9:54 am, 26 Dicembre 25 calendario

🌐 Maltempo in Emilia Romagna e Friuli, evacuazioni nel Ravennate

Di: Redazione Metrotoday
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Violento maltempo in Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia: evacuazioni precauzionali nel Ravennate mentre i fiumi Senio, Lamone e Montone superano soglie critiche, scatta l’allerta meteo e la Protezione Civile monitora la situazione. Un Natale segnato da piogge eccezionali e scenari di rischio a causa dei corsi d’acqua in piena.

📌   Una nuova ondata di maltempo ha investito l’Emilia Romagna e il Friuli Venezia Giulia nelle ultime ore, portando con sé piogge torrenziali, piene dei fiumi e un livello di allerta meteorologica che ha costretto le autorità locali a disporre evacuazioni precauzionali nel Ravennate e ad attivare piani di emergenza per migliaia di residenti.

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La perturbazione, figlia di una massa d’aria umida di origine atlantica, ha scaricato in molte aree dell’Emilia accumuli pluviometrici di rilievo, con precipitazioni che in alcune zone hanno raggiunto fino a 190-200 millimetri in poche ore. Questa eccezionale quantità di pioggia ha fatto salire rapidamente il livello dei corsi d’acqua, in particolare del fiume Senio, che nella notte tra il 25 e il 26 dicembre ha superato la soglia di criticità rossa nei tratti di Cotignola e Tebano, aree della provincia di Ravenna.

La notte delle sirene e le evacuazioni nel Ravennate

La Protezione Civile regionale, insieme ai sindaci dei comuni interessati, ha disposto evacuazioni precauzionali nei centri abitati più a rischio, tra cui Bagnacavallo, Castel Bolognese, Cotignola, Lugo, Solarolo, Fusignano e Alfonsine. Le famiglie residenti entro 300 metri dai corsi d’acqua sono state invitate a lasciare le proprie abitazioni e a raggiungere centri di accoglienza allestiti nei palazzetti dello sport e nelle strutture comunali predisposte, mentre quelle in zone leggermente più elevate sono state invitate a salire ai piani superiori delle proprie case.

Le sirene della Protezione Civile hanno risuonato nella tarda serata, accompagnate da altoparlanti che invitavano gli abitanti a spostarsi rapidamente verso luoghi sicuri. In molti, con borse essenziali e animali domestici al seguito, hanno affrontato una notte difficoltosa, tra strade interrotte, sottopassi allagati e la costante apprensione per la tenuta degli argini.

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Allerta rossa e rischio idraulico in pianura

Per la giornata del 26 dicembre, l’allerta rossa, in vigore nella notte di Natale, è stata parzialmente ridotta ad allerta arancione nella pianura bolognese, ravennate e ferrarese. Tuttavia, i colmi di piena dei fiumi Senio, Lamone, Montone e Idice restano sotto stretta osservazione da parte delle autorità competenti. Gli idrometri hanno continuato a segnare livelli ancora superiori alle soglie di guardia, e sebbene la pioggia sia ormai cessata, il rischio di innalzamenti improvvisi rimane tangibile nelle prossime ore.

I centri operativi regionali sono rimasti attivi 24 ore su 24, in stretto contatto con prefetture, sindaci e volontari, per monitorare l’evoluzione della situazione e coordinare eventuali ulteriori misure di protezione civile.

Friuli Venezia Giulia: frane, vento di Bora e situazione sotto controllo

Parallelamente all’emergenza in Romagna, anche il Friuli Venezia Giulia è stato colpito da effetti del maltempo, con piogge intense, frane e in alcuni casi danni a strutture e infrastrutture. Durante gli eventi meteorologici di novembre, temporali eccezionali avevano provocato 160 millimetri di pioggia in poche ore in provincia di Gorizia, trascinando fango e detriti e causando vittime e numerosi sfollati in alcune frazioni del territorio.

Nelle ultime ore, la bora ha soffiato intensamente lungo la costa adriatica, creando ulteriori disagi soprattutto nei trasporti e nelle aree portuali. Tuttavia, non si segnalano, al momento, emergenze di scala simile a quelle della Romagna.

Un Natale segnato dalle emergenze meteo

Le dinamiche di questo episodio di maltempo ricordano tragicamente altre ondate che negli ultimi anni hanno flagellato l’Italia settentrionale, in particolare la lunga serie di eventi estremi che hanno interessato l’Emilia Romagna dal 2023 in poi. Nel settembre del 2024, estese alluvioni avevano provocato danni ingenti, con migliaia di famiglie sfollate, infrastrutture compromesse e un impegno enorme per la ricostruzione.

Il confronto con quegli eventi e con l’autunno 2025, quando temporali persistenti avevano messo a dura prova il sistema di monitoraggio e mitigazione del rischio idrogeologico, evidenzia quanto la variabilità climatica e l’intensità delle precipitazioni stiano aumentando la vulnerabilità del territorio italiano, in particolare nelle zone di pianura e lungo i corsi d’acqua.

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Di fronte a questa nuova emergenza, la macchina della Protezione Civile, Regione, prefetture e volontari ha funzionato a pieno regime, con evacuazioni tempestive e centri di accoglienza pronti ad accogliere le persone colpite dall’allerta. Il monitoraggio continuo dei livelli dei fiumi e la diffusione di informazioni attraverso sistemi di allerta meteo hanno permesso di ridurre al minimo i rischi maggiori, anche se la tensione resta alta per le prossime ore.

26 Dicembre 2025
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