Dopo oltre 60 anni, grazie alla collaborazione internazionale tra il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, la Homeland Security Investigations e l’Ufficio del Procuratore di New York, una rara statuetta in bronzo raffigurante un guerriero etrusco torna al Museo Civico Archeologico di Bologna, recuperata dagli Stati Uniti e restituita per la fruizione pubblica.

Una pagina storica e simbolica si scrive il 19 dicembre 2025 nella Sala Conferenze del Museo Civico Archeologico di Bologna: dopo più di sei decenni, una preziosa statuetta in bronzo raffigurante un guerriero etrusco, sottratta nel 1963, torna finalmente alla sua sede originaria. La cerimonia di riconsegna ha visto la partecipazione delle principali autorità civili e militari della provincia, sottolineando il valore culturale, storico e simbolico del recupero.
Il manufatto, frutto di scavi archeologici etruschi e di straordinaria rarità, era scomparso il 30 ottobre 1963, in circostanze che all’epoca sembrarono inspiegabili. Solo oggi, grazie a un intenso lavoro investigativo che ha attraversato confini e decenni, la statuetta ha potuto fare ritorno a Bologna, consentendo al pubblico di ammirare nuovamente un pezzo importante della storia antica dell’Italia centrale.
Un recupero frutto della cooperazione internazionale
📌 Il ritrovamento e la restituzione del bronzo sono stati resi possibili grazie a un’articolata rete di collaborazione tra istituzioni italiane e straniere. In particolare, il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) ha coordinato l’operazione, lavorando a stretto contatto con la Homeland Security Investigations e con l’ufficio del Procuratore Distrettuale di New York. Le autorità americane hanno informato i Carabinieri TPC dell’avvenuto recupero del reperto, consentendo di predisporre il rimpatrio verso l’Italia.
Questa operazione rappresenta un esempio lampante di come la cooperazione tra forze dell’ordine internazionali possa contrastare con efficacia i traffici illeciti di beni culturali, spesso gestiti da reti criminali che operano su scala globale. Il traffico di reperti archeologici italiani, purtroppo, non è un fenomeno recente: negli ultimi decenni, centinaia di manufatti etruschi, romani e medievali sono stati sottratti per finire in collezioni private e aste internazionali.
Il contesto criminale: tombaroli e falsi storici
🔎 L’indagine che ha portato al recupero del guerriero etrusco ha evidenziato un modus operandi consolidato nel tempo: bande di tombaroli, spesso legate a criminalità organizzata locale, saccheggiavano siti archeologici selezionati con attenzione, approfittando della scarsa sorveglianza. I reperti venivano poi puliti, restaurati e dotati di documentazioni false sulla provenienza, prima di essere immessi sul mercato internazionale, rivolgendosi a case d’asta e musei compiacenti o inconsapevoli.
Nel caso specifico della statuetta etrusca, gli investigatori hanno dovuto confrontare documentazione storica, foto d’epoca e registri dei musei con i materiali rintracciati negli Stati Uniti, verificando la corrispondenza tra il reperto sottratto e quello recuperato. L’accuratezza dell’analisi ha permesso di sancire con certezza la restituzione al Museo Civico Archeologico di Bologna.
Una testimonianza di resilienza culturale
L’evento non è solo il recupero di un oggetto prezioso, ma anche un simbolo della resilienza del patrimonio culturale italiano. Ogni reperto sottratto rappresenta una perdita non solo materiale, ma anche di identità storica. Riavere indietro un bronzo etrusco significa restituire al pubblico un frammento di memoria collettiva, permettendo ai visitatori di vivere l’esperienza diretta della storia antica.
Le parole del Comandante del Nucleo Carabinieri TPC di Bologna durante la cerimonia hanno sottolineato come la lotta al traffico illecito di beni culturali sia una missione quotidiana, che richiede passione, competenza e collaborazione internazionale. «Ogni reperto recuperato è un successo della cooperazione tra Stati e un passo avanti nella tutela del patrimonio artistico e archeologico italiano», ha dichiarato.
Storia e futuro del guerriero etrusco
Il guerriero etrusco, alto pochi decimetri ma di straordinaria eleganza e precisione, rappresenta un esempio della maestria artigianale dell’epoca, con dettagli che ne evidenziano il ruolo simbolico e militare. Il bronzo appartiene a un gruppo di statuette che testimoniano la diffusione della cultura etrusca nell’Italia centrale, tra arte, rituali e identità civica.
Oggi, il manufatto è di nuovo a disposizione del pubblico nella sala dedicata alle collezioni etrusche del museo. La direttrice del Museo Civico Archeologico di Bologna ha sottolineato l’importanza educativa dell’operazione: «Restituire questo pezzo significa dare ai cittadini e ai visitatori la possibilità di capire meglio la nostra storia, la complessità della nostra cultura e l’importanza della tutela dei beni archeologici».
Eredità e prospettive per la tutela del patrimonio
Il recupero della statuetta etrusca inserisce Bologna in un filone virtuoso di restituzioni internazionali, ricordando che la protezione dei beni culturali è una sfida globale, che richiede aggiornamento normativo, collaborazione tra le istituzioni e sensibilizzazione del pubblico. In un’epoca in cui la circolazione illegale di reperti continua, casi come questo dimostrano che anche i furti più datati possono essere risolti, grazie alla costanza investigativa e alla cooperazione internazionale.

Il ritorno del guerriero etrusco a Bologna non è solo la chiusura di un capitolo di criminalità e saccheggio, ma anche una celebrazione della resilienza culturale e della memoria storica. La collaborazione tra forze dell’ordine italiane e internazionali, unita alla dedizione di studiosi e curatori, ha permesso di restituire alla città e al pubblico un prezioso pezzo della propria identità. Ogni dettaglio della statuetta, dal bronzo lucente alle proporzioni perfette, racconta oggi una storia di perdite, ritrovamenti e rinascita, ricordandoci che la tutela del patrimonio archeologico è un impegno costante che riguarda tutta la collettività.






