8:31 am, 19 Dicembre 25 calendario

🌐 La cometa 3I/ATLAS emette raggi X: cosa nasconde

Di: Redazione Metrotoday
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Un oggetto interstellare rivela nuovi segreti mentre attraversa il Sistema Solare

📡 All’inizio del 2025, il cielo sopra la Terra ha spalancato una finestra su qualcosa di straordinario: un oggetto interstellare, battezzato 3I/ATLAS, con caratteristiche tali da catturare l’interesse non solo degli astronomi, ma del mondo intero. Ora, mentre continua il suo viaggio attraverso il Sistema Solare, questo vagabondo cosmico ha regalato una sorpresa ancora più intrigante: l’emissione di raggi X. Questa scoperta, resa possibile da osservazioni con strumenti spaziali di altissima sensibilità, ha acceso un nuovo capitolo nella storia dell’astronomia e delle comete.

La cometa 3I/ATLAS – che segue un’orbita fortemente iperbolica e proviene da ben oltre i confini del nostro Sistema Solare – è solo il terzo oggetto di origine interstellare mai osservato. Dopo il misterioso ‘Oumuamua nel 2017 e la più “standard” cometa Borisov nel 2019, questo visitatore alieno sta offrendo dati senza precedenti che sfidano le nostre categorie tradizionali di piccolo corpo celeste.

Quando la luce diventa rivelazione

🔎 L’osservatorio spaziale europeo XMM-Newton ha recentemente catturato immagini in cui la cometa emette raggi X, un fenomeno raro e significativo. Questo tipo di emissione, che si verifica quando atomi molto energetici interagiscono con particelle cariche o gas estremamente caldi, era già stato visto in alcune comete del Sistema Solare, ma la rilevazione su un oggetto interstellare amplifica immensamente l’importanza di questa osservazione.

La chiave sta nell’interazione tra il materiale della cometa e il vento solare – un fluido di particelle cariche che si irradia dal Sole. Quando queste particelle ad alta energia colpiscono atomi e molecole nella coma (l’atmosfera diffusa di gas e polveri attorno al nucleo cometario), possono causare la emissione di raggi X. Questo meccanismo, noto come scattering elastico e scambio di carica, è stato osservato anche in comete del Sistema Solare, come la famosa cometa Hyakutake negli anni Novanta, ma resta comunque un fenomeno “ad alta tecnologia” della fisica spaziale.

Comet 3I/ATLAS is getting greener and brighter as it approaches Earth, new images reveal

Cosa ci dicono queste emissioni

Il fatto che 3I/ATLAS emetta raggi X indica che possiede una coma estesa e attiva, composta da gas e polveri sufficientemente diffusi da interagire con il vento solare. La struttura e l’intensità di questa emissione possono fornire indizi sulla quantità e il tipo di materiale rilasciato dal nucleo della cometa, nonché sulle condizioni fisiche in cui si è formata nel suo sistema stellare d’origine.

Queste caratteristiche rendono l’oggetto un “campione galattico” estremamente prezioso: studiandone emissioni X, UV, ottiche e infrarosse, gli scienziati possono confrontare le proprietà chimiche e fisiche di un corpo nato altrove con quelle delle comete native del nostro Sistema Solare.

Un osservatorio galattico in movimento

Dalle prime immagini raccolte da vari telescopi terrestri e spaziali, 3I/ATLAS ha mostrato un comportamento dinamico e complesso mentre si avvicinava al Sole. Dal suo avvistamento a luglio 2025, ha sviluppato una coma visibile e un bagliore che è diventato sempre più luminoso, con colorazioni che gli astronomi associano alla sublimazione di molecole come il diatomico carbonio (C₂), responsabile di una tipica tonalità verde-blu.

XMM-Newton detects X-ray emission from comet 3I/ATLAS

Nonostante queste caratteristiche familiari, alcune osservazioni hanno spinto gli scienziati a considerare la sua interazione con la radiazione solare e il vento solare in modo differente rispetto alle comete tradizionali, con emissioni di raggi X che suggeriscono un’attività superficiale intensa e forse variabile.

Cosa significa per la scienza planetaria

Per gli astronomi, ogni oggetto interstellare è una missione spaziale senza astronauti: porta con sé campioni – sotto forma di gas e polveri – di regioni che non si trovano nel nostro quartiere celeste. Questo può includere tracce di elementi e molecole che non si formano facilmente nel disco protoplanetario solare. L’emissione di raggi X, combinata con altri dati spettrali, contribuirà a decifrare la composizione chimica e strutturale del corpo cometario.

Gli strumenti sulla Terra e nello spazio hanno anche rivelato altri componenti come anidride carbonica e idrogeno, nonché la presenza di vapori legati all’acqua, sebbene la quantità e il comportamento di questi composti sembrino variare in modi che non sono del tutto in linea con i modelli standard delle comete del Sistema Solare.

Interstellar comet 3I/ATLAS caught on camera in new images from Hubble Space Telescope and JUICE Jupiter probe

Un pellegrino che racconta storie antiche

Il fatto che 3I/ATLAS provenga da un altro sistema stellare lo rende un archivio naturale di storia cosmica: è la testimonianza diretta della chimica, della fisica e delle condizioni ambientali di stelle e pianeti diversi dal nostro. Le tecnologie moderne – da telescopi ottici come Gemini e Hubble a strumenti spaziali come XMM-Newton – stanno trasformando questo oggetto in una fonte di dati senza precedenti. Space

E mentre la cometa attraversa il Sistema Solare, continuerà a essere monitorata da una rete internazionale di osservatori per comprendere meglio non solo perché sta emettendo raggi X, ma anche cosa questi segnali possano rivelare sul funzionamento delle comete e sugli ambienti da cui provengono.

Oltre l’osservazione

L’interesse pubblico verso 3I/ATLAS è cresciuto rapidamente, alimentato in parte da teorie estreme e speculazioni non scientifiche – alcune persino suggerendo origini artificiali o fenomeni fuori da normali spiegazioni astrofisiche. La comunità scientifica però ribadisce con fermezza che ogni emissione osservata, compresi i raggi X, è compatibile con processi fisici ben noti nella scienza delle comete, pur con caratteristiche uniche per un oggetto interstellare.

Un futuro luminoso… e distante

Nel corso delle prossime settimane e mesi, mentre la cometa si allontana nuovamente nell’oscurità interstellare, gli scienziati continueranno a sfruttare ogni opportunità per raccogliere dati da telescopi sia terrestri che spaziali. Queste osservazioni non solo arricchiscono la nostra comprensione di 3I/ATLAS come emettitore di raggi X, ma aprono nuove prospettive su come gli oggetti provenienti da altre parti della galassia si confrontano con il Sole, il vento solare e gli ambienti dinamici che incontrano lungo il loro viaggio.

19 Dicembre 2025
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