12:04 pm, 2 Dicembre 25 calendario

🌐 Scandalo UE — Federica Mogherini fermata in Belgio

Di: Redazione Metrotoday
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La diplomazia europea sotto choc

📌  Bruxelles, — Un’onda d’urto scuote i vertici dell’Unione europea: questa mattina la polizia federale belga, su richiesta della European Public Prosecutor’s Office (EPPO), ha condotto perquisizioni nelle sedi della European External Action Service (EEAS) a Bruxelles, nel campus della College of Europe a Bruges e in diverse abitazioni private. Tre persone, tutte italiane, sono state fermate con l’accusa di frode in appalti pubblici, corruzione, conflitto di interesse e possibile violazione del segreto professionale. Tra di loro — sorprendentemente per molti — figura Federica Mogherini, ex Alta rappresentante UE per la politica estera e attuale rettrice del College di Bruges.

La notizia ha paralizzato i corridoi delle istituzioni europee e sollevato interrogativi analoghi a quelli provocati dallo scandalo “Qatargate” del Parlamento europeo: come può — e perché — un’istituzione simbolo dell’integrazione europea trovarsi al centro di un’inchiesta penale che riguarda proprio l’uso (o il presunto abuso) di fondi comunitari?

Le circostanze dell’arresto

  • L’indagine riguarda un appalto indetto dall’EEAS per l’istituzione di un programma di formazione per diplomati junior, denominato European Union Diplomatic Academy. Il bando era stato pubblicato nel 2021 e il contratto era stato assegnato, per il periodo 2021-2022, proprio al College of Europe di Bruges.

  • Le autoritĂ  sospettano che, durante la gara d’appalto, siano state violate le regole di concorrenza leale: secondo l’EPPO, “forti indizi” indicano che informazioni riservate relative al processo di selezione potrebbero essere state fornite in anticipo a uno dei candidati — il College — prima della formalizzazione del bando. Se confermato, si tratterebbe di un grave illecito: frode negli appalti, corruzione, conflitto di interesse, violazione del segreto professionale.

  • Le perquisizioni hanno riguardato non soltanto gli uffici istituzionali dell’EEAS, ma anche il campus accademico e le abitazioni private. Tra i fermati, oltre a Mogherini, il diplomatico italobelga Stefano Sannino (ex segretario generale dell’EEAS, oggi direttore generale per il Mediterraneo alla Commissione UE) e un dirigente del College, identificato da fonti come Cesare Zegretti.

  • A quanto riferito dagli inquirenti, per procedere con i fermi è stata chiesta e ottenuta la revoca dell’immunitĂ  di alcuni soggetti coinvolti.

  • Nei documenti dell’accusa — di cui la stampa belga e internazionale fornisce solo un sommario — si ipotizzano reati gravi, ma l’inchiesta è ancora nelle sue fasi iniziali. Nessuno, nĂŠ all’interno del College nĂŠ all’EEAS, ha voluto rilasciare dichiarazioni ufficiali; le istituzioni UE hanno confermato che ÂŤsono in corso verifiche relative all’operato della precedente amministrazioneÂť nelle sedi coinvolte.

  • Un’ombra su un’istituzione-simbolo: il College of Europe

Fondato nel 1949, il College of Europe è considerato l’istituto post-universitario per eccellenza in Europa per la formazione di futuri funzionari, diplomatici e leader comunitari. Il campus principale si trova a Bruges, cui si sono aggiunti — nel corso degli anni — sedi a Natolin (Varsavia) e, recentemente, a Tirana.

Dal 2020, la rettrice è stata Federica Mogherini. La sua nomina, allora, suscitò non poche perplessità: alcuni ex studenti e observatori contestarono una scelta “politica” più che accademica, lamentando la mancanza di un’esperienza universitaria tradizionale e chiedendo trasparenza sulla governance dell’istituto. Oggi, quelle critiche suonano profetiche.

Il sospetto che il College — istituto simbolo dell’integrazione europea — possa aver beneficiato di favoritismi o “info-privilegiate” per ottenere un contratto finanziato dall’UE mina la sua reputazione. Se le accuse fossero confermate, si tratterebbe di un caso epocale: per la prima volta un’istituzione di punta nella formazione di élite continentali sarebbe coinvolta in una inchiesta della Procura europea legata a fondi comunitari.

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Il ruolo della Procura europea e il contesto: una novità “giudiziaria” per l’UE

La Procura europea (EPPO), operativa dal 1º giugno 2021, è nata per dare una risposta sovranazionale ai reati che danneggiano il bilancio comunitario: frodi, corruzione, frodi IVA transfrontaliere, crimini legati a fondi UE. Prima della sua istituzione, queste inchieste erano affidate solo alle procure nazionali.

Negli anni recenti, l’EPPO è gradualmente diventata un attore centrale nella tutela finanziaria dell’Ue: secondo il suo ultimo rapporto, la maggior parte delle segnalazioni di illeciti proviene da privati, ma un’ala significativa riguarda le amministrazioni pubbliche e i fondi comunitari.

Il caso che coinvolge Mogherini e il College di Bruges rappresenta probabilmente la sfida più sensibile dall’inizio dell’attività: un’accusa non contro una piccola impresa, ma contro figure di primo piano e un’istituzione che ha formato molte delle elite europee. In gioco non c’è solo il rispetto delle regole sugli appalti, ma la credibilità stessa del sistema di governance e formazione comunitaria.

Fiducia e reputazione dell’UE in gioco

Se confermato, il sospetto di frode nei confronti di figure di alto profilo rischia di scalfire profondamente la fiducia dei cittadini europei nelle istituzioni. Un fatto del genere — che coinvolge appalti, formazione diplomatica, fondi UE — potrebbe alimentare un sentimento di crescente cinismo verso la “caste” europee, proprio mentre l’Unione cerca di definire una maggiore autonomia strategica e coesione interna.

Il passaggio di Mogherini dalla leadership politica (Alta rappresentante) a una posizione accademica e direttiva nel College pone l’accento su un problema spesso denunciato: la commistione tra ruoli pubblici e incarichi in organizzazioni “vicine” all’UE. Se la nomina, già allora contestata, venisse associata a pratiche opache, si rafforzerebbero le richieste di regole più rigide contro le “porte girevoli” e per la trasparenza nelle istituzioni europee.

L’inchiesta mostra che la Procura europea non teme di toccare nomi eccellenti e istituzioni prestigiose. È un segnale importante: l’UE appare intenzionata a trattare con serietà i casi di frode interna. Ma il procedimento sarà anche uno specchio della capacità dell’Europa di far rispettare le regole — non solo sul piano finanziario, ma anche su quello morale e istituzionale.

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I prossimi passi

🔎 Per il momento, resta fondamentale ricordare che gli arrestati sono presunti innocenti: l’inchiesta è in corso, e l’EPPO ha dichiarato che spetterà a un tribunale belga accertare eventuali responsabilità.

È probabile che l’onda d’urto travolga anche altri livelli: diplomati, funzionari, e chiunque guardi all’UE come a un modello di trasparenza e meritocrazia.

L’arresto di una figura di spicco come Federica Mogherini — ex volto internazionale della diplomazia europea — non è un semplice incidente: è un terremoto nelle fondamenta morali e istituzionali dell’Unione. Quella che si apre ora è una fase delicata per il progetto europeo: una prova di responsabilità, credibilità e rigore. Se l’EPPO saprà portare a termine le indagini e garantire giustizia, l’Europa potrà dimostrare di avere gli strumenti — e la volontà — per affrontare i propri demoni interni. Ma, se emergerà un sistema di complicità e favoritismi, il danno potrebbe andare ben oltre le aule di tribunale: colpirebbe l’intero ideale di un’Europa basata su trasparenza, regole comuni e fiducia reciproca.

2 Dicembre 2025
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