9:14 am, 16 Dicembre 25 calendario

🌐  Eredità Agnelli, John Elkann sotto la lente, a rischio processo

Di: Redazione Metrotoday
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Il caso Eredità Agnelli si complica: il gip di Torino impone l’imputazione coatta per John Elkann, presidente di Stellantis e Exor, aprendo la strada a un possibile processo penale. Una vicenda che intreccia diritto, fisco e uno dei più celebri imperi industriali italiani.

La dinastia Agnelli, pilastro storico del capitalismo italiano e cuore del cosiddetto “modello Torino”, si trova oggi di fronte a una delle sue prove più delicate dal punto di vista giudiziario. La vicenda sull’Eredità Agnelli, che da anni attraversa i Palazzi di giustizia italiani, ha registrato nelle ultime ore un salto dirompente: il giudice per le indagini preliminari (Gip) del Tribunale di Torino ha respinto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura e ha disposto la cosiddetta “imputazione coatta” per John Elkann, figura di vertice della famiglia e delle principali corporation controllate da Exor.

📌 La decisione del Gip non significa automaticamente che Elkann sia già imputato in un processo vero e proprio — ma rende concreta questa possibilità, mettendo in discussione la chiusura “senza processo” auspicata dai pubblici ministeri. Nel contempo, la posizione dei fratelli di Elkann, Lapo e Ginevra, è stata archiviata con riferimento alle accuse contestate, mentre anche il commercialista coinvolto dovrà affrontare il percorso giudiziario.

Italian judge orders prosecutors to seek tax fraud indictment for Exor CEO Elkann

L’inchiesta che non si chiude

La trama giudiziaria ruota attorno alla residenza fiscale di Marella Caracciolo, vedova di Gianni Agnelli — l’“Avvocato” — e figura centrale dell’immenso patrimonio familiare. Secondo l’accusa, l’anziana avrebbe formalmente trasferito la sua residenza in Svizzera, ma in realtà avrebbe continuato a vivere in Italia, permettendo così alla famiglia di sottrarre al fisco italiano imposte ingenti sia sui redditi che sulla successione. Il Gip ha ritenuto che questa ipotesi meritasse approfondimento giudiziario, disponendo l’imputazione coatta proprio per Elkann, mentre la Procura aveva richiesto l’archiviazione.

La vicenda include già una serie di misure cautelari e contenziosi: nel 2024, era stato disposto il sequestro preventivo di beni mobili e immobili per quasi 75 milioni di euro nei confronti degli eredi e di altri soggetti coinvolti nei presunti artifici fiscali. Il Foglio

L’accordo fiscale da centinaia di milioni

Parallelamente, gli Elkann avevano raggiunto un accordo con l’Agenzia delle Entrate per chiudere parte del contenzioso fiscale con un versamento di circa 175 milioni di euro, senza ammissione di colpa, ma con l’intento di porre fine a una disputa dolorosa e finanziariamente onerosa. Questo accordo, pur significativo, non ha tuttavia estinto il versante penale dell’indagine, che riguarda le accuse più gravi di frode fiscale e truffa.

In una fase precedente della vicenda, la Procura avevo accolto la richiesta di “messa alla prova” per Elkann — una misura alternativa al processo che prevede l’esecuzione di lavori socialmente utili, nel tentativo di estinguere il reato contestato — ma questa strada non è stata decisiva per evitare il nodo giudiziario aperto dal Gip.

Eredità Agnelli, la mossa del gip: imputazione coatta per John Elkann

Una famiglia e un impero sotto pressione

La famiglia Agnelli è una delle più iconiche d’Italia: il patriarca Gianni Agnelli aveva costruito un impero industriale e finanziario che ha trasformato la Fiat in un gruppo globale. Oggi, il suo nipote John Elkann guida Exor NV — holding che controlla Stellantis, Ferrari, Juventus e altre società di grande rilievo. La vicenda giudiziaria aggiunge una tensione ulteriore a un periodo già complesso per la famiglia, che negli ultimi mesi ha dovuto gestire anche la cessione di storiche testate giornalistiche come La Stampa e La Repubblica.

Il possibile processo a Elkann arriva in un momento in cui Exor è sotto pressione su più fronti: oltre alle questioni giudiziarie legate all’eredità, il gruppo respinge offerte esterne per asset come la Juventus — recentemente oggetto di un’offerta di acquisto miliardaria da parte della società di criptovalute Tether, prontamente rifiutata per ribadire la volontà di mantenere il controllo familiare del club. 

Le reazioni e i prossimi passi

La difesa di Elkann ha già annunciato che farà ricorso contro l’ordinanza del Gip, definendola “difficile da comprendere” e contrastante con le richieste dei pubblici ministeri. I legali intendono presentare un ricorso in Cassazione, contestando l’ipotesi di processo.

Dal punto di vista giudiziario, la questione tornerà al centro dell’attenzione a febbraio, quando saranno chiarite le condizioni per un eventuale rinvio a giudizio formale e la possibilità di coniugare i vari filoni dell’inchiesta — dal presunto trasferimento fittizio di residenza a eventuali reati tributari più ampi.

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Eredità come specchio di un’Italia in trasformazione

Questa vicenda non è solo un caso di cronaca giudiziaria interna a una famiglia ricca e potente: è diventata un simbolo delle tensioni che accompagnano le grandi ricchezze e i sistemi fiscali moderni. In Italia, dove le tasse sulla successione e sulla residenza fiscale sono spesso oggetto di dibattito politico e mediatico, il caso Agnelli porta alla luce questioni di trasparenza, equità e ruolo delle élite nell’economia nazionale. Allo stesso tempo, l’attenzione pubblica si concentra sulle ricadute di questa storia anche sulle imprese controllate da Elkann, dai giganti dell’automotive alla Juventus, che resta uno dei simboli più amati e contestati del calcio italiano.

16 Dicembre 2025
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