🌐 EOS Apollo: il nuovo laser anti‑drone che cambia il volto della difesa
Nel teatro contemporaneo delle tecnologie militari e della difesa, dove i droni sono diventati protagonisti di conflitti, sorveglianza e sicurezza delle infrastrutture critiche, emerge un’arma dall’aspetto quasi fantascientifico: EOS Apollo, un sistema laser ad alta energia in grado di neutralizzare sciami di droni in pochi secondi.
Presentato e ribattezzato ufficialmente nel corso del 2025 da Electro Optic Systems, azienda australiana con decenni di esperienza nei sistemi ottici e di difesa, Apollo non è più un concetto astratto ma una soluzione concreta che sta iniziando a trovare spazio tra le difese dei paesi NATO e partner strategici, segnando una svolta importante nel modo in cui si affrontano minacce sempre più sofisticate.

Un’arma “a luce” contro i droni
📌 La proliferazione dei veicoli aerei senza pilota — dai piccoli droni di uso commerciale fino ai modelli militari più avanzati — ha rappresentato una sfida strategica senza precedenti per le difese aeree tradizionali. Economici, difficili da intercettare e capaci di operare in grandi numeri coordinati, i droni costituiscono oggi un mezzo di ricognizione e attacco estremamente efficace, come dimostrato in vari teatri di conflitto contemporanei. In questo contesto, i sistemi convenzionali basati su proiettili o missili sono costosi, lenti a ricaricare e non sempre sufficienti a rispondere rapidamente a sciami che si muovono in formazione e in sequenza numerosa.
Entrano in gioco così le tecnologie a energia diretta, come Apollo, progettate per rispondere a queste nuove dinamiche. Con potenze che spaziano dai 100 ai 150 kilowatt, Apollo funziona concentrando un fascio di luce coerente ad altissima intensità su bersagli in movimento — agganciandoli e neutralizzandoli a velocità prossime a quella della luce stessa, con una precisione e una rapidità molto superiori a quelle di un sistema cinetico tradizionale.
Il sistema Apollo
Apollo non è un semplice laser sperimentale: è stato concepito come un prodotto completo di difesa anti‑drone pronto per l’uso pratico nei teatri operativi. Alcuni dei punti chiave della tecnologia includono:
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Potenza scalabile da 50 a oltre 150 kW, con possibilità di targeting istantaneo.
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Capacità di neutralizzazione di droni di varie dimensioni (classi UAS Group 1‑3) sia abbattendo fisicamente l’aeromobile che disturbando i suoi sensori a distanze fino a 15 km.
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Rapidità di ingaggio: oltre 20 target al minuto in modalità automatica, con tempo di risposta inferiore a 1,5 secondi per ingaggio.
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Operatività sostenuta: grazie all’alimentazione elettrica esterna, il sistema può sparare “all’infinito” con costi marginali per colpo estremamente bassi.
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Mobile e integrabile: il sistema è progettato per essere trasportabile su veicoli, container ISO da 20 piedi oppure montato su piattaforme terrestri, navali o fisse, permettendo rapide installazioni e integrazione nei sistemi di difesa aerea multilivello.
Queste caratteristiche fanno di Apollo un sistema estremamente flessibile, adatto tanto alla difesa di infrastrutture critiche quanto al supporto alle forze terrestri e navali che necessitano di protezione contro incursioni aeree di bassa quota.

Un cambio di paradigma
La tecnologia laser per la difesa aerea non è una novità assoluta, ma Apollo rappresenta un balzo in avanti significativo rispetto alle generazioni precedenti. Fino a qualche anno fa, i laser ad alta energia erano confinati a test di laboratorio e prototipi protetti; oggi, grazie a EOS e ad altri sviluppatori, sistemi di questo tipo stanno entrando nell’arsenale operativo di nazioni attente a contrastare minacce su larga scala.
L’ordine da un paese membro della NATO per un sistema Apollo — il primo del suo genere ad essere esportato — vale oltre €71 milioni e include non solo la fornitura del laser, ma anche parti di ricambio, addestramento e documentazione da consegnare entro il 2028. Questo contratto rappresenta il primo passo commerciale concreto per un’arma a energia diretta di tale potenza.
Il vantaggio di Apollo non è solo la sua precisione, ma anche il costo estremamente competitivo per colpo: mentre un missile costringe a spese che possono raggiungere centinaia di migliaia di dollari per intercettazione, il laser utilizza solo energia elettrica — stimata al costo di pochi dollari per neutralizzare un drone — rendendo la difesa contro sciami sostenibile anche su larga scala.
La strategia della difesa moderna
Apollo non è pensato per sostituire completamente gli strumenti di difesa esistenti, ma per integrarsi in una architettura multilivello anti‑UAS (Unmanned Aerial System). In un paesaggio di difesa sempre più complesso, i tentativi di contrasto efficace ai droni includono:
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Sensori di rilevamento avanzati (radar, optoelettronici, radiofrequenze),
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Contromisure elettroniche (jamming, spoofing),
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Sistemi cinetici (mitragliatrici, cannoni automatici),
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Armamenti laser ad alta energia come Apollo.
Questa strategia multilivello permette di combinare i punti di forza di ciascuna tecnologia: sensori intelligenti che identificano e tracciano i bersagli, sistemi elettronici che ne disturbano i sistemi di controllo, e laser ad alta energia che completano l’ingaggio in maniera rapida ed economica.
Implicazioni geopolitiche
La corsa alle tecnologie anti‑drone riflette tendenze più ampie nel panorama della sicurezza globale: dalla crescente diffusione dei droni nei conflitti in Medio Oriente e Africa, fino all’uso di veicoli autonomi in esercitazioni e attacchi senza pilota in Europa e altrove. La capacità di difendersi da attacchi di droni multipli è diventata una priorità per governi e eserciti che vedono in questi velivoli uno strumento a basso costo ma ad alto impatto.
Con l’acquisizione di Apollo da parte di un paese NATO, la tecnologia laser diventa un elemento concreto della difesa collettiva occidentale, segnando un ulteriore passo verso una difesa aerea moderna in cui la velocità di ingaggio, la sostenibilità operativa e l’efficienza economica diventano fattori chiave.
Le armi a energia diretta
Mentre Apollo inizia a entrare sul mercato internazionale, altre aziende e stati stanno investendo in contromisure simili, sia con laser ad energia diretta che con tecnologie complementari. Gli sviluppi promettono non solo di aumentare la potenza di questi sistemi, ma anche di ridurne ulteriormente i costi, aumentarne l’automazione e integrare funzioni avanzate di intelligenza artificiale per il targeting e la gestione delle minacce.
La difesa contro droni sta rapidamente evolvendo: da una risposta cinetica a una guerra a energia diretta, in cui i fascio di luce diventa scudo e spada insieme. Se Apollo rappresenta oggi uno dei sistemi più avanzati.
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