8:53 am, 19 Dicembre 25 calendario

🌐 Kyriakou il magnate dell’Egeo compra i giornali di John Elkann

Di: Redazione Metrotoday
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È un nome che in Italia fino a poche settimane fa era noto solo agli addetti ai lavori, ma che sta rapidamente scalando le prime pagine dei quotidiani economici e dei talk show politici: Theodore Kyriakou, magnate greco del business e dei media, è al centro di una trattativa che potrebbe ridisegnare il panorama dell’informazione italiana.

Per anni figura chiave di un impero mediatico e finanziario costruito tra Atene, Londra e New York, Kyriakou è oggi protagonista di un’offensiva strategica che potrebbe portarlo, attraverso il suo Antenna Group, a rilevare il gruppo editoriale GEDI – che comprende testate storiche come La Repubblica, La Stampa, radio nazionali e piattaforme digitali – dalla holding Exor guidata da John Elkann.

Dalle navi ai media

📌  Theodore M. Kyriakou, classe 1974, non è un outsider improvvisato. Figlio di Minos Kyriakou, armatore e fondatore dell’Antenna Group nel 1989, ha ereditato da una delle famiglie più influenti della Grecia una base industriale e finanziaria solida. L’Antenna Group nasce come network televisivo nazionale, ma nel tempo si espande in numerosi paesi e settori, diventando uno dei principali attori europei e globali dei media, con interessi in broadcasting, radio, contenuti digitali, piattaforme streaming e produzioni televisive. 

Kyriakou ha studiato negli Stati Uniti, laureandosi cum laude in Business Internazionale e Fisica alla Georgetown University, dove ha sviluppato una visione internazionale che oggi lo vede parte di consigli di amministrazione di societĂ  finanziarie e tecnologiche, tra cui la Raine Group, e membro di board accademici internazionali.

Alla guida del K Group, conglomerato che aggrega investimenti in media, shipping, real estate, asset management e tecnologia, Kyriakou ha trasformato un’attività locale in un attore globale con presenza in Europa, Nord America e Australia. 

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GEDI nel mirino

La notizia che ha scatenato il dibattito pubblico italiano è arrivata all’inizio di dicembre 2025: Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann, avrebbe avviato trattative in esclusiva con Antenna Group per la cessione del gruppo editoriale GEDI.

GEDI controlla alcune delle testate giornalistiche più lette d’Italia (La Repubblica, La Stampa), le principali radio nazionali (Radio Deejay, Radio Capital e m2o), siti di news e piattaforme digitali come HuffPost. L’offerta di Kyriakou – stimata tra i 120 e i 140 milioni di euro – è comparabile a quella di altri potenziali acquirenti, ma è stata giudicata solida dai vertici di Exor.

Il rischio di una vendita all’estero ha provocato forti reazioni in Italia: le redazioni sono state in agitazione, con scioperi e appelli per tutelare l’indipendenza editoriale e i livelli occupazionali nelle testate storiche. Il governo italiano è intervenuto chiedendo garanzie su pluralismo e salvaguardia dei posti di lavoro.

La stampa sotto i riflettori

🔎 Dalle pagine della stampa italiana emergono diverse preoccupazioni. Alcuni osservatori sottolineano come Kyriakou – soprattutto nel contesto italiano – sia poco conosciuto al grande pubblico, con un passato da imprenditore dei media più consolidato nei Balcani e nei mercati esteri che non nel cuore dell’industria editoriale europea.

Fonti giornalistiche riportano voci di possibili tagli dell’organico di redazione qualora l’operazione andasse in porto, in un settore già duramente provato dai bilanci in rosso e dalla transizione digitale.

Nonostante le rassicurazioni pubbliche sul rispetto delle linee editoriali storiche e sull’importanza di garantire pluralismo e indipendenza, l’incertezza resta alta tra intellettuali, sindacati e istituzioni.

Sky, La7 e altri scenari

L’ambizione di Kyriakou non si limita alle testate di GEDI. Secondo alcune ricostruzioni, il magnate starebbe valutando opportunità anche nel settore televisivo italiano, con uno sguardo rivolto potenzialmente a Sky Italia, la piattaforma satellitare e streaming con difficoltà finanziarie, e con possibilità di sinergie con emittenti come La7.

Questa visione di espansione non è casuale: l’obiettivo di Kyriakou è quello di consolidare la presenza di Antenna Group nei mercati occidentali e rafforzare un network di media che possa competere con gli attori tradizionali globali. Per un gruppo nato in Grecia, il salto verso il centro dell’Europa e del Mediterraneo rappresenta una sfida ambiziosa, che trascende il semplice acquisto di asset editoriali e punta a ridisegnare equilibri e alleanze nel settore dell’informazione e dell’intrattenimento.

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Un profilo controverso ma strategico

L’avventura italiana di Kyriakou è vista da alcuni come l’ingresso di un nuovo player capace di dare slancio alla ristrutturazione di un settore in difficoltà. Per altri, invece, essa porta con sé ombre sul futuro dell’indipendenza dei giornali e sull’influenza di capitali esteri nelle testate nazionali.

In un’epoca in cui i media tradizionali lottano per sopravvivere alla trasformazione digitale e alle nuove piattaforme, l’operazione potrebbe segnare una svolta: non solo per La Repubblica e La Stampa, ma per l’intero ecosistema dell’informazione italiana.

19 Dicembre 2025 ( modificato il 16 Dicembre 2025 | 19:04 )
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