9:39 am, 27 Dicembre 25 calendario

🌐 Regali e Intelligenza Artificiale: 1 su 3 scelto dall’algoritmo

Di: Redazione Metrotoday
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Il Natale 2025 segna una svolta nei consumi: un regalo su tre finito sotto l’albero è stato scelto con l’aiuto dell’Intelligenza Artificiale, per un valore complessivo stimato in 3,5 miliardi di euro. Ma se cresce la fiducia negli algoritmi, aumentano anche regali sbagliati, impersonali e sprechi economici, sollevando interrogativi su qualità, consapevolezza e futuro dello shopping natalizio.

Il Natale 2025 verrà ricordato come il primo in cui l’Intelligenza Artificiale ha avuto un ruolo da protagonista anche sotto l’albero. Non solo luci smart, assistenti vocali e gadget tecnologici, ma una vera e propria delega di scelta: suggerire cosa comprare, a chi e quanto spendere. Il risultato è sorprendente nei numeri e controverso negli effetti. Secondo le stime, circa il 36% dei regali natalizi è stato acquistato seguendo indicazioni generate dall’IA, per un valore economico che sfiora i 3,5 miliardi di euro.

Un dato che racconta una trasformazione profonda delle abitudini di consumo degli italiani, sempre più inclini a fidarsi di chatbot, assistenti virtuali, algoritmi di raccomandazione e motori predittivi per orientarsi tra offerte, mode e desideri presunti. Ma dietro l’apparente comodità si nasconde un paradosso: mai come quest’anno tanti pacchi sono stati aperti con un sorriso di circostanza e una punta di delusione.

La scorciatoia digitale del regalo perfetto

La corsa all’Intelligenza Artificiale come “consigliere personale” nasce da una combinazione di fattori: poco tempo, inflazione che riduce il potere d’acquisto, sovrabbondanza di scelta e pressione sociale legata al Natale. In questo contesto, affidarsi a uno strumento capace di proporre “il regalo giusto” in pochi secondi appare una soluzione razionale.

Chatbot conversazionali, app di e-commerce evolute, assistenti vocali e piattaforme di comparazione basate su IA hanno guidato milioni di utenti suggerendo idee regalo “personalizzate” in base a età, budget, interessi generici e trend di mercato. Il problema è che la personalizzazione spesso resta superficiale: l’algoritmo conosce categorie, non persone; statistiche, non emozioni.

Quando il regalo è giusto… per l’algoritmo

Il risultato è una crescente sensazione di spersonalizzazione del dono. Profumi scelti perché “tra i più venduti”, libri suggeriti perché “affini a un genere”, gadget tecnologici raccomandati per moda più che per reale utilità. Regali corretti dal punto di vista dei dati, ma freddi sul piano umano.

Molti consumatori raccontano di aver seguito il consiglio dell’IA con fiducia, salvo rendersi conto dopo l’acquisto che il regalo non rispecchiava davvero il destinatario. In alcuni casi si è trattato di articoli doppi, inutili o lontani dai gusti reali; in altri, di prodotti di qualità inferiore alle aspettative, acquistati con leggerezza proprio perché suggeriti da un sistema percepito come “neutrale” e affidabile.

Più ordini, meno attenzione

L’altro effetto collaterale dell’uso massiccio dell’IA nello shopping natalizio è l’abbassamento della soglia critica. Affidarsi a un algoritmo riduce il tempo dedicato alla valutazione: meno confronti, meno lettura delle recensioni negative, minore attenzione a prezzo, materiali e politiche di reso.

Il risultato è un aumento degli acquisti impulsivi e, paradossalmente, della spesa complessiva. L’Intelligenza Artificiale, progettata per “ottimizzare l’esperienza”, finisce per ottimizzare anche il numero di transazioni, spingendo l’utente verso soluzioni rapide ma non sempre convenienti. Un meccanismo che favorisce le piattaforme e penalizza i consumatori, soprattutto quando il regalo si rivela sbagliato e destinato al cambio, al reso o, peggio, al dimenticatoio.

Una tendenza che viene da lontano

Il Natale 2025 non è un caso isolato, ma l’evoluzione di un percorso iniziato anni fa. Già durante la pandemia, gli algoritmi di raccomandazione avevano assunto un ruolo centrale nello shopping online. In seguito, con l’arrivo dell’IA generativa, il salto è stato qualitativo: non più semplici suggerimenti basati su acquisti precedenti, ma veri e propri “dialoghi” in grado di simulare il consiglio di un commesso esperto o di un amico.

Negli anni scorsi l’uso dell’IA si era concentrato su tecnologia, libri e intrattenimento. Oggi coinvolge moda, cosmetica, design, giochi, viaggi e persino esperienze emotive. Il regalo non è più solo un oggetto, ma una scelta delegata a un sistema che promette di conoscere meglio di noi i gusti altrui.

Il prezzo della comodità emotiva

C’è poi un aspetto culturale più profondo. Il regalo di Natale, tradizionalmente, è un gesto simbolico: racconta attenzione, memoria, relazione. Delegarlo all’Intelligenza Artificiale significa rinunciare, almeno in parte, a questo valore. È una forma di comodità emotiva: meno stress, meno dubbi, ma anche meno coinvolgimento.

Non sorprende che cresca il numero di regali percepiti come “freddi”, “anonimi”, “da algoritmo”. Un effetto che colpisce soprattutto nelle relazioni più strette, dove l’aspettativa non è l’oggetto in sé, ma il pensiero che lo accompagna.

Tra futuro e consapevolezza

L’Intelligenza Artificiale non scomparirà dallo shopping natalizio, anzi. Le previsioni indicano una crescita ulteriore nei prossimi anni, con strumenti sempre più sofisticati e integrati. La sfida, però, sarà trovare un equilibrio tra supporto tecnologico e scelta consapevole.

Usare l’IA come ispirazione, non come delega totale; come punto di partenza, non come verdetto finale. Perché nessun algoritmo, per quanto avanzato, può sostituire davvero la conoscenza intima di una persona, dei suoi desideri non detti, delle sue contraddizioni.

Dopo l’algoritmo ….

Il Natale 2025 ci consegna una fotografia chiara: l’Intelligenza Artificiale è entrata nelle case, nei portafogli e persino nei pacchi regalo. Ha semplificato, accelerato, moltiplicato. Ma ha anche mostrato i suoi limiti, ricordandoci che la tecnologia può suggerire, ma non sentire.

Forse la lezione è tutta qui: l’IA può aiutarci a scegliere un regalo, ma non può scegliere al posto nostro il significato di quel gesto.

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27 Dicembre 2025 ( modificato il 26 Dicembre 2025 | 23:08 )
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