🌐 Caso Epstein: pubblicate file e foto, 1.200 vittime identificate
📌 In una delle tappe più attese e controverse nella lunga storia giudiziaria e mediatica del caso Jeffrey Epstein, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha dato avvio alla pubblicazione della prima tranche dei cosiddetti “Epstein files”, una gigantesca raccolta di documenti relativi alle indagini sul finanziere condannato per traffico di minori e abusi sessuali, morto suicida in carcere nel 2019. La divulgazione segue l’adozione di una legge speciale di trasparenza che obbliga l’esecutivo a rendere pubblici i materiali, ma il rilascio è già al centro di dispute per le pesanti censure, le omissioni e i limiti tecnici che rischiano di offuscare la tanto attesa verità sui fatti.
Una “biblioteca digitale” di migliaia di documenti
I file pubblicati — ospitati su un portale ufficiale del Dipartimento di Giustizia — comprendono migliaia di pagine di atti giudiziari, e documenti legati a procedimenti civili e penali, una lunga rubrica telefonica, registrazioni e centinaia di fotografie inedite. Tra queste spiccano immagini che ritraggono Epstein con la sua complice Ghislaine Maxwell e, in alcuni casi, figure pubbliche internazionali, sebbene i contesti siano quasi sempre oscurati o privi di spiegazione.
Secondo le autorità americane, il processo di revisione dei documenti ha portato all’identificazione di oltre 1.200 vittime o familiari di persone abusate da Epstein o dalla sua rete criminale. Tuttavia, per proteggere le vittime e rispettare norme sulla privacy, i loro nomi sono stati oscurati in gran parte dei materiali diffusi.
Il Dipartimento definisce i materiali pubblicati una sorta di “biblioteca Epstein”, suddivisa in categorie che includono registri giudiziari, documenti resi pubblici ai sensi della legge federale e materiale proveniente da commissioni di sorveglianza della Camera dei Rappresentanti.
Tra le foto pubblicate emergono immagini che ritraggono l’ex presidente americano Bill Clinton in varie situazioni sociali con Epstein e Maxwell, inclusa una in una vasca idromassaggio, nonché scatti che mostrano Michael Jackson, Mick Jagger e altri volti noti della cultura pop e dell’imprenditoria. In molti casi i volti di altre persone sono oscurati, ma la presenza di figure al centro dell’attenzione pubblica ha già riacceso dibattiti e speculazioni.
Le reazioni non si sono fatte attendere: i portavoce delle persone raffigurate nelle immagini e nelle vicinanze di Epstein hanno spesso chiarito che la presenza nei documenti non implica alcuna accusa di reato, e che molte delle fotografie sono di natura sociale o pubblica.
Un rilascio “parziale” ….
La pubblicazione è avvenuta in ottemperanza al **Epstein Files Transparency Act — una legge approvata dal Congresso e firmata dall’allora presidente Donald Trump — che imponeva una scadenza per la divulgazione dei documenti. Tuttavia, il Dipartimento di Giustizia ha reso noto che si tratta di una prima fase di rilascio, con altre tranche previste nelle settimane successive.
Politici di entrambi gli schieramenti negli Stati Uniti hanno criticato il modo in cui i file sono stati resi pubblici: secondo molti critici, la concentrazione di pagine pesantemente redatte, omissioni sostanziali e strumenti di ricerca poco funzionali ostacolano l’effettiva trasparenza richiesta dalla legge. Alcuni esponenti democratici hanno addirittura minacciato azioni contro l’attorney general responsabile della supervisione della pubblicazione se non saranno forniti chiarimenti sui criteri adottati nei redazionali.
Le vittime al centro della disputa
Per molte vittime e gruppi di sostegno alle persone abusate, la pubblicazione dei file rappresenta una tappa significativa nella lunga battaglia per ottenere giustizia — ma di pari passo una fonte di frustrazione: le censure e la forma in cui i documenti sono stati offerti al pubblico sono state giudicate insufficienti da survivor e avvocati, che rivendicano un’esposizione più completa e non edulcorata della documentazione investigativa.
Alcuni materiali diffusi rivelano anche dettagli di reclami e denunce formulate contro Epstein fin dagli anni ’90, tra cui un rapporto del 1996 che, secondo alcuni attivisti, avrebbe potuto cambiare il corso degli eventi se fosse stato affrontato con maggior rigore all’epoca.
Il rilascio dei file di Epstein arriva in un momento in cui la memoria collettiva degli abusi sessuali di potere rimane viva in molte società occidentali, dopo decenni di scandali simili in ambito religioso, sportivo e politico. Il caso Epstein stesso ha rappresentato, fin dal suo primo arresto nel 2019, un simbolo della difficoltà delle istituzioni di fare i conti con reti criminali che intrecciano traffico di minori, denaro e relazioni con figure potenti.
La custodia dei file, il modo in cui sono stati rivelati e le reazioni che ne sono seguite aggiungono un capitolo nuovo e controverso a questa vicenda: da una parte c’è chi chiede trasparenza totale e responsabilità istituzionale; dall’altra vi sono preoccupazioni genuine per la protezione delle vittime e delle loro famiglie. La pubblicazione — incompleta e criticata — riflette questo equilibrio difficile.
Il futuro della trasparenza e della giustizia
Il Dipartimento di Giustizia ha assicurato che ulteriori materiali saranno messi online e che la revisione è un processo continuo che dovrà bilanciare trasparenza e tutela delle vittime. I legislatori statunitensi stanno già preparando audizioni e possibili interventi per valutare l’adempimento della legge e definire nuovi criteri di accesso pubblico.
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