8:28 am, 23 Dicembre 25 calendario

🌐 Addio alle sigarette con il metodo auricolare Zuffante

Di: Redazione Metrotoday
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La riflessologia auricolare emerge nel dibattito su come dire addio alle sigarette tra approcci tradizionali e alternative naturali. Il naturopata Stefano Zuffante, custode di un metodo ereditato dal padre Calogero, racconta l’evoluzione di una pratica che promette di aiutare i fumatori a smettere stimolando “punti auricolari” con tecniche non invasive, in un contesto in cui la scienza classica resta cauta ma l’interesse per soluzioni complementari cresce.

Una promessa “naturale” contro un vizio radicato

📌 Dire addio alle sigarette è una delle sfide più difficili per chi coltiva la dipendenza da nicotina: il tabagismo è responsabile di milioni di decessi ogni anno e di un pesante carico di malattie cardiovascolari, respiratorie e tumorali. In Italia — come nel resto del mondo — ogni anno centinaia di migliaia di persone cercano di smettere, sperimentando approcci che spaziano dalle terapie farmacologiche classiche (come cerotti alla nicotina o farmaci specifici) a tecniche alternative che promettono sollievo dall’astinenza e dal desiderio di fumare.

Tra queste tecniche spicca la riflessologia auricolare, o auricoloterapia, secondo cui alcune aree dell’orecchio corrisponderebbero a funzioni del sistema nervoso o a centri associati alla dipendenza. Per alcuni operatori del settore la stimolazione di tali punti può favorire la produzione di endorfine o alterare la percezione della necessità di nicotina, riducendo così i sintomi di crisi da astinenza e facilitando la cessazione del consumo di tabacco.

Il “Metodo Zuffante”

Al centro di questo approccio in Italia c’è la figura del naturopata Stefano Zuffante, che prosegue l’opera iniziata da suo padre, il dottor Calogero Zuffante, negli anni Settanta. A Clusone, in provincia di Bergamo, il Metodo Zuffante® si basa sulla stimolazione di un punto specifico dell’orecchio definito “punto Zuffante”, tramite infrarossi ed elettrostimolazione, per indurre una sensazione di benessere e ridurre la necessità di nicotina in una singola seduta.

La storia di questo metodo è lunga quasi mezzo secolo: nato nel 1978 quando il padre di Stefano, un medico anestesista e rianimatore con esperienza anche nelle tecniche complementari, cominciò a esplorare l’uso dell’auricoloterapia per contrastare la dipendenza da fumo, il metodo si è evoluto attraverso anni di pratica e passaparola. Negli anni ’80 Calogero Zuffante fu tra i primi a creare un centro antifumo all’interno di un ospedale pubblico, segnando una delle prime sperimentazioni italiane di tecniche naturali applicate alla disassuefazione dal tabacco.

Oggi Stefano Zuffante continua il lavoro del padre nel suo studio privato, affermando che una singola seduta è in grado di aiutare la maggior parte dei fumatori a superare l’astinenza acuta, con percentuali di successo molto elevate secondo le statistiche raccolte nel corso degli anni.

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Tra scetticismo e testimonianze: il dibattito scientifico

Nonostante l’esperienza riportata da chi propone tali pratiche e le numerose testimonianze di persone che si dicono soddisfatte, la comunità scientifica mantiene una certa prudenza. Studi clinici sull’auricoloterapia o sull’agopuntura auricolare applicata alla cessazione del fumo mostrano risultati contrastanti. Alcune ricerche indicano che, pur migliorando il benessere generale e riducendo la severità dei sintomi di astinenza, questa tecnica difficilmente produce tassi di astinenza superiori alle terapie standard se utilizzata da sola. In alcuni trial l’acupuntura auricolare non ha dimostrato una efficacia significativamente maggiore rispetto a punti di controllo fittizi, suggerendo che l’effetto potrebbe non dipendere dalla precisione della stimolazione stessa.

Altre ricerche, soprattutto quelle che combinano auricoloterapia con terapie convenzionali come la terapia sostitutiva con nicotina o il counseling comportamentale, mostrano che la combinazione può incrementare il tasso di successo rispetto alle sole terapie classiche. Tuttavia, questi risultati sono spesso preliminari e richiedono conferme più solide in studi controllati su larga scala.

Storie di chi ha provato e nuovo interesse per approcci alternativi

Nel corso degli anni sono molte le storie individuali di ex fumatori che attribuiscono la loro rinuncia alle sigarette a sedute di auricoloterapia o ad altre tecniche olistiche. Per alcuni, la stimolazione auricolare ha rappresentato la svolta psicologica oltre che fisiologica nel percorso di disintossicazione. Per altri, invece, l’esperienza si è rivelata un supporto marginale accanto ad altri strumenti come counseling motivazionale, cerotti alla nicotina o cambiamenti comportamentali profondi.

Parallelamente a queste pratiche, il panorama delle tecniche per smettere di fumare si è ampliato con nuovi strumenti: da programmi digitali e app di sostegno comportamentale a tecnologie laser che agiscono su punti riflessi dell’orecchio senza uso di aghi, fino a protocolli di agopuntura combinata con pressione o semi auricolari. Queste varianti derivano dalla medesima idea di fondo secondo cui l’orecchio rappresenta una “mappa” del sistema nervoso e può essere usato per influenzare stati di dipendenza e ansia.

Il valore della volontà personale

Una costante in tutte le narrazioni — sia nei resoconti di chi propone il Metodo Zuffante sia nelle testimonianze personali raccolte tra ex fumatori — è la componente psicologica e motivazionale della rinuncia al fumo. Anche i sostenitori delle tecniche alternative sottolineano che nessun metodo può essere considerato “miracoloso”: il percorso di rinuncia richiede impegno, consapevolezza e spesso un supporto multidimensionale che combina aspetti fisici, emotivi e comportamentali.

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La riflessologia auricolare e il Metodo Zuffante® rappresentano un esempio significativo di come approcci naturali e complementari si inseriscano nel più ampio ventaglio di strategie a disposizione di chi vuole smettere di fumare. Queste tecniche stimolano interesse e curiosità in una parte crescente della popolazione che cerca alternative o integrazioni alle terapie convenzionali, pur in un contesto in cui la ricerca scientifica richiede evidenze più solide per poterle raccomandare come trattamenti standard.

In un panorama così complesso, la sfida di dire addio alle sigarette rimane profondamente personale: la combinazione di tecniche innovative, sostegno professionale e determinazione individuale — più di ogni singola metodologia — può fare la differenza nella battaglia contro una delle dipendenze più diffuse e insidiose della nostra epoca.

23 Dicembre 2025 ( modificato il 21 Dicembre 2025 | 17:38 )
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