11:43 am, 5 Dicembre 25 calendario

🌐 “Ponte dell’Immacolata” sulle strade: 31,4 milioni di spostamenti

Di: Redazione Metrotoday
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In occasione del lungo “Ponte dell’Immacolata” (5‑8 dicembre), ANAS stima circa 31,4 milioni di spostamenti sulla propria rete: un’ondata di viaggi verso località montane, centri urbani, centri commerciali e mercatini natalizi. Una mobilitazione di massa che rischia di trasformare le autostrade e le statali in lunghi “nasi di bottiglia” e che fa tornare alla ribalta la fragile questione della sicurezza stradale, delle infrastrutture e della logistica nel nostro Paese.

Un “ponte” che spinge l’Italia in viaggio

📌    Con l’avvicinarsi del weekend che collega il venerdì precedente l’8 dicembre, in molti italiani si preparano a sfruttare il tempo libero per brevi fughe o per anticipare lo shopping natalizio: montagne, città d’arte, centri commerciali sono le mete privilegiate.

Secondo le previsioni diffuse da ANAS, la rete stradale gestita dalla società vedrà complessivamente circa 31,4 milioni di spostamenti di veicoli tra venerdì 5 e lunedì 8 dicembre 2025. Un dato che segna uno dei picchi più alti dell’anno.

Le fasce orarie “calde” sono già previste: un primo afflusso venerdì pomeriggio (uscita dalle città), un picco sabato mattina per la partenza vera e propria, e poi — a fine weekend — un flusso intenso di rientri previsto per lunedì pomeriggio.

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Tra le motivazioni che spingono gli spostamenti:

  • vacanze sulla neve nelle località montane,

  • gite nei centri urbani,

  • acquisti e visite ai mercatini di Natale,

  • turismo domestico e week‑end in famiglia.

Il rischio congestione

🔎 La pressione sarà forte su un ampio arco di strade e autostrade — l’intera rete ANAS, ma con alcune direttrici particolarmente “calde”. Ecco alcune delle arterie più critiche segnalate dagli addetti alla viabilità:

  • A2 “Autostrada del Mediterraneo” (Campania, Basilicata, Calabria) — importante per chi scende al Sud.

  • Statali in Calabria (SS106 Jonica, SS18 Tirrena Inferiore) — dirette verso coste e località balneari o turistiche.

  • Aree insulari: in Sicilia, traffico intenso previsto su A19 Palermo–Catania, A29 Palermo–Mazara del Vallo, tangenziali di Catania e direttrici verso le coste.

  • Altre direttrici ad alta percorrenza: SS148 Pontina e SS7 Appia per il Lazio/basso Lazio; l’asse E45 (SS675 e SS3 bis) per Umbria, Toscana, Emilia-Romagna; SS1 Aurelia, SS16 Adriatica lungo le coste tirreniche e adriatiche; statali e raccordi del Nord verso località montane (Valle d’Aosta, Liguria, Triveneto) o valichi di confine.

A complicare il quadro, il previsto divieto di transito per veicoli pesanti nelle giornate di domenica 7 e lunedì 8 dicembre, dalle 9 alle 22, per alleggerire il traffico nelle ore di punta.

Un cocktail delicato

Il cambio di stagione aggiunge ulteriori incognite: con le prime nevicate sulle Alpi e gli Appennini, il rischio scivolate, strade ghiacciate, ridotta visibilità è concreto. Per questo ANAS e le autorità lanciano un duplice appello:

Informarsi sulle condizioni meteorologiche e stradali: alcune tratte montane richiedono catene a bordo o pneumatici invernali.

Guida responsabile: rispettare limiti di velocità, mantenere distanza di sicurezza, evitare distrazioni — soprattutto l’uso del cellulare — durante la guida. Un invito ribadito dall’Amministratore Delegato di ANAS, Claudio Andrea Gemme.

Negli ultimi anni, esperienze di “ponti” e festività hanno evidenziato come un afflusso intenso in brevi finestre temporali possa generare ingorghi, ritardi, aumento degli incidenti, cedimenti infrastrutturali in aree già fragili. Questo Ponte dell’Immacolata rischia di essere una prova particolarmente impegnativa per il sistema viabilità nazionale.

Ponte dell'Immacolata: previsti più di 31 milioni di spostamenti di auto. Le strade interessate

Il “ritorno dell’esodo natalizio”

L’edizione 2025 del Ponte dell’Immacolata segna un fenomeno che da tempo non si vedeva con tale intensità: un “esodo” in anticipo, trainato da una combinazione di voglia di montagna, riscoperta del turismo domestico, crisi del trasporto pubblico e necessità di acquisti natalizi.

Dopo anni in cui il traffico nei ponti autunnali e invernali era stato superiore alla media (per scelte individuali, smart working, riorganizzazione sociale), questo fine settimana si candida a diventare uno dei più intensi dell’anno.

In questo contesto, le infrastrutture — molte delle quali costruite decenni fa — vengono messe a dura prova: flussi concentrati, condizioni meteo avverse, eterogeneità dei mezzi (auto con catene, suv, veicoli leggeri) aumentano il rischio di criticità.

Per alcune regioni — specialmente montagne e aree meno servite da treni/neve — l’afflusso potrebbe rappresentare un test acuto alla capacità di gestire la mobilità invernale.

L’ondata di viaggi riguarda un profilo molto vario di automobilisti:

  • Famiglie con bimbi che puntano alla settimana bianca o alle prime nevicate;

  • Giovani che approfittano del ponte per gite, vacanze brevi, mercatini e shopping;

  • Pendolari e lavoratori che rientrano nelle città prima e dopo il weekend festivo;

  • Automobilisti che usano il veicolo per ferie, turismo low‑cost, visite a parenti.

E con l’aumento dei flussi, torna al centro la questione delle infrastrutture locali: parcheggi, aree di sosta, servizi, catene da neve, pattugliamenti, assistenza stradale, controllo traffico.

Per molte località turistiche e montane, questo primo “assaggio di inverno” rappresenta anche il primo banco di prova della stagione: si valuta la capacità di accogliere flussi misti — turisti, sciatori, famiglie — su strade che spesso non hanno strutture adeguate.

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Il “ponte” come specchio del Paese: turismo, mobilità e fragilità

Il Ponte dell’Immacolata 2025 torna ad essere un termometro della mobilità italiana: da un lato la voglia di vacanze, di natura, di famiglia, dall’altro la fragilità di un sistema viario che fatica a reggere la pressione.

Emerge la consapevolezza che la mobilità — privata e pubblica — non è solo un servizio, ma un elemento strategico per il benessere sociale, la sicurezza, l’economia locale e nazionale.

Qualche raccomandazione per gli automobilisti 

Per chi parte ora:

  • Controllare le gomme e portare catene a bordo, soprattutto se la meta è in montagna.

  • Consultare prima le previsioni meteo e le condizioni delle strade; evitare di mettersi in viaggio in caso di allerta.

  • Partire fuori dalle ore di punta se possibile — al mattino presto o nel pomeriggio tardo — e calcolare tempi doppi per code o rallentamenti.

  • Rispetto dei limiti di velocità e distanza di sicurezza; evitare distrazioni, soprattutto smartphone.

Per le istituzioni e le autorità:

  • Rafforzare i servizi di assistenza stradale, soccorso, segnaletica, pulizia neve.

  • Monitoraggio in tempo reale del traffico e sistemi informativi per gli automobilisti.

  • Investimenti strutturali su strade secondarie, collegate a località turistiche o montane, per renderle più sicure e efficienti.

  • Promuovere alternative: trasporti pubblici, car‑sharing, incentivi all’uso di mezzi collettivi durante i “ponti” o le festività.

L’Italia del 2025 — con il Ponte dell’Immacolata che prende il via — si mette in viaggio. Sono milioni gli italiani che oggi scelgono l’auto per spostarsi, vivere il weekend, raggiungere mete, tornare a casa. Una folla in movimento, una grande onda su asfalto che attraversa il Paese.

In un’Italia che cambia, dove mobilità, turismo, cultura e infrastrutture sono sempre più interconnessi, questo ponte — come molti altri — può essere anche una cartina di tornasole: del presente, delle lacune e della necessità di ripensare come ci muoviamo.

5 Dicembre 2025 ( modificato il 6 Dicembre 2025 | 11:53 )
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