🌐 “STELLA DI QUARTIERE”, LA PIZZA DI NATALE NAPOLETANA
In una stagione dell’anno in cui le tradizioni culinarie si intrecciano con la voglia di festa e con i sapori autentici che evocano ricordi familiari, lo chef–pizzaiolo Ciro Di Maio porta a Brescia un pezzo di Natale napoletano. Con la sua nuova creazione, battezzata “Stella di Quartiere”, Di Maio reinventa la storica pizza di scarola, piatto simbolico della Vigilia di Natale partenopea, trasformandola in un’esperienza contemporanea e inclusiva per gli amanti della pizza e della cucina verace.
La “Stella di Quartiere” nasce dall’incontro tra memoria e territorio: il riferimento è alla pizza di scarola, piatto rustico e carico di significato nella cultura gastronomica napoletana. Tradizionalmente consumato la sera della Vigilia, quando – secondo l’antica usanza – si osservava il magro prima del banchetto natalizio, questo piatto riunisce sapori intensi e contrastanti: l’amaro della scarola riccia, il dolce dell’uvetta e dei pinoli, il sapore deciso delle olive e delle alici.
In San Ciro, il locale di via Sorbanella a Brescia fondato e diretto da Di Maio, questa tradizione si evolve attraverso una pizza che mantiene i valori identitari del piatto originale, ma li reinterpreta per il palato moderno e la convivialità tipica delle feste. Gli ingredienti – scarola stufata, alici saporite, olive nere, uvetta dorata, pinoli tostati e un filo di olio extravergine con peperoncino fresco – convergono in un equilibrio sorprendente: un gusto che è semplice ma ricco di storia.
«Negli ultimi anni ho capito quanto sia importante ascoltare davvero le persone che entrano in pizzeria», ha detto Di Maio presentando la sua creazione. «Le abitudini alimentari stanno cambiando e credo che un pizzaiolo debba essere capace di rispettarle senza snaturare la tradizione». Per questo motivo la “Stella di Quartiere” è disponibile anche in versione vegetariana, priva di alici ma fedele nei profumi e nell’anima, affinché nessuno si senta escluso da questa esperienza di gusto.
Dalla cucina napoletana alle tavole bresciane
La decisione di proporre un piatto così radicato nella cultura partenopea in una città come Brescia non è casuale. Per Di Maio, la cucina è soprattutto un linguaggio di narrazione e condivisione. Nato a Frattamaggiore, nel Napoletano, nel 1990, Di Maio ha portato con sé la passione per i sapori della sua terra, adattandoli al contesto lombardo ma senza perdere autenticità. L’esperienza professionale è iniziata molto presto: dopo gli studi all’Istituto Alberghiero, lasciati per lavorare in cucina, è approdato nel 2015 in Lombardia come pizzaiolo e, nel tempo, ha trasformato quella che era una pizzeria in difficoltà nell’odierno locale San Ciro, punto di riferimento per la pizza verace e la cucina di qualità.
Oggi San Ciro impiega una quindicina di persone e si distingue oltre che per la pizza – con impasti studiati quotidianamente in base all’umidità dell’aria e ingredienti Dop e Igp come mozzarella di bufala campana e pomodorini del Piennolo – anche per un menù alla carta di alta cucina che intreccia tradizione napoletana e creatività contemporanea.
Tradizione, inclusività e convivialità
📌 La Stella di Quartiere incarna un principio fondamentale per Di Maio: la cucina deve unire, non dividere. Creare una versione vegetariana della pizza natalizia non è solo una risposta alle esigenze alimentari moderne, ma un gesto inclusivo che amplia l’accesso alla tradizione culinaria, permettendo a ogni commensale di condividerne i sapori senza rinunce.
Nel raccontare il suo rapporto con la pizza di scarola, lo chef sottolinea un elemento affettivo: «Per me la pizza di scarola è molto più di una ricetta: è un pezzo della mia storia», ha spiegato. Nelle sue parole risuona il profumo della cucina di casa, quella che riempiva i vicoli di Napoli la sera della Vigilia, segnando l’inizio delle feste. Portare questa esperienza a Brescia, in un locale che oggi è anche luogo di incontro per sportivi, artisti e famiglie, significa condividere un ricordo, un’emozione e offrire un nuovo modo di vivere la cucina, sospeso tra verità storica e innovazione.
Tra memoria e innovazione: la pizza come ponte culturale
La pizza, come piatto, è un simbolo mondiale della cucina italiana. Ma nelle sue variazioni regionali – dalla classica margherita alla ripiena di scarola – risiede la ricchezza delle tradizioni locali. La pizza di scarola racconta una storia di magro, festa e famiglia, legata alle abitudini contadine e urbane di Napoli, dove ingredienti semplici e accessibili si trasformavano in occasioni di abbondanza e convivialità. Questo racconto millenario si sposa oggi con una visione contemporanea che riconosce l’importanza di preservare il patrimonio gastronomico senza ignorare le esigenze nutrizionali e culturali delle nuove generazioni.
Portata sulle tavole bresciane nel cuore delle festività natalizie, la Stella di Quartiere rispecchia esattamente questo spirito: un ponte tra nord e sud, tra radici profonde e apertura verso nuove frontiere del gusto. Per i clienti di San Ciro, e per chi si avventura a provarla, non si tratta solo di assaporare un piatto – è l’opportunità di riscoprire una tradizione napoletana in una veste nuova, capace di parlare a tutti e di trasformare un semplice pasto in un’esperienza di festa.
Un Natale di sapori e comunità
In un Paese dove le differenze regionali spesso segnano spaccati culinari netti, iniziative come quella di Ciro Di Maio mostrano come la cucina possa raccontare storie, unire persone e creare comunità. La pizza di Natale proposta a Brescia non è una semplice novità di menù: è il segno tangibile di un patrimonio culturale che continua a vivere, evolversi e adattarsi, restando al tempo stesso fedele alle proprie origini.
© RIPRODUZIONE RISERVATA








