10:08 am, 19 Dicembre 25 calendario

🌐 Rispetto dei figli crescendo: i 7 errori educativi

Di: Redazione Metrotoday
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Il rispetto dei figli non si impone, si costruisce nel tempo. Psicologi, pedagogisti ed educatori concordano: alcune abitudini educative, considerate normali o “tradizionali”, rischiano di minare l’autorevolezza dei genitori. Un’analisi approfondita su cosa evitare per favorire una relazione solida, credibile e duratura con i figli mentre crescono.

C’è una domanda che attraversa le generazioni di genitori, ieri come oggi: perché mio figlio non mi rispetta? Spesso la risposta viene cercata nei cambiamenti sociali, nella tecnologia, nella scuola o nelle amicizie. Più raramente, invece, lo sguardo si posa su ciò che accade dentro le mura di casa, nelle dinamiche quotidiane fatte di parole, gesti e reazioni automatiche. Eppure, secondo molti esperti dell’educazione, il rispetto dei figli crescendo nasce proprio da lì: dal comportamento degli adulti di riferimento.

📌  Negli ultimi anni il dibattito educativo si è arricchito di studi, testimonianze e riflessioni che mettono in discussione modelli autoritari o, all’opposto, eccessivamente permissivi. Il punto di equilibrio è sottile e si costruisce nel tempo. Ciò che emerge con chiarezza è che alcune abitudini educative, tramandate quasi per inerzia culturale, finiscono per erodere la fiducia e l’autorevolezza genitoriale. Abbandonarle non significa “perdere il controllo”, ma guadagnare credibilità.

Urlare per farsi ascoltare

Alzare la voce è spesso la prima reazione davanti a disobbedienza o provocazione. Nel breve periodo può funzionare, ma nel lungo termine insegna ai figli che il potere passa dal volume, non dalla ragione. Crescendo, i ragazzi tendono a replicare lo stesso schema o, al contrario, a ignorarlo del tutto. Il rispetto si indebolisce perché viene associato alla paura, non alla stima.

Minacciare punizioni che non verranno applicate

“Vedrai quando torniamo a casa”, “questa non te la perdono”: frasi comuni che però, se non seguite da conseguenze coerenti, minano la credibilità dell’adulto. I figli imparano presto a riconoscere le minacce vuote. Il risultato è una progressiva perdita di fiducia nell’autorità genitoriale e una relazione basata sulla contrattazione continua.

Non dare il buon esempio

Chiedere rispetto senza praticarlo è una delle contraddizioni più evidenti. Pretendere educazione mentre si risponde in modo aggressivo, imporre regole sull’uso del telefono mentre si è costantemente connessi, esigere sincerità senza esserlo fino in fondo: sono incoerenze che i figli colgono immediatamente. L’autorevolezza, più che dalle parole, nasce dalla coerenza tra ciò che si dice e ciò che si fa.

Sminuire emozioni e problemi

“Non è niente”, “ai miei tempi era peggio”, “stai esagerando”: frasi che intendono rassicurare ma che spesso ottengono l’effetto opposto. Sminuire le emozioni dei figli li porta a chiudersi e a percepire l’adulto come distante o incapace di comprendere. Senza ascolto autentico, il rispetto lascia spazio al silenzio o alla sfida.

Controllare tutto invece di guidare

Un eccesso di controllo può sembrare protezione, ma rischia di diventare soffocante. Monitorare ogni scelta, ogni amicizia, ogni errore impedisce ai figli di sviluppare autonomia e senso di responsabilità. Crescendo, il controllo viene vissuto come sfiducia, e il rispetto si trasforma in opposizione o ribellione.

Cambiare continuamente le regole

Le regole sono necessarie, ma devono essere chiare e stabili. Modificarle in base all’umore o alle circostanze crea confusione e insicurezza. I figli hanno bisogno di confini prevedibili per sentirsi al sicuro. Quando le regole diventano arbitrarie, l’autorità perde solidità e il rispetto si affievolisce.

Non chiedere mai scusa

Ammettere un errore è spesso visto come una perdita di potere. In realtà, è uno dei gesti educativi più forti. Chiedere scusa insegna responsabilità, empatia e rispetto reciproco. I figli che vedono un adulto riconoscere i propri sbagli imparano che l’autorevolezza non è infallibilità, ma onestà.

Un cambiamento che parte dagli adulti

Abbandonare queste abitudini educative non significa rinunciare al ruolo genitoriale, ma ridefinirlo. Negli ultimi decenni il concetto di autorità si è evoluto: non più comando unilaterale, ma relazione basata su fiducia, coerenza e ascolto. Il rispetto dei figli crescendo non nasce da regole rigide o concessioni totali, ma da una presenza adulta capace di guidare senza schiacciare.

Molti genitori raccontano che il vero cambiamento è avvenuto quando hanno smesso di chiedersi “come farmi obbedire” e hanno iniziato a domandarsi “che esempio sto dando?”. È in questo passaggio che la relazione si trasforma e il rispetto diventa reciproco.

Il rispetto come investimento a lungo termine

I risultati di un’educazione basata sull’autorevolezza non sono sempre immediati. Spesso richiedono pazienza, autocritica e la capacità di rimettersi in discussione. Ma nel tempo costruiscono legami più solidi, dialoghi più autentici e una maggiore disponibilità all’ascolto anche nell’adolescenza, la fase più delicata del rapporto genitori-figli.

19 Dicembre 2025 ( modificato il 18 Dicembre 2025 | 21:18 )
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