11:28 am, 15 Dicembre 25 calendario

🌐  Il ritorno della lebbra in Europa: i primi casi in Romania e Croazia

Di: Redazione Metrotoday
condividi

Nuovi casi di morbo di Hansen confermati dopo decenni, autorità sanitarie in allerta ma rassicurano sulla bassa contagiosità

Dopo oltre quarant’anni di apparente scomparsa, la lebbra, o morbo di Hansen, sta tornando a fare parlare di sé in Europa, con casi recentemente confermati in Romania e in Croazia. La notizia, rimbalzata da diverse testate internazionali nelle ultime ore, ha attirato l’attenzione non solo per l’eccezionalità dell’evento, ma anche per il significato epidemiologico e storico di una malattia ritenuta da tempo relegata ai capitoli dei libri di medicina e delle cronache passate. 

Quattro casi in Romania e uno in Croazia

Le autorità sanitarie rumene hanno confermato la presenza di almeno quattro casi sospetti di lebbra a Cluj-Napoca, importante centro urbano della Transilvania. La diagnosi clinica è stata confermata per almeno due delle persone coinvolte, mentre altri tre casi sono sotto stretta osservazione microbiologica e clinica.

📌 Tutte le persone coinvolte sono donne di origine asiatica impiegate come massaggiatrici in un centro benessere locale. Il ministro della Salute di Bucarest ha disposto la chiusura temporanea dell’attività commerciale per consentire indagini epidemiologiche, sanificazioni e controlli sui contatti stretti dei casi confermati.

Anche in Croazia, precisamente a Spalato, è stato registrato un caso isolato di lebbra in un lavoratore originario del Nepal, residente da circa due anni nel paese. Le autorità sanitarie croate hanno prontamente attivato la profilassi per i contatti stretti e confermato che non esistono segnali di diffusione più ampia al di fuori di questo singolo caso.

In entrambi i paesi, i governi hanno sottolineato che non c’è un rischio concreto per la popolazione generale, grazie alla natura poco contagiosa della malattia e ai protocolli sanitari internazionali attivati immediatamente.

https://internationaltextbookofleprosy.org/admin/backend/storage/app/articles/ALM/ITL/clinical-sciences/itle1c005/05_14.jpg

🔎 La lebbra (morbo di Hansen) è un’infezione cronica causata dal Mycobacterium leprae o dall’affine Mycobacterium lepromatosis. Questi microrganismi attaccano la pelle, i nervi periferici e le mucose del tratto respiratorio superiore, causando lesioni cutanee, perdita di sensibilità e, nei casi più gravi e non trattati, deformità e danni permanenti.

Contrariamente alla percezione che molti hanno ancora oggi, la lebbra non è altamente contagiosa. La trasmissione avviene principalmente attraverso goccioline respiratorie, ma richiede contatti prolungati e ripetuti con persone non trattate. La maggior parte della popolazione è naturalmente resistente all’infezione, e la malattia è facilmente curabile se diagnosticata precocemente con gli antibiotici appropriati.

La lunga incubazione del batterio — che può variare da sei mesi fino a oltre dieci anni — rende spesso difficile l’identificazione dell’origine del contagio e il tracciamento dei percorsi di trasmissione.

Una malattia antica dalle radici profonde 

In passato, la lebbra fu una delle malattie più temute nel continente, con secoli di storia che vedono la costruzione di lazzaretti e colonie per lebbrosi per isolare i malati. Luoghi come l’ex colonia di Spinalonga in Grecia o la comunità di Tichilești in Romania testimoniano un passato in cui il morbo di Hansen era una presenza ben radicata nella vita di molte comunità.

Già nel Medioevo e fino all’età moderna, la lebbra rappresentava una realtà sanitaria di primo piano. I pazienti venivano spesso esclusi dalla vita sociale, vittime di stigma e discriminazioni legate alla paura del contagio. Con l’avvento degli antibiotici e il miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie, la malattia fu gradualmente debellata dall’Europa occidentale, diventando rara e circoscritta.

La lebbra ricompare 

Il ritorno della lebbra in Europa non significa necessariamente che la malattia stia tornando a diffondersi su larga scala. Gli esperti sottolineano che i casi registrati in Romania e Croazia sono molto probabilmente legati a persone provenienti da aree dove la lebbra è tuttora presente, come alcune regioni dell’Asia o dell’Africa. Questo scenario riflette una realtà mondiale in cui, nonostante decenni di sforzi per l’eliminazione, la lebbra non è scomparsa del tutto e continua a essere diagnosticata in diversi paesi.

Le dinamiche migratorie, la mobilità internazionale e i contatti con aree dove la malattia è endemica possono portare a importazioni sporadiche di casi, che vengono prontamente identificati e gestiti dalle autorità sanitarie grazie alle moderne capacità diagnostiche e ai protocolli di controllo.

https://my.clevelandclinic.org/-/scassets/images/org/health/articles/23043-leprosy-hansens-disease

Reazioni delle autorità e misure sanitarie

In Romania, il ministro della Salute ha dichiarato che tutte le persone coinvolte hanno iniziato la terapia secondo i protocolli dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che prevedono l’uso di combinazioni di antibiotici in grado di eliminare il batterio e ridurre rapidamente il rischio di trasmissione.

In Croazia, le autorità sanitarie hanno reso noto che il paziente è stato trattato prontamente e che le persone venute in contatto con lui sono state sottoposte a profilassi antibiotica preventiva. Anche qui, il basso rischio per la popolazione è stato ribadito pubblicamente.

Negli ambienti scientifici e istituzionali europei si sta valutando l’opportunità di rafforzare i sistemi di sorveglianza epidemiologica soprattutto nei paesi orientali, dove la mobilità internazionale può favorire l’emergere di casi isolati. Allo stesso tempo, si insiste sull’importanza della comunicazione chiara per evitare allarmismi ingiustificati tra la popolazione generale.

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/da/Mycobacterium_leprae.jpeg

Lo stigma persistente

Nonostante si tratti di una malattia curabile e poco contagiosa, la lebbra porta con sé un bagaglio di stigma culturale e psicologico che dura da secoli. La sola menzione del termine evoca immagini di isolamento e paura, frutto di un passato in cui la malattia era associata a sofferenze e segregazioni.

Oggi, però, la conoscenza medica e le terapie disponibili permettono una gestione efficace dei casi diagnosticate tempestivamente. Le autorità sanitarie di tutta Europa sono impegnate non solo nel trattamento delle persone colpite, ma anche nel contrastare pregiudizi e disinformazione che potrebbero emergere in seguito alla recente notizia.

Gli esperti sottolineano che la situazione attuale è sotto controllo e che non è prevista una diffusione epidemica. Tuttavia, la comparsa di casi in paesi dove la lebbra non si manifestava da decenni invita a una riflessione più ampia sulle dinamiche delle malattie infettive nell’era della globalizzazione.

15 Dicembre 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA