8:45 am, 1 Dicembre 25 calendario

🌐 Aldo, Giovanni e Giacomo: «In tre siamo un clown solo»

Di: Redazione Metrotoday
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Il ritorno che rassicura i fan

Dopo settimane di speculazioni e rumor su possibili dissidi interni, è stato lo stesso trio — con parole chiare, ironiche e sincere — a mettere fine alle voci: “Non ci separiamo”. Questo è il messaggio che risuona forte nel nuovo documentario Attitudini: Nessuna, presentato in anteprima e in arrivo nelle sale il prossimo 4 dicembre. Un ritorno alle origini, un racconto di amicizia, sogni, fatica e successi, che ridà voce a tre comici diventati icone di un’intera generazione.

L’annuncio e la genesi del docu‑ritorno

Protagonisti sul grande schermo, ma soprattutto — come amano ripetere — amici per la vita. I tre componenti del trio — Aldo Baglio, Giovanni Storti e Giacomo Poretti — si ritrovano insieme grazie alla regia di Sophie Chiarello, già assistente alla regia in alcuni dei loro film. “Attitudini: Nessuna” non è un biopic patinato, ma un documentario sincero che li mostra per quello che sono: tre ragazzi cresciuti tra periferie milanesi, oratorio, lavoro da operai e sogni da portare in scena. 

Al cinema, il trio anticipa una verità che molti già sospettavano nei cuori dei fan: le distanze, le carriere individuali, gli interessi diversi — tutto vero. Ma l’anima del gruppo no: quella resta intatta. “Quando siamo in tre, diventiamo un clown solo” — dice Giovanni. Ed è proprio questo “clown” collettivo che il documentario cerca di restituire.

Sacrifici e nostalgia

L’ascesa di Aldo, Giovanni e Giacomo è entrata nella storia del cabaret e del cinema italiano. Dagli esordi tra i locali milanesi — prima in teatro, poi nei programmi cult come quello di cabaret — fino al cinema con film cult che ancora oggi si citano con affetto.

Ricordano spesso che non sono nati con la certezza del successo: la scuola non rideva, la pagella di Aldo un tempo recitava “attitudini: nessuna” — da cui il titolo del film — e le prime platee non rispondevano alle battute. Fu solo con la determinazione, l’amicizia, il talento e una dose indefinibile di follia che riuscirono a conquistare pubblico e critica.

Il primo passo importante al cinema arriva nel 1997 con Tre uomini e una gamba, che li lancia definitivamente; seguiranno tanti successi, commedie amate, sketch leggendari e un posto nella memoria collettiva degli italiani.

Eppure, la strada non è stata sempre in discesa: anche loro hanno conosciuto il fallimento e la crisi creativa. Come dopo l’insuccesso del 2016, che li costrinse a prendersi dei “tempi diversi e individuali”. Una pausa necessaria per riscoprire sé stessi — ma senza rompere quel legame di affetto, complicità e identità collettiva che li ha sempre resi unici.

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Amicizia, stima, libertà creativa

Uno degli aspetti più sorprendenti del film è quanto emergano la fiducia reciproca e la libertà individuale: nessuna gelosia, nessuna competizione interna, ma la consapevolezza che ognuno di loro può e deve avere spazio per sé, per crescere, cambiare, evolvere. Eppure, quando tornano insieme… succede quella magia che fa ridere e commuovere come trent’anni fa.

Aldo è tornato alla sua Sicilia di origine, Giovanni ha trovato nuova passione raccontando sui social una vita fatta di piante e di piccoli gesti quotidiani; Giacomo, invece, si è lanciato in progetti più intimi, personali, lontani da riflettori e flash. Eppure, tutti e tre riconoscono: quando si ritrovano, accade qualcosa di identico — la scintilla che li ha uniti da sempre.

In una recente intervista, Giacomo ha ammesso: “C’è una nostalgia, ma anche il desiderio di guardare avanti. Non è mai stato in discussione lo stare insieme”. Aldo aggiunge che la decisione di rimettersi in gioco non è stata una strategia commerciale: “È stato un bisogno artistico e personale, per rimettere a fuoco chi siamo”.

“Attitudini: Nessuna” — più di un film, un atto d’amore

Il documentario, che sarà distribuito da Medusa Film in collaborazione con Indigo Film e Agidi Due, non si limita a ripercorrere la carriera del trio: invita il pubblico a riflettere sul valore dell’amicizia, della memoria e della perseveranza.

Tra immagini di repertorio, interviste a colleghi e amici — da Marta Massironi a registi, da collaboratori storici a compagni di palco — il film scava nelle radici di un’Italia che non c’è più: periferie operaie, oratori di quartiere, sogni di fuga attraverso il palcoscenico. Un’Italia in cui tre ragazzi con “nessuna attitudine” scrivono una pagina indelebile nella storia della comicità.

Lo stesso titolo — ispirato a una pagella scolastica di Aldo — diventa metafora di quanti, anche oggi, si sentono dire “non sei portato”: la storia del trio dimostra che con passione, amicizia e dedizione, le “attitudini” possono nascere dove meno te lo aspetti.

Cosa significa essere “tre clown in uno”

Nel 2025 il trio non produce più con la stessa continuità di un tempo. Ognuno ha intrapreso strade personali: cinema, teatro, social, progetti individuali. Ma il legame — quello vero — resta. E “Attitudini: Nessuna” è una dichiarazione: non di ritorno al passato, ma di continuità.

Per il pubblico — generazioni che li hanno amati da adolescenti, giovani e adulti — il film rappresenta un ponte tra nostalgia e attualità. Una possibilità di riscoprire il loro repertorio, conoscere le storie dietro i grandi successi, rivivere la liberazione della risata.

E per Aldo, Giovanni e Giacomo — “i tre clown” — è l’occasione di ricordare che la comicità è fatta di tempo, di prova, di errori, di amicizia e di sudore. Che forse non sarà come prima, ma che la scintilla, quella, non si spegne mai.

1 Dicembre 2025
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