9:32 am, 16 Dicembre 25 calendario

🌐  La direttrice del FMI Georgieva elogia l’economia italiana

Di: Redazione Metrotoday
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 La direttrice del Fondo monetario internazionale (FMI), Kristalina Georgieva, loda l’Italia definendola “un’àncora di stabilità in Europa”, elogiando riforme e resilienza economica e invitando il Paese a crescere ancora di più, in un contesto globale di turbolenze e cambiamenti strutturali.

“Brava Italia”. Con queste parole la direttrice del Fondo monetario internazionale (FMI), Kristalina Georgieva, ha voluto rivolgere un elogio formale al nostro Paese, sottolineando il ruolo cruciale che l’economia italiana sta giocando all’interno dell’Unione Europea. È stato un messaggio forte, pronunciato in un’occasione istituzionale — la cena della XVIII Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori d’Italia nel mondo a Villa Madama — che ha catturato l’attenzione dei protagonisti della diplomazia e della politica italiana.

La direttrice dell’FMI ha voluto così sottolineare “l’àncora di stabilità” rappresentata dall’economia italiana in un’Europa che attraversa un periodo di grandi tensioni e incertezze. “Nessun altro Paese in Europa sta facendo bene come voi, ha affermato, esprimendo “ammirazione per il vostro lavoro” e indicando che le riforme recentemente intraprese dal Governo italiano hanno avuto un impatto significativo e positivo.

Un elogio che pesa nel contesto europeo

📌 Le parole di Georgieva arrivano in un momento in cui l’Europa sta cercando una direzione economica e politica più chiara, tra sfide interne e condizioni esterne difficili, come la guerra in Ucraina, tensioni commerciali e un lento ritmo di crescita globale. L’economia mondiale — e con essa anche quella europea — sta facendo “meglio di quanto temevamo, ma peggio di quanto desidereremmo”, ha aggiunto la direttrice dell’FMI, nell’affresco di un quadro globale complesso e incerto.

In questo quadro, l’Italia non solo sopravvive alle turbolenze, ma si distingue per i progressi compiuti, in particolare nella riduzione del deficit, nella gestione del debito e nel contenimento della spesa pubblica. I mercati, secondo Georgieva, guardano con maggiore fiducia al nostro Paese, riflettendosi in costi del debito più contenuti e in una percezione di maggiore solidità rispetto a soli pochi anni fa.

Una resilienza costruita nel tempo

L’economia italiana ha attraversato numerose crisi negli ultimi decenni: dalla lunga recessione post-2008 al drammatico impatto della pandemia di Covid-19, fino alle tensioni dovute alla guerra in Ucraina e all’aumento dell’inflazione. Eppure, in molti casi, l’FMI ha riconosciuto progressi tangibili: ad esempio in passato il Fondo ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita dell’Italia, segnalando un migliore rendimento rispetto ad altre grandi economie europee in alcuni anni recenti.

Georgieva ha ripetuto più volte il concetto di “resilienza”, ovvero la capacità di resistere e adattarsi alle perturbazioni esterne, un tratto che ha definito non solo dell’Italia, ma di molti paesi solidi che hanno continuato a operare nonostante shock economici globali. Tuttavia, la direttrice del Fondo ha anche lanciato un messaggio chiaro: “Brava Italia, ma pedalare”, sottolineando che i progressi devono continuare, soprattutto in termini di crescita economica, investimenti nel lavoro e formazione per i giovani.

Le riforme al centro della fiducia internazionale

🔎 Gran parte del riconoscimento attribuito da Georgieva al nostro Paese è legato alle riforme strutturali portate avanti negli ultimi anni. Sebbene il dettaglio delle misure non sia stato oggetto di un’analisi approfondita nel discorso ufficiale, il riferimento implicito va a politiche di bilancio più rigorose, all’attenzione nel contenimento del deficit e a tentativi di rendere il mercato del lavoro e l’apparato economico più dinamici. Questi sono proprio i tipi di riforme che, secondo gli economisti internazionali, possono sostenere una crescita più duratura e attrarre investimenti esteri.

L’FMI ha spesso messo in guardia i paesi avanzati contro l’eccesso di fiducia nella resilienza: pur apprezzando gli sforzi di politica economica, Georgieva e i suoi collaboratori invitano a guardare oltre la stabilità attuale e a puntare su misure che possano stimolare la produttività e la competitività nel lungo periodo. Anche nel contesto europeo più ampio, la direttrice dell’FMI ha evidenziato la necessità di una maggiore azione concreta per rafforzare la competitività dell’Unione, non solo attraverso discorsi, ma mediante l’implementazione di politiche coerenti e incisive.

Il ruolo dell’Italia nella guida dell’Europa

Un altro punto centrale del discorso di Georgieva è stato l’invito all’Italia a guidare l’Europa nella direzione di una maggiore competitività economica. In un’Unione caratterizzata da disparità tra paesi membri e da ritardi nel completamento di alcune parti chiave del progetto europeo, il Fondo monetario internazionale vede nel nostro Paese un possibile motore di cambiamento positivo. Per Georgieva, la leadership italiana in tema di riforme e buona gestione economica può servire da modello per altri paesi europei e contribuire a un rilancio dell’intera area euro. 

Questa visione non è nuova. Anche in passato l’FMI aveva sottolineato come l’Italia, insieme ad altri grandi membri del G20 o dell’UE, abbia un ruolo importante nell’ambito delle politiche globali. La combinazione di dimensioni economiche, peso geopolitico e influenza culturale rende l’Italia un attore da osservare con attenzione, soprattutto in un momento in cui il contesto economico mondiale richiede coordinamento internazionale e strategie condivise. 

Una valutazione pragmatica

La posizione espressa da Georgieva è al tempo stesso un riconoscimento e un monito. Lode all’Italia per la gestione dell’economia in tempi difficili, ma anche la richiesta di non fermarsi, di lavorare per una crescita più sostenuta e di sfruttare le opportunità offerte dal contesto europeo e globale per innovare e investire. In sostanza, il messaggio è chiaro: il riconoscimento internazionale arriva quando un paese dimostra capacità di adattamento, riforme efficaci e un orientamento proattivo verso le sfide future. 

16 Dicembre 2025
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