10:45 am, 5 Dicembre 25 calendario

🌐 Il duro avvertimento di Trump all’ EUROPA

Di: Redazione Metrotoday
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USA: addio al ruolo di GENDARMI DEL MONDO

📌  Con la nuova Strategia di Sicurezza Nazionale statunitense del 2025, l’amministrazione Donald J. Trump annuncia la fine del ruolo di “gendarme globale” e lancia un avvertimento duro all’Unione Europea: il continente rischia la “cancellazione della civiltà” se prosegue sull’attuale traiettoria demografica, migratoria e politico-culturale.

È la rottura formale di decenni di alleanza atlantica — e l’Europa è costretta a fare i conti con una nuova realtà strategica: da alleata preminente a possibile rivale o, al massimo, partner condizionato.

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Il documento che ridisegna l’ordine mondiale

🔎 La Casa Bianca ha reso pubblica la nuova Strategia di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, un documento di circa 33 pagine che segna una cesura drastica con le strategie globali seguite per decenni.

L’idea centrale è chiara: gli USA non intendono più farsi carico della protezione militare, politica e “valoriale” del mondo intero. Il Vecchio Continente, si afferma, non rientra più nelle priorità geostrategiche statunitensi; al contrario, se ne critica l’evoluzione come inadeguata e pericolosa.

Nel documento si legge che gli Stati Uniti intendono spostare il proprio baricentro verso l’Emisfero Occidentale — America Latina e Caraibi — riaffermando una nuova versione della dottrina Monroe.

Ma la parte forse più controversa riguarda l’Europa: la strategia Usa avverte che l’UE e i suoi Stati membri stanno rischiando una “civilisational erasure” — una cancellazione della civiltà — causata da “immigrazione incontrollata, declino demografico, crisi economiche, smottamenti di valori”.

Il documento invita gli Stati Uniti a “favorire forze di resistenza interna” nei Paesi europei, apprezzando i partiti euro-scettici e nazionalisti, come parte di una strategia per influenzare — dall’interno — la direzione futura dell’Europa.

L’ agenda militare e il tempo limite

🔎 Il cambiamento non è solo retorico. Nelle stesse ore, fonti del Pentagono hanno informato diplomatici europei che la data entro la quale l’Europa deve essere in grado di assumersi la maggior parte delle responsabilità difensive nell’ambito della NATO è fissata al 2027. Oltre quella soglia, Washington potrebbe ridurre drasticamente la sua partecipazione alla difesa convenzionale del continente.

È un messaggio chiaro: gli Stati Uniti intendono recedere — almeno in parte — dal loro ruolo di protezione privilegiata dell’Europa, lasciando a Bruxelles e ai governi nazionali il compito di gestire da soli la propria difesa, senza però garantire che rimangano i canali privilegiati di intelligence, logistica e coordinamento strategico tipici di decenni di collaborazione atlantica.

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Un colpo alla “special relationship” atlantica

Per decenni, la relazione tra Stati Uniti e Europa si è basata su un delicato equilibrio: da un lato la supremazia militare e di sicurezza americana, che garantiva protezione; dall’altro l’Europa considerata partner privilegiato sul piano economico, politico, culturale. Ma con questa nuova strategia, quel patto sembra mandato in soffitta.

Gli Stati Uniti non si limitano a mutare priorità: attaccano il modello europeo. Impongono una rinegoziazione sulle norme ambientali e tecnologiche, chiedendo all’UE di abbandonare regolamentazioni come quelle sul digitale o sul clima — in cambio di un accesso più favorevole al mercato americano.

Non a caso, la stessa strategia Usa indica una maggiore vicinanza a paesi in Sud America e Caraibi, e il rilancio di un nazionalismo economico-culturale che rifiuta l’idea di “leadership morale globale” come quella professata in passato dagli Stati Uniti.

Questo scenario non nasce in un giorno. È frutto di un processo iniziato già negli anni precedenti:

  • Con la presidenza Trump precedente, molte regole globali — dal cambiamento climatico, all’equilibrio commerciale, all’impegno in conflitti esteri — furono messe in discussione.

  • L’UE, intanto, ha faticato a costruire una strategia comune di difesa, indipendente, capace di sostituire in qualche misura la protezione americana: fragilità, divergenze interne, incapacità di decidere rapidamente hanno complicato ogni ipotesi di “Europa potenza”.

  • Il conflitto in Ucraina ha messo a nudo questa debolezza: molte delle decisioni strategiche su Kiev venivano prese a Washington, spesso con scarso coinvolgimento reale dell’Europa.

  • Parallelamente, soggetti interni negli Stati Uniti — e parte dell’opinione pubblica — hanno cessato di vedere l’Europa come “alleata privilegiata”: crescono il nazionalismo, il rifiuto del globalismo, il ritorno all’“America first” in chiave economica e culturale.

In questo contesto, la nuova strategia Usa rappresenta una dichiarazione di rottura definitiva: non più solo modifiche pratiche o tattiche, ma un cambio di paradigma. Gli Stati Uniti non vogliono più “difendere il mondo intero” — a partire dall’Europa.

Rischi, opportunità, decisioni urgenti per l’Europa

Le reazioni in Europa oscillano tra allarme e pragmatismo. Da un lato c’è chi teme un vuoto strategico che espone l’Europa a rischi militari e geopolitici; dall’altro chi vede una occasione per finalmente perseguire un’autonomia strategica, sia in termini di difesa sia di sovranità normativa e politica.

  • Spinta verso un’autonoma politica di difesa europea: l’urgenza di garantire la sicurezza comune potrebbe accelerare progetti di difesa collettiva, investimenti militari e cooperazione strategica.

  • Rafforzamento della sovranità normativa e industriale: l’Europa potrebbe rilanciare le sue normative su clima, digitale e diritti sociali come modello alternativo al capitalismo aggressivo Usa, rafforzando la propria identità.

  • Riscatto diplomatico globale: senza contare sull’ombrello americano, l’UE potrebbe tentare di mediare conflitti globali — come quello in Ucraina — con voce più autonoma, ma con maggiore credibilità internazionale.

Fine di un’era, incertezza per un’altra

Per quasi ottant’anni, gli Stati Uniti hanno incarnato il ruolo di “gendarme del mondo” — garanzia militare, economica e ideologica. Dopo la Seconda guerra mondiale, con la creazione della NATO, la protezione transatlantica, gli accordi sulle regole globali, l’Europa ha potuto svilupparsi in relativa sicurezza.

Oggi, però, quel patto sembra spezzato definitivamente. La nuova strategia Usa non lascia margini di ambiguità: se l’Europa non si adatterà, sarà lasciata a se stessa.

5 Dicembre 2025
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