7:39 am, 22 Dicembre 25 calendario

🌐 Il Monte Bianco si ridimensiona a 4.807,3 metri

Di: Redazione Metrotoday
condividi
Il Monte Bianco nuova altezza è stata ufficialmente misurata a 4.807,3 metri, un valore inferiore alle tradizionali 4.810 metri dei libri di geografia. La variazione non è solo un dato topografico, ma un simbolo delle trasformazioni ambientali in atto sulle Alpi, con implicazioni per alpinismo, turismo e scienza.

📌 Per generazioni, la cima del Monte Bianco — la montagna più alta d’Europa occidentale — è stata fissata idealmente sui 4.810 metri di altitudine. Un riferimento scolastico, un mito per gli alpinisti e un punto di orgoglio territoriale per Italia e Francia. Oggi, grazie alle più recenti misurazioni scientifiche italo-francesi, quel numero cambia: la sommità del gigante alpino è stata misurata in 4.807,3 metri sopra il livello del mare. Una differenza di pochi metri sulla carta, ma dal forte valore simbolico, che racconta non soltanto la precisione degli strumenti moderni, ma anche le trasformazioni climatiche che modellano le vette stesse.

https://www.muchbetteradventures.com/magazine/content/images/2022/05/mont-blanc.jpg

Una misurazione che parla di clima 

La nuova quota non nasce da una semplice curiosità di geografi, ma da una missione scientifica condotta dalla Fondazione Montagna Sicura di Courmayeur in collaborazione con il Laboratoire EDYTEM dell’Université de Savoie Mont-Blanc. Tecnologie come droni ad alta precisione, LiDAR (rilevamento da remoto) e georadar hanno permesso di mappare con dettagli senza precedenti la cima e lo spessore della calotta glaciale — una coltre di ghiaccio che, secondo le rilevazioni, varia tra i 20 e i 25 metri di spessore.

Il risultato, definito come “stato zero” della vetta, rappresenta un punto di partenza per monitorare le variazioni future. È però evidente che lo stato del ghiaccio e della neve sulla sommità, influenzato da temperature, precipitazioni e venti, cambia nel tempo, rendendo l’altezza variabile da una rilevazione all’altra.

Misurazioni, ghiaccio e vento

Le misure periodiche del Monte Bianco non sono una novità: geometri specializzati si recano sul tetto d’Europa ogni due anni per registrare la quota con crescente precisione. Archivi di dati mostrano come la cima abbia oscillato più volte nel corso degli ultimi decenni. Nel 2007, ad esempio, la montagna era stata misurata a 4.810,90 metri, valore tra i più alti mai registrati; le misurazioni successive avevano già rivelato un trend di lieve diminuzione, con quote come 4.807,81 metri nel 2021.

Queste fluttuazioni sono influenzate da vari fattori: l’accumulo di neve, i venti forti che “raschiano” la superficie, e le variazioni di precipitazioni estive e invernali. Alcuni esperti sottolineano che, se si rimuovessero completamente le coperture di ghiaccio e neve, la roccia viva del monte arriverebbe a circa 4.792 metri.

Per gli alpinisti e gli appassionati, una diminuzione di pochi metri può sembrare un dettaglio, ma in realtà racconta di una montagna “viva”, che risponde non solo alla fisica della gravità ma anche alle condizioni ambientali. La variazione d’altezza non è necessariamente lineare o monotona: è piuttosto un indicatore delle condizioni climatiche, della quantità di neve caduta e della forza degli agenti atmosferici nel modellare la cima.

L’effetto del cambiamento climatico sulle montagne è ampiamente documentato: i ghiacciai alpini hanno perso una parte significativa del loro volume negli ultimi decenni, con conseguenze visibili sui paesaggi, sui corsi d’acqua e sulle attività umane che vivono di montagna. La riduzione della quota della neve e del ghiaccio in cima al Monte Bianco si inserisce in questo contesto, riflettendo la diminuzione dei “ghiacci eterni” delle Alte Vie Alpen.

https://frenchmoments.eu/wp-content/uploads/2012/11/Chamonix-Mont-Blanc-Featured-Image-web-copyright-French-Moments.jpg

La notizia della nuova altezza ha suscitato reazioni variegate. Per gli studiosi, la misurazione rappresenta un importante strumento per comprendere le dinamiche ambientali ad alta quota. Il monitoraggio continuo dei cambiamenti di quota permette ai climatologi di affinare modelli sul comportamento dei ghiacciai e delle nevi, e di prevedere gli effetti delle variazioni climatiche sulle regioni alpine.

Per la comunità alpinistica internazionale, la cima del Monte Bianco — seppure di pochi metri “più bassa” rispetto alle misurazioni storiche — resta una delle sfide più affascinanti e riconosciute al mondo. Ogni anno migliaia di scalatori provenienti da tutto il globo si cimentano nell’ascesa alla vetta, attirando attenzione e turismo nei due versanti, italiano e francese.

A livello locale, la nuova quota si intreccia con iniziative di promozione del territorio, dal turismo sostenibile alle infrastrutture di montagna che offrono nuove prospettive panoramiche, come funivie e telecabine recentemente inaugurate o rinnovate, in grado di portare i visitatori sempre più vicini alle alte quote alpine.

Un mondo in trasformazione

La storia recente del Monte Bianco, nella sua nuova altezza di 4.807,3 metri, è più di un semplice aggiornamento topografico: è un indicatore di come il nostro pianeta risponda alle variazioni climatiche e ambientali, anche ai livelli più estremi. Le montagne, percepite spesso come eterne e immutabili, rivelano invece una dinamica sottile e complessa, fatta di equilibrio tra ghiaccio, neve, roccia e clima.

In un’epoca in cui la conoscenza scientifica è sempre più fine e integrata, eventi come questo invitano a guardare alle montagne non soltanto come a mete da conquistare, ma come materiali testimoni delle trasformazioni della Terra, da interpretare con rigore e rispetto.

22 Dicembre 2025 ( modificato il 21 Dicembre 2025 | 17:44 )
© RIPRODUZIONE RISERVATA