8:06 am, 21 Dicembre 25 calendario

🌐 Nonna morta su volo EasyJet: shock e polemiche

Di: Redazione Metrotoday
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Un volo EasyJet bloccato prima del decollo dopo che una famiglia britannica ha imbarcato un’89enne apparentemente già deceduta ha scatenato accuse, smentite e riflessioni su procedure di sicurezza, costi di rimpatrio e gestione dei viaggiatori anziani. L’episodio surreale ha ritardato il volo, provocato indignazione tra i passeggeri e acceso il dibattito sui confini tra assistenza e responsabilità.

È una scena che sembra uscita da una commedia nera, eppure è realtà: un volo EasyJet da Malaga a Londra Gatwick è stato fermato nel dicembre 2025 dopo che alcuni passeggeri hanno denunciato che una donna anziana, seduta in sedia a rotelle, sembrava già morta al momento dell’imbarco. La vicenda ha fatto rapidamente il giro dei social e delle redazioni, sollevando una serie di interrogativi sulle procedure aeroportuali, sull’etica familiare e sulla gestione dei passeggeri più fragili.

L’imbarco surreale e l’allarme dei passeggeri

📌 Secondo numerose testimonianze raccolte a bordo e sui social, l’anziana donna britannica, di circa 89 anni, è stata spinta attraverso il gate dell’aeroporto di Malaga da cinque familiari, apparentemente in sedia a rotelle, diretta verso il volo EasyJet con destinazione Londra. I presenti raccontano che la signora appariva immobile, priva di qualsiasi reazione, tanto da suscitare subito sospetti fra altri passeggeri.

Alcuni viaggiatori hanno dichiarato che i familiari raccontavano al personale di terra che la donna era “solo stanca” o “si era addormentata”, forse nel tentativo di mascherare una condizione reale e preoccupante. A un certo punto una voce – non confermata ufficialmente – ha persino affermato che qualcuno del gruppo avrebbe detto “va bene, siamo medici”, pur senza prove documentate a supporto.

Più tardi, mentre l’aereo si preparava al decollo e stava taxiando verso la pista, l’equipaggio ha iniziato a nutrire seri dubbi sullo stato di salute dell’anziana. In base alle ricostruzioni, è stata data la priorità alla sicurezza del volo: l’aereo è stato così riportato al gate e sono stati chiamati i paramedici, che hanno constatato il decesso a bordo poco prima della partenza.

Versioni contrastanti

Le reazioni sono state immediate e contrastanti. Mentre alcuni passeggeri hanno espresso sconcerto e indignazione sui social network – con filmati e fotografie che hanno alimentato il dibattito – EasyJet ha smentito di aver consapevolmente permesso a una persona deceduta di salire sull’aereo. Secondo la compagnia, l’anziana era viva al momento dell’imbarco e in possesso di un certificato medico che ne attestava l’idoneità a volare. Solo successivamente il personale di bordo ha realizzato che serviva assistenza medica urgente, con il tragico epilogo.

La compagnia ha sottolineato che la sicurezza e il benessere di tutti i passeggeri sono la priorità assoluta e ha espresso il proprio cordoglio alla famiglia per quanto accaduto. Non è chiaro al momento come la situazione proseguirà a livello legale o se saranno avviate indagini ufficiali da parte delle autorità aeroportuali o della polizia. 

Le reazioni dei viaggiatori

Il caso ha avuto delle ripercussioni immediate per tutti i viaggiatori a bordo del volo EasyJet interessato. Il velivolo è rimasto fermo al terminal per diverse ore mentre si svolgevano accertamenti e i passeggeri venivano riprotetti su altri voli. Alcuni hanno raccontato di aver dovuto attendere fino a 12 ore prima di poter ripartire, con inevitabili disagi, soprattutto in prossimità del periodo festivo.

Sui social media, la vicenda ha diviso l’opinione pubblica: c’è chi ha criticato aspramente la famiglia per presunti tentativi di eludere le regole di trasporto per salme, e chi ha espresso empatia per un gruppo probabilmente travolto da un dolore immenso. Altri ancora hanno messo sotto accusa la compagnia aerea, ritenendo che qualcosa nelle procedure di controllo abbia fallito.

Un “Weekend con il morto” 

Il paragone con la celebre commedia nera “Weekend con il morto” è stato fatto da diversi commentatori per la surreale sequenza di eventi: l’idea che una salma possa essere spinta a bordo di un aereo come se fosse solo una persona addormentata sembra incredibile, eppure è esattamente la ricostruzione che ha galvanizzato i social e i titoli internazionali.

In genere, il trasporto di una persona deceduta avviene con procedure ben precise, che impongono l’uso di bare appropriate e certificazioni ufficiali, e spesso mediante voli cargo per il rimpatrio. Il costo di tali operazioni può superare diverse migliaia di sterline, spingendo alcune famiglie a ricercare soluzioni alternative – anche se in questo caso non è chiaro se vi sia stata un’intenzione deliberata o semplice confusione in un momento di forte stress emotivo.

I punti critici

La normativa sul trasporto aereo stabilisce chiaramente che i passeggeri devono presentarsi in condizioni tali da non porre rischio a sé stessi o agli altri. In presenza di gravi problemi di salute o incapacità di movimento autonomo, sono necessari certificati medici più dettagliati e spesso l’assistenza di personale specializzato. Nel caso di decesso, le regole sono ancora più stringenti, richiedendo la gestione della salma secondo specifiche procedure di sicurezza e sanitarie.

La sconcertante domanda che molti si sono posti è come sia stato possibile che una persona apparentemente priva di segni vitali sia stata lasciata salire a bordo. Gli investigatori – se verranno attivati – dovranno valutare i punti di contatto tra dichiarazioni della famiglia, personale di terra, certificati medici e ruolo dell’equipaggio. Le risposte potrebbero portare a modifiche nelle procedure o almeno a una revisione delle responsabilità in casi estremi come questo.

Al centro di questa vicenda c’è anche una riflessione più profonda sulla fragilità umana e sulla gestione della morte lontano da casa. Viviamo in un tempo in cui le famiglie spesso affrontano problemi logistici e finanziari per rimpatriare i propri cari deceduti, con costi elevati e procedure burocratiche complesse. Questo contesto sociale non giustifica comportamenti scorretti, ma aiuta a comprendere le pressioni che possono spingere le persone a tentare soluzioni estreme.

Al tempo stesso, l’accaduto pone una questione etica: fino a che punto la compassione verso una famiglia in lutto può o deve influenzare le pratiche di controllo aeroportuale? E come bilanciare sicurezza, rispetto della legge e umanità? Non esistono risposte semplici, ma è evidente che episodi di questo tipo lasciano una traccia duratura nella memoria collettiva di chi viaggia.

Un evento surreale, dalle conseguenze reali

La vicenda della nonna morta su un volo EasyJet è un episodio che ha dell’incredibile, ma – al di là dell’ironia involontaria – presenta notevoli implicazioni pratiche e umane. Ha evidenziato potenziali lacune nelle procedure di screening sanitario, ha provocato disagi significativi per centinaia di passeggeri e ha sollevato questioni etiche complesse circa la gestione della morte in viaggio.

In un mondo globalizzato dove le persone viaggiano sempre più frequentemente e dove la popolazione in età avanzata è in aumento, la necessità di procedure chiare, umane e sicure non è mai stata così urgente. 

21 Dicembre 2025
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