizzazione: i metadati indicano che il video è stato aperto il 14 agosto 2007 alle 16:28, ovvero il giorno dopo l’omicidio, quando il computer era già sotto sequestro da parte dei Carabinieri. Secondo alcuni consulenti forensi, questo episodio – se confermato – rappresenterebbe una anomalia significativa nelle procedure di analisi di un reperto digitale che dovrebbe essere integralmente preservato fino all’analisi ufficiale.
La pubblicazione è avvenuta sul canale YouTube “Bugalalla Crime” della creator Francesca Bugamelli, nota per la condivisione di materiale inedito su casi di cronaca nera italiani, inclusi altri frammenti collegati al delitto di Garlasco.
Un caso che non smette di porre interrogazioni
Il delitto di Garlasco ha segnato profondamente l’opinione pubblica italiana. Nella notte tra il 12 e il 13 agosto 2007, Chiara Poggi fu trovata morta nella villetta dei genitori a Garlasco, in provincia di Pavia, con numerose ferite da arma da taglio. Per anni il caso ha diviso investigatori, giudici e cittadini, con una sequenza di iniziative giudiziarie, appelli, controperizie, e non pochi sospetti incrociati.
Nel 2010 Alberto Stasi, allora fidanzato di Chiara, fu condannato a 16 anni di reclusione come responsabile dell’omicidio, in un processo che negli anni ha subito critiche per presunti errori procedurali, lacune nella scena del crimine e scorci investigative poco approfonditi. La sentenza è definitiva, ma non ha mai spento la discussione pubblica e mediatica sulla completezza delle prove e sulla possibile esistenza di altri responsabili o di responsabilità condivise.
Negli ultimi anni la Procura di Pavia ha riaperto alcuni filoni investigativi alla luce di nuovi elementi, fra cui l’analisi di profili di DNA rinvenuti sotto le unghie della vittima, considerati non riconducibili né a Stasi, né ad altri soggetti noti, e la comparsa di una figura finora poco nota nelle indagini, identificata come una “terza persona” presente nei pressi della scena del crimine.
Andrea Sempio: dal passato alla nuova inchiesta
Il nome di Andrea Sempio è tornato più volte al centro delle discussioni investigative: amico di Marco Poggi (fratello della vittima) e presente nel nuovo video ritrovato, Sempio è stato indicato in alcune ricostruzioni come persona di interesse per le autorità, anche in relazione a profili genetici ritrovati su reperti sotto le unghie di Chiara. Queste tracce hanno portato gli inquirenti a chiedere ulteriori esami per confermarne la natura e la possibile correlazione con l’omicidio.
Nel corso del 2025, ulteriori indagini hanno portato alla luce testimonianze, fotografie e altre immagini che ritraggono Sempio in relazione alla vittima nei giorni immediatamente precedenti o successivi al delitto, alimentando nuove domande sulle dinamiche di quella tragica notte.
Le anomalie procedurali
La circostanza secondo cui il video sia stato aperto su un computer sotto sequestro ha scatenato reazioni tra esperti di informatica forense, giornalisti e osservatori legali. Nel sistema investigativo italiano, un reperto digitale sequestrato deve essere isolato, preservato e analizzato tramite tecniche di clonazione forense per evitare manipolazioni o alterazioni involontarie dei dati. Una apertura di file “in chiaro” senza adeguati protocolli può compromettere l’integrità delle informazioni e solleva sospetti sulle modalità con cui furono trattati i dispositivi di Chiara.
Secondo alcuni periti coinvolti nella perizia del 2009, il computer della vittima era stato oggetto di analisi approfondite e i contenuti digitali – incluse ricerche e file presenti – erano stati esaminati per ricostruire gli ultimi giorni di vita di Chiara, nonostante non siano stati considerati prove decisive in sede giudiziaria.
Il ruolo dei media investigativi
La pubblicazione di materiale inedito legato a un delitto così doloroso riporta al centro il tema dell’etica giornalistica e della tutela delle vittime e delle loro famiglie. L’equilibrio tra diritto all’informazione e rispetto della dignità umana viene messo alla prova da iniziative come quelle delle youtuber investigative, che attingono a materiali giudiziari, reperti finora poco noti e media digitali per raccontare storie di cronaca nera.
Al contempo, autorità come il Garante della Privacy hanno già in passato adottato provvedimenti per contrastare la diffusione non autorizzata di video o immagini particolarmente sensibili legate al caso, soprattutto nel caso di contenuti inerenti all’autopsia della vittima.
Domande senza risposta
A 18 anni dal delitto di Garlasco, la scoperta del video nel PC di Chiara Poggi aggiunge un nuovo capitolo a una storia fatta di piste parallele, testimonianze contraddittorie, analisi forensi e dubbi irrisolti. Mentre la magistratura continua a esplorare nuove piste e a sottoporre a verifica tecnologie investigative moderne, la società civile osserva attenta gli sviluppi di una vicenda che ha segnato la memoria collettiva italiana.
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