🌐 Esplode in G.B. la Super Influenza H3N2 e la crisi dell’NHS
Nel cuore dell’inverno 2025-26, la cosiddetta “super influenza” sta scuotendo il Regno Unito con un impatto inatteso e travolgente: i ricoveri per influenza hanno raggiunto livelli record per la stagione, scuotendo il servizio sanitario nazionale (NHS) e trasformando un fenomeno sanitario stagionale in una crisi dalle molteplici implicazioni sociali, politiche ed economiche.
📌 Negli ultimi giorni le autorità sanitarie britanniche hanno diffuso dati che descrivono un’ondata di casi influenzali oltre il 55% in più rispetto alla scorsa stagione, con una media di circa 2.660 pazienti al giorno ricoverati per influenza solo in Inghilterra, numeri senza precedenti per questo periodo dell’anno. Questa tempesta perfetta di casi coincide con un clima politico già teso, incertezze sull’adesione vaccinale e le prospettive di scioperi medici nel bel mezzo del picco stagionale.
L’ondata influenzale che non dà tregua
L’influenza stagionale del 2025 non è come quelle a cui la popolazione britannica e europea è abituata. A trainare l’aumento è una variante del virus influenzale A(H3N2), definita “super influenza” o subclade K, che si è diffusa rapidamente in tutto il Paese e ha mostrato una maggiore trasmissibilità rispetto ai ceppi stagionali tipici. A differenza di altre versioni virali, il virus ha subito diverse mutazioni che gli consentono di aggirare in parte le immunità pregresse, rendendo più difficile contenere la diffusione solo con l’immunità collettiva derivante da infezioni o vaccinazioni precedenti.
Le infezioni sono iniziate con settimane di anticipo rispetto al solito in tutta Europa, compresa l’Italia, dove il virus A(H3N2) sottoclade K ha già iniziato la sua circolazione prima dell’inverno medico tradizionale. Ciò — secondo gli epidemiologi — tende ad amplificare la portata dell’epidemia stagionale.
Ospedali sotto pressione
🔎 L’impatto per gli ospedali britannici è stato rapido e severo. Molti reparti di emergenza (A&E) sono sovraffollati e alcune strutture hanno dichiarato incidenti critici, una designazione che indica livelli di domanda tali da compromettere la normale offerta di cure. I pazienti sono stati trattati in spazi di fortuna, a volte nei corridoi o in aree non tradizionali degli ospedali, mentre il personale sanitario cerca di rispondere a una richiesta senza precedenti.
Il problema non riguarda solo i letti disponibili: la carenza di personale, la pressione su ambulanze e servizi di pronto soccorso e il ritorno di misure di controllo delle infezioni, come l’obbligo di mascherine in alcune aree ospedaliere, ricordano per certi versi le difficoltà vissute durante la pandemia da COVID-19.
Vaccini: armi efficaci ma poco usati
Da parte pubblica, gli esperti insistono sulla vaccinazione come mezzo principale per mitigare la diffusione e, soprattutto, la gravità della malattia. Tuttavia, la campagna vaccinale ha incontrato una risposta inferiore alle attese, con coperture particolarmente basse tra personale sanitario e alcune fasce vulnerabili della popolazione britannica.
Secondo i dati più recenti, meno della metà dei lavoratori dell’NHS ha ricevuto il vaccino antinfluenzale gratuito offerto, e milioni di bambini e giovani rimangono non vaccinati nonostante siano tra i vettori più efficaci della diffusione del virus.
Il motivo è da rintracciare in parte nella “fatigue da vaccino” post-pandemia e nella diffusione di sentimenti antivaccinali che hanno eroso la fiducia nel vaccino stagionale, nonostante continui a offrire una protezione significativa contro le forme gravi della malattia.
La politica entra in campo
La “super influenza” non è più solo una questione sanitaria. È diventata un tema politico centrale del dibattito pubblico britannico. Il ministro della Salute, Wes Streeting, ha definito l’attuale ondata influenzale come “la sfida più seria affrontata dall’NHS dopo la pandemia di Covid-19” e ha lanciato un appello ai medici affinché ripensino le loro minacce di sciopero, sottolineando che una protesta di cinque giorni a partire dal 17 dicembre potrebbe mettere ulteriormente in difficoltà il sistema sanitario.
Gli scioperi da parte dei resident doctors — medici neo-specializzati che svolgono funzioni cruciali nelle corsie ospedaliere — rappresentano un elemento di forte tensione: da una parte, i sindacati medici chiedono migliori condizioni di lavoro e retribuzioni più elevate; dall’altra, il governo teme che la riduzione di personale in un momento di massimo bisogno possa comportare conseguenze gravi per i pazienti.
Il leader dell’opposizione e altre forze politiche hanno giudicato inaccettabile che tale protesta si tenga proprio nel mezzo della crisi influenzale, definendo la situazione “sconvolgente” per un Paese che soffre per le pressioni sui servizi sanitari.
La Gran Bretagna non è un caso isolato: anche in Irlanda e in altri Paesi europei si registrano aumenti significativi dei casi influenzali, con ospedali che impongono restrizioni e visitatori controllati nei reparti. In molte aree continentali la diffusione anticipata della variante H3N2 ha spinto le autorità sanitarie a raccomandare vaccinazioni tempestive e misure di igiene respiratoria per rallentare la catena di trasmissione.
A livello europeo, l’ECDC ha già segnalato un aumento dei casi influenzali 3-4 settimane prima del normale picco stagionale, spingendo per una vaccinazione precoce per ridurre l’impatto sui sistemi sanitari.
Le lezioni del passato
La storia epidemiologica britannica insegna che le pandemie e le crisi influenzali possono avere impatti profondi sulla società. L’epidemia di influenza A(H3N2) del 1989-90, ad esempio, causò decine di migliaia di casi gravi e migliaia di decessi, in un’epoca in cui la risposta sanitaria era molto diversa da oggi.
Ciò che sta accadendo nel 2025-26 solleva interrogativi importanti: se la trasmissibilità dei virus respiratori continua a crescere e la copertura vaccinale rimane bassa, i sistemi sanitari europei dovranno prepararsi non solo a rispondere alle stagioni influenzali tradizionali, ma anche a possibili ondate epidemiche più intense e precoci.
La “super influenza” britannica del 2025 si configura come un caso emblematico di salute pubblica, in cui fattori virologici, comportamentali, politici e organizzativi si intrecciano. Il risultato è un servizio sanitario sotto pressione, una popolazione chiamata a proteggersi con strumenti preventivi come la vaccinazione e una comunità internazionale che osserva con attenzione, pronta a trarre insegnamenti per le future stagioni influenzali.
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