🌐 Bilancio Regione Lazio, la svolta dei territori
Con l’approvazione del nuovo Bilancio Regione Lazio, la Giunta e il Consiglio regionale imprimono un cambio di passo: rafforzamento dei Comuni, riduzione strutturale del debito e investimenti mirati per aree interne e province. Il consigliere regionale Flavio Cera rivendica una manovra che punta su servizi, coesione e programmazione, superando la stagione dei tagli e dell’emergenza.
Una manovra che segna un cambio di paradigma
Il via libera del Consiglio regionale alla Legge di Stabilità e alla Legge di Bilancio apre una nuova fase per la Regione Lazio. Non si tratta solo di numeri, ma di una scelta politica che ridefinisce il rapporto tra Regione e territori, rimettendo al centro i Comuni, in particolare quelli più piccoli e periferici. È in questo quadro che si inserisce l’intervento del consigliere regionale Flavio Cera, che parla apertamente di una Regione “più vicina ai territori” e capace di trasformare il risanamento finanziario in opportunità concrete.
I dati della manovra sono rilevanti: 20 miliardi di euro nel 2026, 19,2 miliardi nel 2027 e 18,5 miliardi nel 2028. Una programmazione pluriennale che punta alla stabilità e alla continuità degli interventi, dopo anni in cui la gestione del debito e i vincoli finanziari hanno fortemente condizionato l’azione pubblica.

Meno debito, più margini di investimento
📌 Uno degli elementi più significativi del Bilancio è la riduzione del debito regionale di oltre 13 miliardi di euro. Un risultato che affonda le radici nel lungo percorso di risanamento avviato più di un decennio fa, quando il Lazio era considerato una delle Regioni più indebitate d’Italia. Oggi quel fardello si alleggerisce, liberando risorse che possono finalmente essere destinate a investimenti strutturali.
Per i territori, questo significa strade più sicure, scuole più moderne, edifici pubblici riqualificati, infrastrutture che tornano a essere un motore di sviluppo e non solo una voce di spesa. Nelle aree interne, dove lo spopolamento e la carenza di servizi hanno lasciato ferite profonde, la possibilità di programmare interventi stabili rappresenta un passaggio decisivo.
Il Fondo per la Coesione Regionale: risposte concrete ai Sindaci
Cuore politico e operativo della manovra è il Fondo per la Coesione Regionale, che mette a disposizione 486 milioni di euro senza ricorrere a nuovo indebitamento. È uno strumento pensato per dare risposte immediate ai Sindaci, spesso costretti a fare i conti con bilanci comunali fragili e con risorse insufficienti per la manutenzione ordinaria.
Viabilità, edilizia pubblica, ambiente, infrastrutture sociali: ambiti che incidono direttamente sulla vita quotidiana dei cittadini e che, soprattutto nei piccoli Comuni, rischiano di essere trascurati. L’idea di fondo è superare la logica dei bandi spot e degli annunci, garantendo invece risorse certe e programmabili.

Tasse ferme e tutela dei redditi medio-bassi
Sul fronte fiscale, il Bilancio conferma una linea di prudenza: nessun aumento delle tasse e attenzione particolare ai redditi medio-bassi. In un contesto economico ancora segnato dall’inflazione e dall’aumento del costo della vita, la scelta di non appesantire il carico fiscale assume un valore politico preciso.
Le agevolazioni IRAP per il Terzo settore, le cooperative sociali, i Comuni montani e le nuove imprese rappresentano un segnale di sostegno al tessuto produttivo locale. Nelle province e nelle aree interne, dove l’economia è spesso legata a piccole realtà imprenditoriali e associative, queste misure possono fare la differenza tra resistenza e declino.
Sanità e welfare: servizi anche fuori dalle grandi città
Sanità e welfare restano capitoli centrali della manovra. Il rafforzamento dei Pronto Soccorso, gli investimenti nell’ammodernamento delle strutture sanitarie, il sostegno alla locazione e alle RSA rispondono a una domanda di servizi che arriva con forza dai territori meno urbanizzati.
Negli ultimi anni, il tema della sanità territoriale è tornato al centro del dibattito pubblico, anche alla luce delle difficoltà emerse durante la pandemia. Garantire servizi di qualità fuori dalle grandi città significa contrastare le disuguaglianze e ridare fiducia alle comunità locali.
Trasporti, ambiente e sicurezza: qualità della vita come priorità
Accanto ai grandi capitoli di spesa, il Bilancio destina risorse importanti al trasporto pubblico, alla sicurezza urbana, all’ambiente e al risanamento delle ATER. Interventi che, pur meno visibili nel dibattito politico nazionale, incidono profondamente sulla qualità della vita.
Per molti Comuni, soprattutto nelle aree interne, il miglioramento dei collegamenti e la manutenzione del patrimonio abitativo pubblico sono condizioni essenziali per contrastare lo spopolamento e attrarre nuove famiglie.
Una visione che guarda ai territori
La narrazione che accompagna questa manovra è quella di una politica che torna ad ascoltare i territori e a costruire risposte insieme alle istituzioni locali. Un approccio che, secondo Flavio Cera, si fonda sulla presenza costante nei Comuni e sul rispetto dei ruoli istituzionali.
Dopo anni segnati da emergenze finanziarie e da una gestione spesso centralizzata, il Bilancio della Regione Lazio prova a rilanciare una visione di sviluppo equilibrato, in cui le aree interne non siano più periferia ma parte integrante della strategia regionale.
La vera sfida, ora, sarà tradurre le risorse in cantieri, servizi e opportunità concrete. I numeri del Bilancio indicano una direzione chiara; la capacità amministrativa e il rapporto con i territori determineranno il successo della manovra.
Se l’obiettivo è davvero quello di ridurre le distanze tra centro e periferia, tra grandi città e piccoli Comuni, il Bilancio appena approvato rappresenta un banco di prova decisivo.
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